Ponte sullo Stretto, Salini (Webuild): ‘Siamo in grado di farlo e subito’

L'amministratore delegato della società che ha realizzato il nuovo ponte di Genova non ha dubbi sulla fattibilità del ponte sullo Stretto e sulla creazione di oltre 100 mila posti di lavoro

Pietro Salini Webuild Stasera Italia

Sono passate solamente poche settimane da quando Webuild ha riacceso i riflettori sul ponte sullo Stretto di Messina. L’amministratore Pietro Salini è stato ospite della trasmissione tv “Stasera Italia” in cui, ancora una volta, è tornata a ripercorrere i motivi per cui l’infrastruttura non è solo un progetto a cui pensare, ma un’opera necessaria per tutto il Paese.

Il ponte sullo Stretto, tanto discusso e mai costruito

Ponte Sullo Stretto

L’amministratore delegato di Webuild ha parlato agli italiani attraverso il piccolo schermo, non solo per raccontare il grande lavoro svolto dalla sua società, nata nel 2014 dalla fusione di Salini e Impregilo, la stessa che ha realizzato il nuovo Polcevera a Genova.

Chi ha una buona memoria, ricorda bene che si tratta della stessa impresa che, durante il terzo governo Berlusconi, vinse, insieme ad altre, la gara d’appalto per la costruzione del tanto discusso ponte fra le due sponde dello Stretto che separa Sicilia e Calabria.

Proprio di grandi infrastrutture ha parlato il Premier Draghi, secondo cui è necessario “cambiare tutto perché ci sono troppi impedimenti”, alcuni dei quali anche da parte della magistratura, oltre che di altre istituzioni. Ma allora perché, dopo tanti anni, il ponte sullo Stretto torna a far parlare di sè?

“È difficile dirlo – ha spiegato Salini ai microfoni di Stasera Italia. Forse lotta politica. Il ponte è stato affidato al gruppo che abbiamo rilevato in borsa, in un pre-giro dell’epoca, molti anni fa. Il progetto dopo 30 anni di studi era stato finito ed affidato. L’Italia ha speso 100 miliardi per quel progetto e, chissà, forse per motivi di denaro è stato cancellato”.

Salini, però, crede fermamente nell’opera che potrebbe rivoluzionare non solo il sud, ma l’intero Stivale, tanto da esprimere quasi una note di biasimo nei confronti di chi crede che sia necessario occuparsi di altro:

“Non ha molto senso fare l’alta velocità e cercare di ricongiungere il sud e arrivare a Palermo senza ponte”.

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Ponte Sullo Stretto

Ma la bella notizia arriva con l’annuncio dell’amministratore delegato di Webuild:

“Noi siamo in grado di farlo e subito. È un’occasione di lavoro straordinaria. Il Ponte da solo costa 2,9 miliardi, il totale del progetto creato per l’intera area supera di poco i 7 miliardi – dati aggiornati ad oggi precisa Salini – ma significa rifare due città, Reggio Calabria e Messina. Significa rifare la metropolitana di Messina, mettere in sistemazione idrogeologica le montagne, fare le strade di accesso, far passare il treno e le macchine. È un progetto grandissimo che si potrebbe fare anche a “pezzetti”. Ad esempio nel Recovery Plan si potrebbero fare tutti questi altri lavori riducendo al solo ponte la cifra da finanziare con altri investimenti”.

Il Governo Conte II aveva espresso pareri discordanti sulla realizzazione della maxi infrastruttura, e il neo Draghi non ha ancora preso una parte. Salini, però, ha espresso fiducia nell’attuale squadra:

“Mi piace molto e non vorrei essere al loro posto perché si tratta di una sfida davvero importante e di un compito che va della vita e del futuro di tutti”.

Con i Governi precedenti, però, è stato realizzato il ponte di Genova, anche se Webuild è famosa per operare in tutto il mondo. Qual è stato il segreto per il sostituto del Morandi e la sua realizzazione lampo?

“Remare insieme verso la stessa direzione. Amministrazione, società, cittadini del posto che volevano realizzare l’opera e da qui la riuscita in tempo record. Nella realtà ci sono voluti 9 mesi per l’impianto, 15 per completare tutto. Il merito è in gran parte dei ragazzi che ci hanno lavorato, ma anche di un’amministrazione che ha utilizzato le norme di carattere europeo intervenendo con decisioni da prendere ogni mattina. Questo secondo me è il segreto della celerità dell’infrastruttura”.

Infine, l’amministratore ha concluso il suo pensiero sul ponte puntando tutto sull’aspetto dell’occupazione:

“Il Ponte di Messina darebbe lavoro ad oltre 100 mila persone, 30 mila occupati già quest’anno. Sono effettivamente aiuti importanti alla situazione che vivere oggi il nostro paese”.

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