Primarie Pd: a Reggio vince Bonaccini, per Irto e Falcomatà magra consolazione
Con il rientro di Falcomatà avvolto dalle incertezze, il Pd dovrà intanto riorganizzare equilibri e idee progettuali
27 Febbraio 2023 - 12:32 | di Pasquale Romano
Primarie Pd, in Calabria prevale Stefano Bonaccini raccogliendo il 65% circa dei voti nella consultazione aperta di ieri rispetto all’avversaria, la neo segretaria nazionale Elly Schlein fermatasi, nella regione, al 35%.
Il presidente della Regione Emilia Romagna che aveva scelto la Calabria, e Reggio, per chiudere la campagna elettorale, si afferma in controtendenza rispetto al dato nazionale in tutti e cinque i capoluoghi e nelle cinque province mentre la contendente Schlein ottiene comunque un risultato in recupero rispetto al precedente e che va oltre le previsioni della vigilia.
Il bis di Bonaccini che nella consultazione tra gli iscritti ai circoli avvenuta due settimane addietro aveva ottenuto il 53% rispetto al 21% di Schlein, rappresenta tuttavia una magra consolazione.
Al voto delle primarie aperte, in Calabria, si sono recati in tutto circa 36mila calabresi. A livello provinciale il voto ha visto Bonaccini prevalere ovunque con un margine più marcato a Vibo Valentia (73%contro il 27 della Schlein) ma con poco meno di tremila votanti; a Cosenza (66 contro 33,6), Catanzaro (64 contro 36), Reggio (57 contro 43) e Crotone (53 contro 47).
Ai microfoni di CityNow, le parole di Antonio Morabito, segretario provinciale del Pd.
“Siamo contenti del risultato importante ottenuto da Elly Schlein. Ero l’unico -evidenzia con orgoglio Morabito- del gruppo dirigente provinciale e uno dei pochi in Calabria a sostenere lei e non Bonaccini. Da domani inizia un nuovo percorso che ci deve vedere tutti uniti, per un Pd maggiormente competitivo.
Si tratta della prima donna segretario nella storia del Pd, questo ci rende ancora più orgogliosi. Cosa mi ha convinto maggiormente della sua proposta ? Soprattutto le sue idee sul lavoro e i diritti sociali, temi particolarmente delicati in Calabria. La nostra regione deve ripartire puntando con decisione sull’energia pulita e le fonti rinnovabili”, le parole di Morabito.
Successo per Elly Schlein e sconfitta per Bonaccini, il dato nazionale viene ribaltato a Reggio e in generale in tutta la Calabria.
“Auguri di cuore a Elly Schlein, eletta segretaria del Partito Democratico”. Cosi Nicola Irto, attraverso Facebook, si è congratulato con l’erede di Enrico Letta, al momento nessun messaggio social invece dal sindaco oggi sospeso Giuseppe Falcomatà.
Entrambi, pochi giorni fa erano sul palco di Piazza Camagna per sostenere Bonaccini, che proprio in riva allo Stretto aveva concluso la sua campagna elettorale.
Un messaggio chiaro e forte da parte del Governatore dell’Emilia Romagna, che in Calabria ha dato i suoi frutti (seppur con cifre leggermente inferiori rispetto alle attese) ma che invece lo ha visto soccombere a livello nazionale, con Elly Schlein che ha vinto praticamente in tutte le altre regioni, affermandosi nettamente in diverse grandi città.
Dopo l’elezione del neo segretario, quale sarà il futuro a livello locale del Pd? Difficile ipotizzarlo oggi. Dopo la comprensibile delusione per l’esito delle primarie (da parte dei sostenitori di Bonaccini, ovvero la stragrande maggioranza dei dirigenti in Calabria), in casa dei dem inizierà il momento delle riflessioni, guidate dal segretario regionale Nicola Irto. A lui il compito di coordinare la nuova fase del Pd, che in riva allo Stretto vive una situazione particolare.
Da ricordare infatti come il Pd esprima, solo a livello teorico, il sindaco del Comune e della Città Metropolitana. Le scelte di Giuseppe Falcomatà a poche ore dalla condanna nel Processo Miramare, nel novembre del 2021, portarono all’indicazione di Paolo Brunetti e Carmelo Versace quali sindaci f.f.
Due esponenti di altri partiti (oggi riuniti nel Terzo Polo), una scelta azzardata e rischiosa, che portò ad accese frizioni nel Partito Democratico, all’epoca infuriato per le decisioni di Falcomatà. Tutto però si è ricomposto: Palazzo San Giorgio e Palazzo Campanella più di un anno fa hanno retto ai violenti scossoni interni alla maggioranza, rinascendo con nuove fattezze dalle particolari sembianze ‘Pd-Azione-Italia Viva’.
Adesso, con il rientro di Falcomatà avvolto dalle incertezze rispetto alle reali possibilità e le eventuali tempistiche, il Pd dovrà intanto riorganizzare equilibri e idee progettuali. Provando a disegnare scenari rinnovati rispetto alle ultime delusioni elettorali, anche alla luce del messaggio inviato dagli elettori alle primarie che hanno rappresentato il passaggio del testimone dall’era Letta alla ‘rivoluzione’ annunciata da Schlein.