Ponte sullo Stretto, via libera ai cantieri entro fine anno
Il Ponte sullo Stretto verso i cantieri: c’è la copertura finanziaria, ma cinque procedimenti giudiziari potrebbero frenare l’avvio dei lavori
09 Gennaio 2025 - 08:51 | Redazione
Per il Ponte sullo Stretto parte la corsa verso l’apertura dei cantieri, entro la fine dell’anno.
La copertura finanziaria c’è: è stata completata con l’ultima manovra, che ha aggiunto il miliardo e mezzo mancante nel Def 2024 (dove la spesa a progetto ultimato era già stimata a 13,5 miliardi). La Commissione di Valutazione di impatto ambientale ha poi dato l’ok e la Conferenza dei Servizi si è conclusa all’antivigilia di Natale.
L’ultimo tassello a mancare è il progetto definitivo con il piano economico-finanziario, che però è in preparazione. E con tutto questo in mano, infine, toccherà al Cipess – il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile presieduto dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni – dare la propria approvazione definitiva. Un semaforo verde che, come ha anticipato qualche giorno fa il vicepremier Matteo Salvini, dovrebbe arrivare
“tra gennaio e febbraio”.
Sarà dunque un inizio di 2025 decisivo per il futuro dell’opera. E non solo per via del Cipess.
I nodi giudiziari e i possibili rallentamenti
Restano infatti altri nodi, in questo caso giudiziari. Ci sono cinque procedimenti in corso legati all’opera:
- Due contenziosi tra il consorzio Eurolink e la Parson Transportation da una parte, e la società Stretto di Messina dall’altra. Il primo ha un’udienza in Corte d’Appello a giugno, il secondo il 20 gennaio prossimo. Questi procedimenti potrebbero rallentare l’avvio dei lavori.
- Una class action di 104 cittadini contro la Stretto di Messina (alla quale si sono aggiunti 139 privati – originariamente 140 – a favore del ponte). I ricorrenti chiedono di accertare “la responsabilità della società e il danno ingiusto causato per la violazione del dovere di diligenza, correttezza e buona fede proseguendo nell’attività per la realizzazione del ponte sullo Stretto, nonostante l’opera non abbia alcun reale interesse strategico e non è fattibile sotto i profili ambientali, strutturali ed economici”.
- Due ricorsi al Tar del Lazio, l’uno presentato da Legambiente, Lipu e Wwf Italia, e l’altro dai comuni di Reggio Calabria e Villa San Giovanni.
Fonte ansa.it