Ponte sullo Stretto di Messina: 50 domande e risposte

Dettagli tecnici, particolari, struttura, sistema ferroviario, società interessate e tanto altro nelle 50 domande proposte dalla pagina indipendente

Ponte Sullo Stretto 1

La pagina social su Facebook ‘Ponte sullo Stretto di Messina‘, sempre puntale ed aggiornata sulla maxi opera che collegherà la Calabria e la Sicilia, ha posto ben cinquanta domande interessanti con risposte brevi e concise che riportiamo qui di seguito.

  •  Esiste un progetto del Ponte di Messina? ⁃ Sì, esiste un progetto definitivo presentato nel 2011.
  • Va aggiornato? – Sì, la legge impone entro il 30 settembre 2023.
  • Esiste un progetto esecutivo? – No, la legge impone di redigerlo entro il 31 luglio 2024.
  • Esiste un appalto e quindi un costruttore? ⁃ Sì.
  • Chi ha vinto l’appalto? ⁃ Il Consorzio Eurolink, società di progetto costituita dall’Associazione Temporanea di Imprese formata dalla capogruppo mandataria Impregilo S.p.A. (oggi WeBuild) e dai seguenti mandanti: Sacyr S.A. (Spagna), Società Italiana per Condotte d’Acqua S.p.A., Cooperativa Muratori & Cementisti-C.M.C. di Ravenna, Ishikawajima-Harima Heavy Industries CO Ltd. (Giappone), A.C.I. S.c.p.a. – Consorzio Stabile; mentre i Soggetti incaricati della progettazione: COWI A/S (Danimarca), Buckland & Taylor Ltd. (Canada), Sund & Bælt A/S (Danimarca).
  • Queste imprese hanno già realizzato ponti sospesi? ⁃ Sì.
  • Il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina è stato utilizzato in altre parti del mondo? – Sì, la tecnica dell’impalcato (l’elemento orizzontale su cui passano i veicoli) denominato Messina Type è stata copiata e utilizzata per diversi altri ponti già realizzati in diverse aree del pianeta.
  • Lo Stretto è zona sismica? ⁃ Sì.
  • Il Progetto ha tenuto conto del fatto che lo Stretto è zona sismica? – Certo, i calcoli sono stati redatti utilizzando forzanti sismiche pari e superiori a quelle mai avvenute nello Stretto.
  • La Sicilia si allontana dalla Calabria? ⁃ Sì, di 1 mm l’anno, pari a 20 cm in 200 anni. Ogni giorno il ponte fisiologicamente per le semplici dilatazioni dovute alle escursioni termiche subirà deformazioni ben superiori. I giunti di dilatazione sono da 7 metri.

 

