Diciva me nonnu: ‘I guai i carnelevari si ciangiunu a quaresima’

Se tra il giovedì ed il martedì grasso non ci si pone alcun limite, saranno guai, proprio come dice il proverbio calabrese di Carnevale


Amare la Calabria vuol dire conoscere la sua storia, avere rispetto della sua terra, osservare ogni suo cambiamento, rispettare le sue tradizioni. Amare la Calabria significa conoscerne i suoi profumi e saper distinguere ogni suo prodotto. Vuol dire portare avanti le proprie idee con coraggio, vuol dire conservare e tramandare.

Per millenni il popolo calabrese è riuscito a conservare testimonianze ed esperienze del passato ed è da sempre attaccato alle proprie abitudini e ai propri valori.

Consapevoli dell’importanza degli insegnamenti ricevuti, delle consuetudini e della saggezza popolare calabrese, CityNow.it vuole rispolverare le parole calabresi che si sono tramandate nel tempo. Per questo motivo vi proporremo diversi proverbi calabresi.

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Il proverbio di Carnevale

Questa è la volta di un antico detto che fa riferimento alla festa più amata dai bambini, il Carnevale:

I guai i carnelevari si ciangiunu a quaresima”.

Letteralmente il proverbio vuol dire: “I pasticci di Carnevale si pagano durante la quaresima”.

Il detto fa probabilmente riferimento alla sregolatezza in cui i calabresi si lasciano andare nel periodo di Carnevale. Tra pranzi e cene infinite all’insegna di squisite ricette della tradizione, questa festa viene vista come un periodo di transizione tra il Natale e la Pasqua.

Se infatti nei giorni che intercorrono tra il giovedì e il martedì grasso non ci si pone alcun limite al peccato di gola, nei giorni che seguono la festa in maschera comincia il periodo di Quaresima, caratterizzato proprio dalla rinuncia alla carne e tutto ciò che ne deriva.