Redel: il prof. Vitale spiega perchè la squadra corre di più
"Questo progetto mi ha convinto perché è davvero ben strutturato e guarda al futuro"
14 Novembre 2024 - 14:25 | Comunicato Stampa
Otto partite, otto vittorie. Leadership nazionale. Unica squadra imbattuta tra tutti i gironi del campionato. Ne abbiamo parlato con il Preparatore Atletico del team neroarancio. Una new entry nel mondo cestistico, una istituzione nel mondo dell’atletica e della preparazione atletica: il Prof. Marco Vitale.
“Siamo contenti del lavoro svolto fino al momento. Lo stesso, iniziato ad agosto, è un mesociclo che finirà a novembre. I ragazzi ci mettono impegno, sudore e fatica. Siamo veramente contenti”.
Differenze con altre discipline
“La prima differenza è questa: quando a luglio mi è stata proposta questa collaborazione dal GM Fortunato Vita, avevo già visto un progetto ambizioso, cosa che spesso mi era stata proposta. Questo progetto mi ha convinto perché è davvero ben strutturato e guarda al futuro. Si parte dal Minibasket fino alla prima squadra con un grande lavoro di team. L’unione di tante belle cose messe insieme. Per il lavoro della preparazione fisica sono contento ma possiamo fare di più: avremo novità sul lavoro da svolgere per i nostri cestisti”.
I giocatori più performanti
“Un gruppo super. Paulinus e Idiaru svettano. Sono superiori agli altri atleticamente, ma tutti gli altri non si tirano indietro tra discese, balzi e quant’altro”.
Il lavoro sul settore giovanile
“Alessandro si occupa tanto del settore giovanile. È un lavoro strutturato, intenso. A novembre terminerà il primo ciclo. Siamo compatti, pronti a far lavorare sodo i giovanissimi e gli atleti della prima squadra”.
L’entusiasmo in città
“Lo tocco con mano, lo tocchiamo con mano. Il PalaCalafiore inizia a ricordarmi i fasti del passato. Per me, che lavoro con tanta gente dello sport e non solo nel basket, vedo un’attenzione diversa. Sono sicuro che la gente risponderà presente per il derby contro il Messina”.
Il sogno di Vitale
“Mi aspetto tanto. Mi aspetto sempre qualcosa in più. Ne abbiamo le capacità e le competenze”.