  • I ponti sospesi soffrono il vento? ⁃ Sì, più del sisma, ed è stato proprio il vento per decenni il nemico numero 1 nella progettazione, finché Sir Brown non ha dato origine all’impalcato denominato Messina Type, con cassoni a conformazione alare che permettono di abbattere il coefficiente aerodinamico e di conseguenza la forzante del vento. Il progetto del ponte di Messina prevede che il ponte resti stabile fino a venti pari a 290 km/h. Per comprendere l’ordine di grandezza è importante aggiungere che a cavallo degli anni ‘90 lo Stretto di Messina ebbe oltre 20 anni di monitoraggi ambientali continui e la massima velocità registrata fu il 6 novembre del 1991 alle 6:10, pari a 128 km/h, velocità di gran lunga inferiore ai già citati 290.
  • Il ponte sarebbe a rischio maremoti? ⁃ Durante il terremoto del 1908 di Messina e Reggio si verificarono frane sottomarine che comportarono onde anomale sia in Calabria che in Sicilia; in particolare Baratta nel 1909 e Omori nel 1913 quantificarono l’altezza delle onde, dimostrando che nelle zone vicine alla costruzione del ponte le altezze delle onde furono irrisorie, di 2 metri a Ganzirri e inferiori al metro in corrispondenza della torre calabra. Le onde anomale maggiori si verificarono a Reggio (9.7 metri) e Giampilieri di Messina (8.5 metri), ben lontane da dove è previsto il futuro attraversamento. Il ponte di Messina avrebbe comunque un’altezza sopra il livello del mare pari a 76 metri al centro del ponte e 65 metri in corrispondenza delle torri, in pratica in caso di maremoto sarebbe uno dei luoghi più sicuri di Messina. (questo punto è stato modificato in alcuni dati dopo un confronto con il Prof. Bruno Copat, che ci ha fornito le carte con le quote delle onde del 1908 stimate negli anni successivi al terremoto dagli studiosi Baratta e Omori).
  • Il maremoto può urtare le torri del ponte? ⁃ Certo, soprattutto lato Sicilia, per questo le torri hanno una conformazione specifica per ridurre al massimo la superficie di urto.
  • I terreni sono liquefacibili in caso di sisma? ⁃ No e la campagna di indagine condotta nel 2010 lo ha confermato.
  • Le torri hanno pali di fondazione? ⁃ La fondazione sarà profonda circa 40 metri ed è prevista l’applicazione del jet grouting nel sottostante terreno, consistente nell’iniezione di miscele cementizie ad alta pressione.
  • Il ponte ha giunti? ⁃ Sì, ha giunti sismici e giunti di dilatazione ferroviari al fine di allungare o accorciare i binari. Questo giunto è stato brevettato proprio grazie agli studi propedeutici effettuati per il ponte di Messina.
  • Il ponte ha dissipatori sismici? – Si, possiede dissipatori al fine di impedire che l’impalcato sbatta contro le torri durante un sisma. Questa tecnica è già ampiamente utilizzata in tantissimi altri ponti.
  • Le navi più alte passeranno sotto il ponte? – Si, ci passeranno tutte, tranne 3 barche a vela che hanno l’albero alto più di 90 metri. Il franco libero navigabile pari a 600 metri di lunghezza sarà di 65 metri, come previsto dagli accordi internazionali, ma al centro del ponte, grazie alla contromonta necessaria in questo tipo di strutture, si raggiungeranno i 74 metri. Questa altezza garantisce il passaggio di tutte le navi esistenti.
  • In futuro ci saranno navi più alte di 65 metri? – Probabilmente no, perché 65 metri è un’altezza di riferimento già esistente in tanti altri ponti, pertanto una nave più alta vedrebbe precluso il suo passaggio in diversi luoghi. Sarebbe come se la Fiat realizzasse un’auto più larga della corsia stradale. Esistono navi di 68 metri con camini retrattili di 6 metri, pertanto l’altezza non è 68 ma 62.
  • Al di là del ponte mancano le strade? ⁃ Il Progetto del Ponte prevede oltre al ponte in sé anche collegamenti stradali e ferroviari.

 

