‘Proroghe Avr e Idroreghion nel mirino ANAC’: la nota di Iatì e Marcianò
"L’Autorità conferma un uso distorto e irragionevole della proroga ed un plurimo affidamento del servizio in violazione dei principi comunitari"
30 Novembre 2021 - 18:23 | Comunicato
“E intanto, mentre la maggioranza si dedica, come sempre, all’accattonaggio politico, provando disperatamente a far sopravvivere una consiliatura nata male e proseguita peggio, l’Autorità Anticorruzione – informano Angela Marcianò e Filomena Iatì, rispettivamente presidente e consigliere comunale di ‘Impegno e Identità’ – non transige e regola, con le modalità autorevoli che le sono proprie, le malefatte del centrosinistra di Palazzo San Giorgio: uso distorto ed irragionevole delle proroghe a Idrorhegion e AVR.
Questo quanto sancito: un gancio in pieno volto alla coalizione e, per dirla alla Alexis de Tocqueville, pare proprio vero che “Il momento più pericoloso per un cattivo governo è in genere quello in cui comincia a riformarsi”. Con l’aggravante politica che, a Reggio Calabria in queste ore si tenta di riformare un’Amministrazione irriformabile. Nell’ assenza totale di una maggioranza che dopo l’interpartitica di ieri (a distanza di 10 giorni) ancora annaspa nel triviale gioco del toto nomi assessorile, ci rivolgiamo a voi amministratori in carica di Reggio Calabria ovvero a quella entità astratta, dilaniata e irresponsabile, che è ciò che resta della maggioranza in Consiglio comunale. Superando per decenza istituzionale le facili critiche che si potrebbero muovere in queste ore proviamo a tornare su un tema a noi caro fin dalla fase della campagna elettorale, in occasione della quale avevamo già prospettato alla cittadinanza la pericolosità e la non fattibilità di tutte le soluzioni prospettate dall’attuale Amministrazione oltre che l’illegittimità delle stesse.
Proroghe Idroreghion e Avr nel mirino dell’Anticorruzione
Ebbene proprio in queste ore, l’ANAC, dando pieno riscontro a due nostri esposti, è tornata a pronunciarsi sulle spinosissime questioni inerenti la gestione del servizio di manutenzione degli impianti di depurazione, sollevamento e rete fognaria e delle proroghe ad Idrorhegion, e sul servizio di igiene urbana, con pluriennale gestione in proroga in capo alla ditta AVR S.p.A.
“L’ANAC ha duramente ribadito – informano la docente universitaria e l’avvocato – che ‘le proroghe sono ammesse entro limiti determinati’ e su tale punto esiste un’ulteriore e recente delibera n.576/2021 in cui si descrivono, a chiare lettere, gli unici presupposti che potrebbero giustificare la cosiddetta proroga tecnica. Altrettanto perentoriamente ha riaffermato che, in base all’interpretazione della normativa fornita dalla stessa Autorità Anticorruzione e dalla giurisprudenza amministrativa, nel caso di Idrorhegion le proroghe non sono legittime. Né a ‘giustificare’ le suddette proroghe possono rilevare i ritardi nell’espletamento della gara né gli ostacoli incontrati per il reclutamento del personale nell’affidamento tramite in house”.
“Uso distorto e irragionevole”
“È, infatti, a tutti evidente che l’indizione e la conclusione della procedura ad evidenza pubblica, ovvero le attività di reclutamento del personale devono programmarsi, comunque, con congruo anticipo in previsione della già stabilita cessazione del periodo di efficacia del contratto, che certamente non può essere considerata una circostanza imprevedibile ed eccezionale. Pertanto, in riferimento al caso specifico, l’Autorità conferma un uso distorto e irragionevole della proroga ed un plurimo affidamento del servizio in violazione dei principi comunitari ed in contrasto con gli artt. 4 e 106, comma 11, d.lgs.n.50/2016. Anche per la vicenda AVR, con altro separato riscontro formale, l’Autorità anticorruzione non ha fatto sconti.
È stato perentoriamente affermato che le proroghe non sono comunque ammesse anche ‘quando sono disposte facendo ripetuto ricorso alle ordinanze contingibili e urgenti’. In tali ipotesi si realizza un vero e proprio stravolgimento dei provvedimenti d’urgenza che diventano strumenti ordinari di affidamento senza gara, ponendosi al di fuori dei limiti consentiti, e ben individuati, in sede normativa e giurisprudenziale. Alla luce di questi drammatici e rilevanti pronunciamenti dell’ANAC, da noi ampiamente anticipati in ogni sede, ci corre l’obbligo di procedere con le azioni consequenziali.
“Ribadiamo – motivano la loro durissima presa di posizione Marcianò e Iatì – che sono proprio queste nefandezze amministrative che ci convincono in merito all’urgenza di contribuire a far cessare l’esperienza nefasta di questa Amministrazione che, oltre all’inesistente compattezza politica palesatasi in questi ultimi giorni, si è esclusivamente contraddistinta per l’assoluta assenza di programmazione nel corso di questi 7 lunghi anni e per di più perpetrata bellamente (e questa è senz’altro un’aggravante sociale ) nei settori inerenti servizi pubblici essenziali”.
Angela Marcianò e Filomena Iatì