Neonata rapita a Cosenza, Moses sulla moglie: ‘Non sapevo nulla, ha fatto tutto da sola’
"Anche mia suocera che viveva con noi non si è accorta di nulla" le parole del 43enne arrestato e poi scarcerato per il rapimento della neonata di appena un giorno di Cosenza
28 Gennaio 2025 - 08:29 | Comunicato Stampa
“Rosa ha fatto tutto da sola e io non sapevo nulla”.
Lo ha detto Acqua Omogo Chiediebere Moses, rispondendo alle domande di Bruno Vespa durante la trasmissione Cinque minuti andata in onda ieri sera, dopo il tg delle 20, su Raiuno. Il 43enne del Senegal era stato arrestato martedì scorso assieme alla 52enne moglie Rosa Vespa per il rapimento di una neonata di appena un giorno portata via ai genitori naturali dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza. Sabato scorso, il gip del tribunale della città calabrese ha scarcerato Moses (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano) perché ritenuto estraneo ai fatti. E questa sera Moses ha ribadito di non sapere nulla, spiegando che è “stato troppo difficile” non credere alla moglie, data la loro lunga convivenza.
“Stiamo insieme da tredici anni – ha detto Moses a Vespa –, tre di matrimonio e dieci di fidanzamento. Lo scorso maggio quando stavo per partire per il funerale di mia mamma lei mi ha detto di essere incinta. Poi quando sono tornato ad agosto ho visto che la pancia era cresciuta. Ho visto tutte le analisi. Anche mia suocera che viveva con noi non si è accorta di nulla”.
Il racconto di Moses e i dubbi sulla finta gravidanza
“Lei – ha aggiunto il 43enne – mi ha detto che il dottore le disse che era un maschio. Il 21 gennaio mia moglie mi disse che era il giorno delle dimissioni e io ho preso mezza giornata libera dal lavoro. Io ho organizzato la festa di benvenuto con tutti i familiari”.
Alla domanda se è ancora innamorato della moglie, Moses ha risposto: “Sto cercando di riprendermi. Non voglio pensare a questo”.
Intanto, gli inquirenti sono al lavoro per cercare di ricostruire tutti i contatti telefonici della coppia. Ai raggi x ci sono i loro cellulari. Rosa Vespa, difesa dall’avvocato Teresa Gallucci, sarà visitata tra mercoledì e giovedì da un medico specializzato in psichiatria. I poliziotti, guidati dal questore Giuseppe Cannizzaro e dal capo della Mobile Gabriele Presti, stanno visionando anche alcune immagini di telecamere di videosorveglianza nei pressi dell’abitazione della donna, a Castrolibero, pochi chilometri da Cosenza. Chi indaga vuole capire se Rosa sia stata aiutata in questa ricostruzione della finta gravidanza e nell’attuazione del rapimento della neonata.
Fonte: AGI