  • Quali sono i collegamenti stradali che il progetto prevede in Calabria? ⁃ In Calabria 9,9 km di strada (in galleria 41%; all’aperto 53%; su viadotto 6%) per gli allacci al tracciato della Autostrada del Mediterraneo.
  • Quali sono i collegamenti stradali che il progetto prevede in Sicili? – In Sicilia sono previsti un totale di 10,4 km di strade (in galleria 71%; all’aperto 23%; su viadotto 6%) per gli allacci alle autostrade A18 Messina-Catania e A20 Messina-Palermo.
  • Quali sono i collegamenti ferroviari che il progetto prevede in Calabria? ⁃ In Calabria un totale di 2,7 km (in galleria 84%; all’aperto 14%; su viadotto 2%) per gli allacci alla prevista linea AV SA-RC.
  • Quali sono i collegamenti ferroviari che il progetto prevede in Sicilia? ⁃ In Sicilia un totale di 17,5 km (in galleria 93%; all’aperto 5%; su viadotto 2%) per gli allacci alla nuova stazione ferroviaria di Messina.
  • Ho capito bene? È prevista una nuova stazione ferroviaria a Messina? ⁃ Sì, al fine di liberare l’affaccio al mare della città.
  •  Il progetto del Ponte prevede altre cose? ⁃ Sì, prevede diversi parchi urbani, un centro direzionali a Cannitello progettato dal famoso Architetto internazionale Libeskind, la Metropolitana dello Stretto e tanto altro.
  • Cosa vuol dire la Metropolitana dello Stretto? ⁃ Significa collegare Messina all’aeroporto di Reggio Calabria con 8 fermate della Metropolitana, 3 da Messina a Contrada Papardo e 5 da Villa San Giovanni a Reggio.
  • Quanto costerà il ponte con tutte queste opere connesse? ⁃ Quando fu redatta la gara d’appalto, il Consorzio Eurolink indicò in quasi 5 miliardi l’importo con cui avrebbe realizzato le opere. Se il ponte non fosse stato bloccato nel 2011, quello sarebbe stato il costo di costruzione del ponte e di tutte le opere connesse. Oggi, a causa di un severo aumento dei costi dei materiali, il costo stimato dall’impresa è di 11 miliardi, mentre il governo ha stimato precauzionalmente nel Def un importo pari a 13,5 miliardi.
  • Quando sapremo la cifra esatta? ⁃ A ottobre o novembre 2023, dopo l’approvazione dell’aggiornamento del Progetto Definitivo.
  • Ho capito bene? Il ponte secondo i costruttori costerà 11 miliardi? ⁃ Il sistema ponte, che comprende il ponte, le 8 stazioni della metropolitana, la metropolitana, i raccordi stradali e ferroviari, i parchi urbani e altre opere compensative costerà in totale 11 miliardi. La struttura ponte in sé costa circa 4,5 miliardi.

 

  • Il progetto del ponte sarà anche pedonale ciclabile? ⁃ No, il progetto per motivi di sicurezza esclude il transito pedonale e ciclabile. Per ciclisti e pedoni sarà possibile usufruire delle fermate della metropolitana a ridosso del Ponte, a Papardo e Cannitello.
  • Quindi non ci potrà mai passare il Giro d’Italia e non si potrà fare una Maratona come quelle organizzate sui ponti esteri? ⁃ Si potrà organizzare tutto il necessario interrompendo temporaneamente l’attraversamento dei veicoli stradali al fine di consentire il transito della manifestazione.
  • Il ponte serve solo a messinesi e reggini? ⁃ No, il ponte è un tassello del Corridoio Europeo 5 denominato Scandinavo Mediterraneo, che collega il Sud al Nord Europa.
  • C’è un legame tra il ponte e i porti? – Sì, il ponte permette di rendere competitivi anche i porti siciliani, permettendo loro di captare il flusso mercantile che attraversa il Canale di Suez proveniente dall’Africa e dall’Oriente.
  • Quanto tempo farebbe risparmiare la realizzazione del ponte? ⁃ 2 ore di treno e 1 ora per gli autoveicoli nei giorni di basso traffico di circolazione. Attualmente i piccoli treni vanno smontati per attraversare lo Stretto all’interno di navi. Le persone, fino a pochi mesi fa, erano obbligate a lasciare il treno e salire sul ponte della nave, spesso abbandonando le valigie nella speranza di ritrovarle. Con grandissime difficoltà per anziani, bambini e disabili.
  • Cosa ne pensano gli autotrasportatori del ponte? ⁃ Gli autotrasportatori per attraversare lo Stretto devono recarsi a Tremestieri, allungando ulteriormente il tragitto delle navi e i tempi di percorrenza. I tempi di attesa spesso sono intollerati e talvolta, nei giorni di maggiore attesa, gli viene concesso di passare dal centro città per attraversare dal porto cittadino o dalla Rada San Francesco.
  • Il ponte inquina? ⁃ Il mezzo meno inquinante è il treno e il ponte serve proprio a incentivarne l’utilizzo. Navi e aerei sono molto più inquinanti.
  • Quanto tempo ci vorrà per realizzare tutto questo? ⁃ Il contratto firmato dal Consorzio Eurolink prevede 70 mesi, quasi 6 anni di lavori.
  • Ma prima del ponte non sarebbe il caso di realizzare altre cose? ⁃ In questi 6 anni bisogna realizzare anche tante altre cose. Sono previsti oltre 40 miliardi di euro per le strade e le ferrovie tra Calabria e Sicilia.
  • E la Mafia? Il ponte unirà due cosche? ⁃ La mafia è una montagna di m***a che va sconfitta creando lavoro. La criminalità trova terreno fertile nelle aree depresse e degradate, pertanto è necessario creare lavoro per tenere giovani e meno giovani lontani da certi ambienti. Se questi fondi del ponte fossero usati per realizzare caserme il rischio di infiltrazioni mafiose sarebbe identico.

