Reggio, all'Accademia di Belle Arti presentata la mostra 'Pop to Street Art: Influences'

La collezione è in Italia per la prima volta, il curatore Hubert: "Innamorato di questa terra per due motivi..."

È stata presentata questa mattina nell’aula Magna dell’Accademia di Belle Arti, la mostra “Pop to Street Art: Influences” organizzata dalla scuola reggina guidata dal direttore Piero Sacchetti e visitabile dal 20 luglio al 3 novembre. Domani mattina alle ore 10,30 sarà inaugurata ufficialmente.

“L’AbaRc, in collaborazione con la Città Metropolitana di Reggio Calabria, ha realizzato un evento esclusivo per la città: l’iniziativa nasce da una volontà dell’Accademia di creare un dialogo col territorio – esordisce il professore Sacchetti -. Abbiamo pensato che questo appuntamento potesse essere un’opportunità per creare un rapporto solido con il territorio anche perché l’arte è il mezzo migliore per attrarre sinergie con le Istituzioni. L’improvvisazione non ci appartiene, tutto è studiato nei minimi dettagli dai nostri docenti affinché ciò che realizziamo all’esterno o all’interno della scuola, venga mostrato. Siamo per il territorio, dialoghiamo con esso e con l’arte cerchiamo di dare il nostro contributo”.

L’esposizione, a cura di Jean-Christophe Hubert e distribuita tra prestigiose sedi, la stessa Accademia e il Palazzo della CulturaCrupi”, con alcune opere presenti anche presso il Museo Archeologico Nazionale, è una esclusiva per la città e promette di offrire un confronto affascinante con artisti che hanno segnato la storia dell’arte contemporanea.

Per il curatore Hubert “innamorato di questa terra per due motivi: la moglie belga ma di origini calabresi e ammira le professionalità e le risorse presenti”, ribadisce come questa “collezione è in Italia per la prima volta”.

“Tutte le opere presenti vengono da collezionisti privati, francesi e belgi. Il focus di questa mostra è incentrato su tre figure, Andy Warhol, Keith Haring e Banks. Andy non è il fondatore della Pop Art, ma colui che l’ha fatta conoscere al mondo.  Keith è invece il legame, il punto di incontro tra pop art e street art”.

Entusiasta l’Exhibition Manager Domenico Michele Surace che aggiunge:

“È una mostra che unisce le generazioni: i tre protagonisti dell’esposizione sono interpreti di cosa sia l’arte. Abbiamo affrontato una sfida storica artistica perché siamo un’Accademia e dobbiamo fare una rivoluzione del concetto ossia, prendere qualcosa e traslarlo in qualcos’altro. L’arte è fruizione del bene artistico e se l’Accademia vuole questo, deve accogliere la rivoluzione per diventare promotrice di qualcosa di nuovo. Questo percorso oltre ad essere un abbraccio fisico alla città, è un abbraccio concettuale, un’opportunità di ragionamento e ci consente di confrontarci sui temi dell’arte”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere metropolitano Filippo Quartuccio che conclude: “Siamo orgogliosi di questa collaborazione, il Settore cultura lavora per realizzare eventi importanti come questo che rilanciano l’immagine della città. Abbiamo adeguato i locali di palazzo Crupi per ospitare le opere e ringrazio anche l’azienda ATAM che garantirà ai passeggeri l’ingresso gratuito sui bus esibendo il biglietto di ingresso della mostra”.