Reggio, la scuola si 'trasforma' in un presepe vivente. L'iniziativa dell'I.C. di Gallico - FOTO

Nel plesso della scuola Primaria di Passo Caracciolo, docenti, genitori e alunni hanno dato vita ad un evento memorabile

Lunedi 19 dicembre 2022, nel plesso della scuola Primaria di Passo Caracciolo facente parte dell’Istituto Comprensivo di Gallico, si è vissuta un’esperienza unica ed emozionante. Gli alunni della primaria e dell’infanzia, ci hanno proiettato indietro nel tempo dando vita ad una “Rappresentazione presepiale” da togliere il fiato.

Il presepe vivente della scuola primaria di Passo Caracciolo

Un presepe vivente che ha coinvolto più di 170 bambini, l’intero corpo docente del Plesso e diversi genitori. Un lavoro di gruppo da cui è nato  un piccolo grande gioiello che racchiude in sè anche nozioni di presepistica, danza, idraulica, falegnameria, ingegneria e tanto cuore. Proprio cosi, perché tra i vari ideatori vi è un presepista, una coreografa conosciutissima in città, uno scenografo, un elettricista, 2 falegnami e tanti esperti. Due squadre, una tecnica e una artistica, unite in una corsa contro il tempo sono riuscite nella ciclopica e ardua impresa di tagliare il nastro per le 16.30, dopo poco più di un mese di lavoro assiduo, alla presenza della dirigente scolastica  professoressa Maria Gueli e di Don Antonino Vinci, il parroco della Parrocchia di Santa Maria di Porto Salvo di Gallico Marina.

Non si è trattato di un semplice Presepe Vivente, bensì di un viaggio nel tempo che ha portato i tantissimi visitatori a rivivere quella magica notte di circa 2000 anni fa, con i Magi in cammino, i quali, messi sotto torchio dal perfido Re Erode,  partono  per rendere visita al Messia. Facendosi strada per la città di Betlemme procedono attraverso il ricco mercato, visitano l’osteria, la domus “panni” (ovvero una sorta di casa sartoriale), il forno e la locanda,  lasciandosi alle spalle il mulino, la macina, il pozzo, la fontana per passare davanti al luogo dove l’arcangelo Gabriele annuncia ai pastori la nascita del Redentore. Da lì giungono alla stalla della Santa Natività. Il tutto corredato da una attenta e minuziosa cura dei particolari, che hanno fatto assaporare al pubblico la quotidianità di quel tempo.

Quindi non un presepe statico ma itinerante. In ogni location la presenza di un narratore ci racconta di quella notte e del significato che ogni elemento del presepe, nonché  i vari personaggi che lo compongono, racchiudono in sé. E quindi spazio a Maria, Giuseppe, ma anche a Benino (il classico dormiente), il Meravigliato, Stefania, Maria ‘a Purpetta e tantissimi altri, con tutte le curiosità che l’A.I.A.P. ci racconta sulla storia del Presepe. Ad accogliere il visitatore il magnifico balletto in stile orientale delle odalische-ancelle di Erode, capitanate dalla bravissima Mariana Melchionna, coreografa e titolare della scuola di ballo Real Dance di Gallico, che danno il benvenuto ai Magi e fanno si che questi interagiscano con Erode. Dopodiché si entra nell’androne del plesso e si visitano tutte le postazioni, con un’atmosfera surreale bellissima, ricca di musiche, odori e colori, oltre a tanti effetti speciali. Uno su tutti una cascata con acqua vera e ricca di vegetazione. Nel ricco mercato tantissima frutta e verdura, pesci reali, pane, ma anche tantissimi mestieri che stanno scomparendo, come falegnami e calzolai. E dopo aver oltrepassato l’Annuncio, come non citare la stupenda Natività, con effetti luminosi che emozionano e rievocano la magia di quella Santa notte. Anche qui un prezioso simbolo purtroppo attuale: un paio di scarpette rosse, che rappresenta  la violenza contro le donne, associate alla figura di Maria, la quale,secondo le parole di Papa Francesco, in quanto donna , ci insegna che la Sua missione è di generare, custodire e salvare la vita della persona senza permettere che questa venga umiliata nella sua dignità.