 

  • Cosa si può fare per evitare le infiltrazioni mafiose? – Per la realizzazione della variante di Cannitello nel 2012, opera propedeutica al ponte, fu messo in atto per la prima volta il Protocollo C.A.P.A.C.I. (Creation of Automated Procedures Against Criminal Infiltration) in public contracts. Il protocollo serviva per il monitoraggio dei pagamenti e dei subappalti. È importante aggiungere che il Consorzio Eurolink che ha vinto l’appalto ha di recente nominato come suo presidente il Prefetto Gianni De Gennaro. Lo Stato ha tutti i mezzi per combattere il fenomeno.
  • I lavori per il ponte intaseranno Messina? ⁃ Per i cantieri del ponte si prevede di ridurre il più possibile le interferenze con la viabilità cittadina. È prevista anche la realizzazione di porticcioli temporanei per consentire il trasporto di mezzi, materiali e detriti via mare per ridurre i disagi. La maggior parte delle opere a terra sono in galleria.
  • Lavoreranno siciliani e calabresi per realizzare l’opera? – Serve manodopera esperta che va formata. L’impresa WeBuild, capofila del Consorzio Eurolink, ha più volte dichiarato di volere fare corsi di formazione sul territorio ma al momento non ci risulta siano stati attivati. Allo stesso modo la Regione Siciliana non ci risulta abbia cominciato a formare lavoratori in vista di questi investimenti sul territorio. È necessario un importante e costante dialogo tra territorio, Regione, Ministero, Consorzio e CDA della Stretto di Messina.
  • Cosa vuol dire cda della Stretto di Messina? ⁃ La Società Stretto di Messina è Concessionaria per lo studio, la progettazione, il finanziamento, la costruzione e la gestione del ponte sullo Stretto di Messina. Svolge i compiti di Alta Sorveglianza. I componenti del Consiglio di Amministrazione sono 5, rispettivamente rappresentanti il Ministero delle infrastrutture, il Ministero di Economia e Finanze, Anas e Rfi, Regione Sicilia e Regione Calabria.
  • È vero che stanno realizzando il doppio binario Messina-Catania? ⁃ Sì, stanno lavorando sulla tratta Giampilieri Fiumefreddo per realizzare 43 km di ferrovia di cui 35 in galleria. Tale intervento ridurrà di 30 minuti i tempi di percorrenza in treno tra Messina e Catania.
  • È vero che stanno velocizzando la tratta ferroviaria Catania Palermo? ⁃ Stanno lavorando su diversi lotti al fine di ridurre di 1 ora i tempi di percorrenza tra Catania e Palermo.
  • E il doppio binario Messina Palermo? ⁃ Purtroppo questo intervento non è ancora previsto, ci auguriamo che Regione e Governo possano intraprendere presto anche questo importante lavoro.
  • Sono previsti altri lavori tra Sicilia e Calabria? ⁃ Sì, sulla tratta Trapani Palermo via Milo, sulla SS106 jonica, sulla Catania Ragusa e tante altre opere.
  • Chi siete? ⁃ Siamo una pagina indipendente nata nel 2013 (pagina facebook Ponte sullo Stretto di Messina).
  • Siete vicini a politici, imprese e siete finanziati? ⁃ No, non siamo politici o vicini a politici, non siamo legati ad imprese e non siamo finanziati da nessuno. Riteniamo il ponte un volano di sviluppo, l’opera che ottimizza il rendimento di ogni investimento sulle tratte interne siciliane e calabresi. Amiamo la nostra terra e ci auguriamo che possa crescere da tutti i punti di vista: culturale, sociale, infrastrutturale ed economico. La gente deve partire per scelta e mai più per necessità.