Seminara si mobilita: presidio di solidarietà contro la violenza sulle donne
Il Coordinamento “E Tu splendi” chiama alla mobilitazione cittadina. Una protesta per dire basta alla violenza sulle donne
08 Aprile 2025 - 10:09 | Comunicato Stampa

Domenica 13 aprile alle ore 12.00, la comunità della Piana, per il tramite di associazioni e singole partecipazioni provenienti da diverse realtà territoriali, organizza un presidio davanti alla Basilica della Madonna dei Poveri di Seminara per manifestare vicinanza e solidarietà alle vittime dei violenti fatti che hanno colpito la collettività.
Le associazioni e i singoli, costituiti nel Coordinamento “E Tu splendi“, invitano tutti alla partecipazione, perché la violenza va condannata senza se e senza ma, e perché le ragazze che hanno subito le violenze e le loro famiglie sentano forte la vicinanza solidale di tutti coloro che si riconoscono nei valori della giustizia e della fratellanza.
Da Seminara un messaggio di giustizia e fratellanza
“Ci ritroveremo consapevoli che dalla comunità di Seminara, dalla storia nobile di quella Cittadina, ogni persona possa sentire forte l’orgoglio e l’appartenenza ad una terra che sa esprimere valori che parlano di emancipazione, libertà e accoglienza”.
Un invito all’adesione collettiva
Il coordinamento “E Tu splendi”, promotore della giornata del 13 aprile a Seminara, chiede dunque l’adesione convinta, autentica e consapevole di Enti, Associazioni, Istituzioni, alcune delle quali già pervenute, e dei cittadini, perché ci sia da parte di tutti una piena condivisione dei principi che hanno ispirato questa iniziativa.
Da presidio silenzioso a protesta collettiva
Il Coordinamento, anche alla luce dei terribili femminicidi avvenuti nell’ultima settimana, ha deciso di mutare il presidio silenzioso in un momento rumoroso e indignato, una protesta nel solco delle altre che in tutta Italia si stanno svolgendo. Che Seminara diventi, domenica 13, il Luogo in cui donne e uomini affermino, con la loro presenza, che mai più ci siano donne uccise, ferite, violentate, denigrate, umiliate!
È l’ora di dirlo, forte e chiaro!
