A Reggio il primo 'Rave Poetry': la cultura come nido per tutti

Arti en plein air ha radunato pittori, poeti, musicisti, ballerini su una spiaggia ripulita, il giorno prima, da cittadini su base volontaria

Lo Stretto di Scilla e Cariddi è stato protagonista venerdì 12 luglio di un evento che ha visto sulla spiaggia di Torre Lupo, lato sud del Parco lineare di Reggio Calabria, un raduno di Artisti per il Rave Poetry organizzato da tre poeti reggini: Marina Neri, Giovanni Suraci, Francesco Tassone.

Arti EN PLEIN AIR il titolo dell’evento che ha radunato pittori, poeti, musicisti, ballerini su una spiaggia ripulita, il giorno prima, da cittadini su base volontaria. Giovani e diversamente giovani recitava lo slogan con cui nei giorni precedenti era stato propagandato l’evento che ha visto la spiaggia animarsi dei colori delle tele, delle note di chitarre, organetto e tamburello, di versi declamati su un palcoscenico di immensa bellezza: il fazzoletto di mare fra la due sponde, la calabra e la sicula.

Un colpo d’occhio fantastico con i cavalletti degli artisti a rimandare immagini suggestive dei loro dipinti, una galleria all’aria aperta a richiamare atmosfere di altri tempi. Poeti a piedi nudi sulla sabbia ad affidare al vento le emozioni dei loro versi mentre le note univano la loro bellezza alle increspature delle onde a danzare all’unisono. Tanti i giovani ad interagire coi diversamente giovani.

“La cultura che esce dalle nicchie e torna ad essere nido accogliente per tutti” , questo il messaggio degli organizzatori che hanno ribadito:- la bellezza di questo evento sui generis sta nell’incanto dell’incontro fra culture e generazioni, sta nel linguaggio che diviene accogliente e non escludente, sta nelle vicinanza, senza primogeniture, fra l’Artista blasonato e l’esordiente, in una mano tesa, quella riscoperta dei sentimenti autentici di vicinanza che rende comunità, che si riappropria di spazi pubblici e li rende protagonisti. – Un tramonto eccezionale ieri su quello Stretto esaltato dall’impresa di Jaan Roose che lo ha attraversato su un cavo sospeso a 200 MT di altezza e che ieri è stato celebrato dagli Artisti senza dimenticare il ruolo primario degli intellettuali: non sottrarsi all’impegno civile in una società che tende a disumanizzarsi.

A chiusura dell’evento, infatti, in una memorabile foto di gruppo fra spiaggia, cielo, mare, con la luna a fare da spettatrice muta e compiaciuta, una bandiera sventolata ad urlare al vento un’unica parola: PACE. E una promessa: ogni spiaggia vale la sua Arte.