L’Alchimista di Paulo Coelho: ‘La possibilità di realizzare un sogno rende la vita interessante’

L’Alchimista è una favola ricca di magia e sapienza che rispecchia la vita dell’autore


Tradotto in più di settantatré lingue, amato e acclamato dal pubblico più sensibile, Paulo Coelho ci condurrà attraverso un viaggio impervio e interessante, dove paura e determinazione procedono di pari passo. Il best seller  che ho scelto per voi è uno dei suoi romanzi di formazione più profondi: L’Alchimista.

L’alchimia si Paulo Coelho

“Qui è la medicina dell’anima”, recita la scritta incisa sulla porta della Biblioteca di Tebe (Egitto). È la prima cosa a cui ho pensato dopo aver terminato il profondo cammino interiore a cui l’autore mi ha iniziata leggendo. Coelho è molto più di un semplice scrittore, è un ricercatore, un guaritore di anime, una guida spirituale, un pellegrino, un uomo che ha trasformato i suoi dubbi e la sua sofferenza in un bagaglio di umanità, amore e speranza, dal quale attingere per riscoprire la resilienza che è in noi. Proprio per queste motivazioni, L’Alchimista, non può essere assolutamente catalogato come un semplice romanzo, ma come un vero e proprio rito iniziatico che permette, al lettore, di scoprire se stesso ed elevarsi a una maggiore coscienza di se.

Il protagonista del viaggio è Santiago, un nome già noto in letteratura grazie al romanzo Il vecchio e il mare di Hemingway. Coelho racconta che prima della stesura di quest’opera, era in balia di una sorta di blocco dello scrittore, un blocco piuttosto anomalo perché sapeva benissimo la storia che aveva intenzione di scrivere, ma come? Giorno dopo giorno, chinava sconsolato gli occhi su quel foglio bianco che sembrava fissarlo di rimando. Una mattina, durante una passeggiata, intravide in mare una barca e la figura di un uomo pronto a salpare, chissà quale avventura lo attendeva! In quel momento, in quell’uomo, riconobbe Santiago, il suo Santiago e quello di Hemingway, ma soprattutto, riconobbe se stesso e gli tornò in mente una frase:

Un’imbarcazione è più sicura quando si trova in porto, tuttavia non è per questo che le barche sono state costruite…”.

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La trama

Nasce così l’Alchimista, come un fiume in piena, di lì in avanti, l’inchiostro non si sarebbe più fatto attendere per imbrattare di saggezza quelle pagine. Siamo in Andalusia, un luogo particolarmente caro all’autore. Santiago è un giovane pastore che nutre più greggi, accanto al tradizionale raduno di ovini giace, infatti, un gremito gregge di sogni. Tra questi, uno in particolare sembra dargli il tormento, si ripete immutato nelle notti, lo rende più irrequieto del solito, lo sprona a mettere in discussione la sua quotidianità, gli balena in mente perfino l’idea di osare e inseguirlo e, così fa.

Vende le pecore e decide di partire alla volta della fulgida proiezione onirica che sembra così tanto attrarlo, il luogo che dovrà raggiungere sono le Piramide egizie, dove lo attende un tesoro. Il tragitto che separa il ragazzo dal sogno, vivido a tal punto da sembrare un richiamo o un presagio,  è costellato da incontri propizi: una zingara, un re, mercanti e carovane, una donna, Fatima, che risveglierà in lui l’Amore e, l’incontro cruciale del racconto: l’Alchimista. Tutti saranno determinanti per la sua ricerca.

“Per arrivare fino al tesoro dovrai seguire i segnali. Dio ha scritto nel mondo il cammino che ciascun uomo deve percorrere. Dovrai soltanto leggere quello che ha scritto per te”.

Se c’è una cosa che ho imparato dai libri, è che ogni viaggio esteriore rispecchia un viaggio interiore. I personaggi si interfacciano con situazioni nuove, a volte inaspettate e persone singolari; inevitabilmente crescono, cambiano, si evolvono, maturano, si arricchiscono e acquistano maggiore consapevolezza su chi sono e sul ruolo che vogliono ricoprire nel mondo, quella che Coelho chiama “La Leggenda Personale”. Ma tutto ha un prezzo, ci sono errori da fare, lezioni da imparare, deserti da attraversare, paure e sacrifici da affrontare.

Momenti di smarrimento e sconforto si alternano a gioie imprevedibili, come l’incontro tra Santiago e Fatima. La voglia del giovane pastore andaluso, di raggiungere il tesoro, di realizzarsi e vivere la vita che desidera, affamato di avventura e sapere, è più forte di qualsiasi pericolo e imprevisto pronto a sbarrargli la strada.

Ma qual è il ruolo dell’Alchimia in questa storia?

