Protesta a S. Caterina, i residenti: 'Una battaglia di civiltà e legalità'

"Non intendiamo più subire le angherie di un'amministrazione che intende trattare i cittadini come sudditi, negando i più elementari diritti al vivere"

L’associazione “Noi per Santa Caterina” intende esprimere innanzitutto la piena soddisfazione per la partecipata e intensa manifestazione, indetta, affinché si spezzino quelle catene che vietano l’accesso alla palestra e al campo di basket nel quartiere di Santa Caterina. Hanno partecipato attivamente e ringraziamo: Don Ernesto Malvi e tutte le componenti parrocchiali; Paolo Surace della F.I.P., Armando Russo del CSI, Gianni Simone della ASC, Giovanni Mafrici Direttore RAC, Antonio Cugliandolo di Reggio BIC, Simona Lanzoni Ass Scalinata di Via Giudecca

Per tutti noi, la riuscita manifestazione, è motivo e incentivo per continuare una battaglia di civiltà e di legalità, in un quartiere da troppo tempo abbandonato, che, oltre agli atavici e irrisolti problemi, si trova ad affrontare quello non meno grave della mancanza di spazi aggregativi, con l’aggravante, che i pochi esistenti risultano non fruibili per scelte di comodo, calate dall’alto e che non tengono conto delle esigenze dei nostri giovani e degli anziani.

All’amministrazione comunale, nel gennaio di quest’anno, l’associazione ha presentato un ambizioso e accurato progetto riguardante la palestra e il campo di basket, strutture annesse alle scuole elementari, progetto che tendeva a favorire momenti di sport, convivialità e svago. A distanza di sette mesi, malgrado le rassicurazioni ricevute, nulla si è mosso, a proposte concrete e fattibili si risponde con un inaccettabile silenzio, che svilisce gli sforzi di tutti coloro che operano nella continua ricerca del “bene comune”.

Doverosa, forte e necessaria, la ferma risposta di un territorio che non intende più subire le angherie di un’amministrazione comunale che intende trattare i cittadini come sudditi, negando i più elementari diritti al vivere sociale. Noi sudditi non lo siamo, né mai lo saremo, abbiamo una visione di quartiere che ha forte il desiderio di essere comunità partecipativa, abbiamo un progetto complessivo che intendiamo portare avanti, malgrado i silenzi e gli ostacoli. Siamo altresì convinti della necessità di riunire tutte quelle forze attive che operano sul territorio e che hanno come noi a cuore il bene del quartiere e dei suoi cittadini.

Una manifestazione che, malgrado il sole cocente, si è svolta con compostezza per oltre due ore, tantissimi gli interventi, tutti accomunati dalla necessità di ridare al quartiere un bene che appartiene alla collettività, e che, come nei tempi passati, possa fungere da polo attrattivo per i giovani del quartiere e al contempo essere spazio aggregativo e conviviale tendente ad affrontare il tema della solitudine degli anziani. È una visione di quartiere inclusivo, che non emargina, e che intende aprire una strada, che dia una nuova e concreta speranza di rilancio.