Che Reggina! Bianchimano show, Catania al tappeto. Amaranto al settimo posto


di Pasquale Romano – Dulcis in fundo. L’orgoglio amaranto si vede e si sente, proprio quando il pareggio con il Catania sembrava ormai scritto. La Reggina supera al Granillo la formazione siciliana, decide un super Bianchimano con una doppietta.

La disponibilità di Di Livio aumenta concorrenza e possibilità di scelta per Maurizi, il tecnico amaranto conferma il consueto 4-3-1-2 e lancia subito dal 1′ il figlio d’arte scuola Roma, piazzandolo alle spalle della coppia offensiva Bianchimano-Tulissi. A farne le spese è Porcino, con capitan De Francesco arretrato e spostato sulla sinistra, con Marino sul versante opposto e Mezavila a completare la mediana.

SOLO CATANIA – Inizia la partita, la Reggina entra in campo con un quarto d’ora di ritardo. Il Catania in avvio è una valanga, le lancette non riescono a completare un giro senza che gli ospiti non vadano a un soffio dal gol. Primo brivido dopo appena 120 secondi, il destro di Mazzarani termina di poco a lato. Al 5′ Curiale, servito in profondità, scappa ai centrali amaranto e conclude alla destra di Cucchietti, palla ancora a pochi centimetri dal palo.

Un minuto più tardi ci prova Russotto, conclusione alta, mentre all’ottavo è un superlativo Cucchietti a dire di no, volando sulla punizione di Mazzarani.  Al 9′ gol annullato al Catania, Caccetta spedisce in rete ma il gioco era fermo, per una posizione di off-side. Altro giro di lancette, altro spavento. Su cross basso dalla destra, Curiale da pochi passi si avventa sul pallone in scivolata, Cucchietti però assume le sembianze di un muro, e si oppone nuovamente.

SCINTILLA AMARANTO – Superato lo choc dei primi 15 minuti, la Reggina si rianima. E’ di Marino il primo tentativo per gli amaranto, destro potente che si perde sopra la traversa. Aumentano i giri nella mediana amaranto, Di Livio con la sua vivacità inizia a duettare con i compagni, gli effetti sono immediati.

E’ sempre la qualità a fare la differenza, come accade in occasione del gol che sblocca la gara. Sublime giocata di De Francesco: il centrocampista amaranto evita un avversario e fa partire un lancio millimetrico per Bianchimano, l’ex Milan aggancia perfettamente, evita Aya e deposita alle spalle di Pisseri. E’ un lampo accecante che scuote il Granillo, il Catania però non si perde d’animo e subìto lo svantaggio torna ad attaccare.

E’ un duello avvincente (non privo di qualche scaramuccia) quello tra Curiale e Cucchietti. Il portiere amaranto al minuto 25 si oppone d’istinto sulla girata ravvicinata del centravanti etneo, che sembra rassegnarsi davanti ad un avversario in stato di grazia.

Dopo un destro di Mazzarani a lato, e una pressione ospite che con il passare dei minuti iniziava ad allentarsi, l’esito tra i duellanti muta. Su cross dalla sinistra di Marchese, Curiale svetta in mezzo ai centrali amaranto e di testa pareggia i conti.

Ampiamente meritato il pareggio del Catania, che anzi va negli spogliatoi con un pizzico di rammarico. E’ sensibilmente superiore infatti  nei primi 45 minuti la produzione di gioco e di chiare occasioni da rete in favore della formazione di Lucarelli, nulla che le previsioni della vigilia non avessero anticipato.

La ripresa inizia senza cambi e qualche fumogeno di troppo, che costa una breve interruzione della gara. Ritmi più bassi, Maurizi dopo 15 minuti prova ad aumentarne l’intensità con l’ingresso di Porcino, è Mezavila a lasciare il campo con De Francesco che arretra nella posizione di regista. Coraggioso il tentativo di Pasqualoni al 66′, il terzino amaranto dalla destra si accentra e lascia partire una conclusione mancina velenosa, che termina sopra la traversa.

Maurizi muta radicalmente forma al centrocampo (Fortunato entra al posto di Di Livio, Marino lascia il campo a Garufi) ma continua a regnare la calma piatta. Rispetto a quanto messo in mostra nei primi 45 minuti, è ben diversa nella ripresa la proposta delle due squadre, specie il Catania. Gioco spezzettato, cala l’intensità, diminuisce la qualità, crollano le palle gol.

LA GIOIA IN CODA – Le diverse interruzioni causano un maxi recupero di sei minuti, il pareggio è oramai un dato di fatto….anzi no. Tulissi a due minuti dal termine scappa sulla destra e mette un cross basso in mezzo all’area, Bianchimano di sinistro non lascia scampo a Pisseri. Il Granillo esplode di gioia, per il Catania stavolta non c’è più tempo per trovare il pareggio.

Non poteva scegliere modo migliore la Reggina per onorare la giornata dell’orgoglio amaranto, una delle favorite per la promozione in serie B è costretta ad arrendersi a Bianchimano e compagni.

(Re)ggina per una notte,  gli amaranto salgono a quota 16 punti, al settimo posto in classifica. E’ certamente troppo presto per volare con la fantasia, non lo è invece per elogiare una squadra che meriterebbe senza dubbio un Granillo migliore, sia come condizioni del terreno di gioco che come presenze sugli spalti.

Alzi la mano chi avrebbe previsto, tre mesi fa, questi risultati (non solo in termini di punti ma anche di gioco, qualità, carattere e determinazione) per la formazione di Maurizi. A proposito del tecnico amaranto, scenda dal carro chi lo aveva demolito, praticamente offeso, prima ancora che avesse messo piede in riva allo Stretto…