Porto di Gioia Tauro, Toninelli ai lavoratori: “Non mi sono dimenticato di voi, pronta messa in mora per Mct”

La volontà manifestata dal Ministro Toninelli ai lavoratori del porto di Gioia Tauro è quella di non perdere nemmeno un posto di lavoro. Le strategie del Governo e le parole del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti


Questa mattina alle ore 9:15, come da programma il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli ha varcato l’ingresso del porto di Gioia Tauro per il primo incontro della giornata davanti. Prima del confronto con i dipendenti il ministro ha avuto un tavolo tecnico insieme al contrammiraglio Andrea Agostinelli, commissario straordinario dell’Autorità portuale. Al tavolo era presente anche il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Giuseppe Nucera.

Dopo l’incontro a porte chiuse, il ministro incontra i tanti lavoratori desiderosi di conoscere il proprio futuro e quello del porto di Gioia Tauro.

“Non mi sono dimenticato del Porto di Gioia Tauro – le prime parole del Ministro Toninelli davanti ai lavoratori che questa mattina lo hanno ascoltato all’interno dell’Autorità Portuale – Stiamo cercando in tutti i modi di trovare una soluzione attraverso le due persone che stanno gestendo questa concessione. Ho già incontrato parte di voi a Roma due settimane fa e ho spiegato come la nostra volontà era quella di andare avanti in una trattativa che si sarebbe conclusa positivamente. Dopo vari tentativi, prima a fine dicembre, poi a gennaio, ci siamo detti che era meglio incontrare personalmente la parte di Eckermann che la parte di Aponte (MSC). Eckerman non ha voluto partecipare al contrario di Aponte che ha dimostrato invece l’interesse ad investire, a subentrare nella parte restante della concessione e ha dimostrato interesse a mantenere ciò che è scritto nero su bianco sul piano di attività della concessione che è stata data per 50 anni fino ad arrivare a 4-5 milioni di container. MCT invece non si è nemmeno presentato alla riunione. Tutti segnali che non mi sono piaciuti e che immagino non siano piaciuti neanche a voi. A questo punto siamo andati a guardare il contratto che prevede degli obblighi. Obblighi ed obiettivi che non sono stati portati avanti e non sono stati perseguiti, nè raggiunti. Qui entra in gioco lo Stato, in questo caso il sottoscritto deve, necessariamente, far rispettare gli impegni. Uno dei due interlocutori ha a cuore la realtà del porto, l’altro invece no”

Il ministro Toninelli comunica infine ai lavoratori l’invio della lettera di messa in mora e la contestuale volontà da parte del Governo di non voler sacrificare nemmeno un lavoratore.

Stiamo predisponendo una lettera in cui diciamo ad MCT di adempiere agli obblighi inseriti in un contratto. Non vi nascondo che la volontà è di creare le condizioni favorevoli per il raggiungimento dell’accordo. Ma l’atto messa in mora è già pronto e partirà nelle prossime ore. Questo è l’atto che come amministrazione centrale, come autorità di sistema portuale possiamo portare avanti. I prossimi 30 giorni sono cruciali. Ringrazio tutti voi per la disponibilità e mi scuso per lo stato di disagio che state vivendo. Non è mai capitato che un’amministrazione portasse avanti una messa in mora per adempimento degli obblighi di manutenzione. Non so quello che farà domani MCT e non dipende dal sottoscritto. La volontà è quella di non perdere neanche un solo posto di lavoro. Anche nel caso in cui non si arrivasse ad un accordo, il Governo ha pronto un piano di riserva per non abbandonare il Porto. Qualunque cosa succeda, sappiate che noi ci siamo.  So che è difficile ma non dovete abbandonarvi ad alcun tipo di allarmismo. Se ci sarà bisogno di interventi emergenziali, di qualsiasi tipo, anche di natura economica, il governo è presente e pronto a salvaguardare i vostri interessi”.

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