“Esistono tre tipi di alchimisti: quelli che sono vaghi perché non sanno di che cosa stanno parlando, quelli che sono vaghi perché sanno di cosa stanno parlando, ma sono anche consapevoli che il linguaggio dell’alchimia è un tipo di linguaggio rivolto al cuore, e non alla ragione… Quelli che non hanno mai sentito parlare di Alchimia, ma che sono riusciti, nel corso della loro vita, a scoprire la Pietra Filosofale…

Non è facile scoprire la pietra filosofale… gli alchimisti trascorrevano lunghi anni nei laboratori, guardando quel fuoco che purificava i metalli, fissavano il fuoco così a lungo che, a poco a poco, scomparivano dalle loro menti tutte le vanità del mondo. E, un bel giorno, scoprivano che la purificazione dei metalli aveva infine purificato anche loro”.

La morale

L’Alchimia è una sorta di chiave in grado di aprire le porte che ci separano dalla conoscenza intesa come saggezza e umiltà. Da un lato, l’obiettivo, è servirsi del mondo per approdare alla propria meta, dall’altro, è essere uno strumento nelle mani di Dio, affinché anche gli altri, attraverso noi, possano realizzarsi. Lo stesso Coelho rivela di aver studiato Alchimia per molti anni:

“La semplice idea di trasformare i metalli in oro o di scoprire l’Elisir di Lunga Vita era già di per sé abbastanza affascinante da attrarre l’attenzione di qualunque apprendista nel campo della Magia. Confesso che l’Elisir di Lunga Vita era ciò che esercitava su di me la maggiore seduzione: ancor prima di capire e di sentire la presenza di Dio.”

I tentativi di riprodurre l’arte alchemica da autodidatta o sulla base di insegnamenti elargiti da ciarlatani, si tradussero, ovviamente,  in un buco nell’acqua fino all’arrivo di RAM, il suo maestro. RAM impartì a Paulo molti insegnamenti (con cui lo stesso Santiago dovrà misurarsi). Il primo passo è la comprensione di tutti quei simboli, dei testi alchemici, che sembravano essere completamente privi di logica.

Questa è, in un certo senso, la lezione principale: riconoscere che qualsiasi cosa nel mondo ha la sua valenza, il suo ruolo, la sua identità, anche se noi ne ignoriamo completamente l’importanza. Raggiungere questo grado di consapevolezza ci induce a nutrire un maggiore rispetto verso ogni componente dell’universo. Per  comprendere davvero la missione che siamo chiamati a compiere, affinché “La Grande Opera”, cioè il disegno ultimo, si realizzi, dobbiamo essere connessi con “l’Anima del Mondo”. Saper cogliere i segni che Dio, il destino o la natura stessa, in qualsiasi modo vogliate pensarla, dissemina lungo la nostra strada, è il solo modo che abbiamo per realizzarci completamente: “Ascolta il tuo cuore. Esso conosce tutte le cose”, questo è il segreto.

L’Alchimista è una favola ricca di magia e sapienza che rispecchia la vita dell’autore e, come ogni favola, è traboccante di riferimenti che suscitano nel lettore non solo curiosità, ma anche stupore. La stessa sorpresa mista a fierezza che abbiamo nel constatare che, le scelte che facciamo ogni giorno, quelle che pensiamo ci portino sempre verso qualche svolta sbagliata della nostra vita, hanno come unico scopo la nostra realizzazione. Solo quando raggiungiamo l’agognato tesoro e ci voltiamo indietro, ci rendiamo davvero conto che c’è un filo che ha legato i nostri passi fino a farci toccare con mano il nostro sogno.

“È facile capire come nel mondo esista sempre qualcuno che attende qualcun altro, che ci si trovi in un deserto o in una grande città. E quando questi due esseri s’incontrano e i loro sguardi s’incrociano, tutto il passato e tutto il futuro non hanno più alcuna importanza. Esistono solo quel momento e quella straordinaria certezza che tutte le cose, sotto il sole, sono state scritte dalla stessa mano, la mano che risveglia l’Amore e che ha creato un’anima gemella per chiunque lavori, si riposi e cerchi i propri tesori sotto il sole, perché se tutto ciò non esistesse non avrebbero più alcun senso i sogni dell’umanità”.

Non so se vi è mai capitato qualcosa di anomalo che abbia completamente stravolto il vostro cammino, qualcosa che vi ha temporaneamente bloccati per farvi scegliere un sentiero diverso da quello sterrato e agevole che fino a quel momento stavate calpestando, quel qualcosa che vi ha fatto pensare “forse è un segno”, o magari una coincidenza strana che ha rimesso tutto in discussione. Questi momenti  sono richiami alla vita, sono fari nella tempesta che ci consolano, se sembrano dirci che siamo sulla strada giusta o ci spronano, per evitare di poterci smarrire. Quando i segnali si rivelano, date ascolto al piccolo Santiago che c’è in voi, mettetevi in viaggio e siate ingordi di vita!

A chi sogna e ama, che poi, in fondo, è la stessa cosa no?!

Buona lettura!

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