Gotha, via alla requisitoria. Lombardo annuncia imminenti novità

Il Procuratore ha dedicato parte della requisitoria all'ex sindaco di Reggio Calabria, formalmente non indagato


Eminenze grigie, generali e soldati. E ancora politici da “crescere” anche se poco graditi e una città, Reggio, «intimamente mafiosa» e stritolata dal potere «di un Dio pagano bicefalo» esercitato da personaggi come Giorgio De Stefano e Paolo Romeo. L’inizio della requisitoria del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo al processo Gotha mira a una nuova visione del fenomeno ‘ndranghetistico così come lo abbiamo conosciuto dalle sentenze degli anni passati, tratteggiando, così come era venuto fuori durante i quattro anni di udienze, una realtà diversa.

TESTE PENSANTI

Una realtà nella quale sono i De Stefano e i Piromalli a tirare le fila della parte “emersa” della criminalità organizzata nel reggino, con le famiglie del mandamento jonico relegate a custodi delle tradizioni. E sopra di loro «la componente occulta, la vera testa pensante della ‘ndrangheta». Sono Giorgio De Stefano e Paolo Romeo (entrambi già condannati in passato per associazione esterna), dice più volte Lombardo durante la requisitoria, che si occupano di infiltrare i palazzi del potere «piegandoli ai loro desiderata». Sono loro a scegliere i politici da mandare avanti curandone il consenso elettorale e garantendo le giuste protezioni nei palazzi in «una lunga stagione di penetrazione del tessuto politico e amministrativo» che avrebbe condizionato  sia gli ambiti locali che quelli nazionali. E di politici finiti in questo processo, ce ne sono tanti. Alcuni (come l’ex assessore regionale Alberto Sarra e l’ex senatore Antonio Caridi) sono considerati dagli inquirenti tra gli organizzatori del “gotha” della ‘ndrangheta. Altri come l’ex europarlamentare Pirilli e l’ex sottosegretario Valentino, tirati dentro dalle dichiarazioni di un altro ex politico (l’ex consigliere comunale Seby Vecchio ha riferito di una riunione romana in cui si spinse l’ex sindaco Scopelliti a interessarsi di tutte le ndrine reggine) e da quelle dello stesso Romeo che in un’intervista aveva parlato dell’ospitalità al latitante “nero” Franco Freda.

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L’ELEFANTE NELLA STANZA

Ma è la figura dell’ex presidente della Regione Peppe Scopelliti la più ingombrante tra quelle apparse durante i quattro anni di udienze del procedimento con rito ordinario. Formalmente non indagato, l’ex sindaco più amato d’Italia è stato più volte tirato in ballo dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e ieri Lombardo gli ha dedicato una parte della requisitoria. Il Procuratore aggiunto ha infatti annunciato imminenti novità sull’ex esponente di Alleanza Nazionale. Novità che «arriveranno prima della fine di questa requisitoria».