Ponte sullo Stretto, l’esperto a CityNow: ‘Vento e terremoti non sono un problema…’
Realizzazione in meno di 10 anni. Siviero: "Costo? 'Ndrangheta? Ecco come stanno le cose"
05 Giugno 2020 - 20:44 | di Roberto Foti
Si ritorna a parlare della costruzione del “Ponte sullo Stretto” a distanza di qualche anno. Continuerà ad essere un pourparler o davvero questa sarà la volta buona?
Il progetto prevede il collegamento tra Cannitello in Calabria e Ganzirri in Sicilia mediante un ponte sospeso a campata unica (3.300m) con sei corsie di traffico stradale e due binari di traffico ferroviario di 3.666 m di lunghezza complessiva, sostenuta da due piloni alti 398m posti sulle sponde della Calabria e della Sicilia.
Resterà davvero utopia?
La discussione in merito al “Ponte sullo Stretto” è ormai viva da diversi anni. Nel 2008 l’ex Premier Silvio Berlusconi ne annunciava addirittura l’imminente inizio dei lavori.
Nel corso del governo Renzi tornò la voglia di riprovarci, ma anche lì si risolse con un nulla di fatto a causa della bocciatura dell’emendamento che avrebbe reso il Ponte sullo Stretto un’infrastruttura prioritaria nell’interesse del Paese, arrivata in sede di discussione del Bilancio.
Alla nostra domanda sul “Ponte sullo Stretto” commenta così: “Mi portate a nozze (ride ndr.), si cominciano forse ad aprire gli occhi?” E aggiunge: “Questo è un momento particolare della nostra storia, e come tale va sfruttato. Banalmente, aggiornando con le ultime innovazioni il progetto già esistente, nel giro di meno di dieci anni l’opera potrebbe prendere vita. Per mettere in moto la macchina organizzativa e poggiare la prima pietra, se si partisse adesso, ci vorrebbero meno di un paio d’anni.”
“Vedo -afferma Siviero- una Jole Santelli molto determinata. Finalmente si è capito che il Ponte serve anche alla Calabria e non solo alla Sicilia. Gli spazi ci sono, i fondi anche (ne arriverebbero dall’Europa)…non capisco cosa ci sia da riflettere ancora. Porterà innovazione, e non è assolutamente poco. Non bisogna andare contro il progresso.”
Tanti i pareri contrastanti..
“Bisogna affidarsi a parere di esperti, non di chi parla solo perchè ha la bocca. Adesso sono tutti diventati virologi, con questo Coronavirus.”
Perchè si, perchè no?
“Porterà benefici economici enormi al Sud Italia. Partiamo dal presupposto che sarà un’attrazione così come lo sono i ponti di tutto il mondo, e le persone verranno apposta per visitarlo. Lo Stretto dovrà diventare una meta di turismo e non solo un luogo di transito. Si creeranno migliaia di posti di lavoro, e la costruzione dello stesso potrebbe anche essere oggetto di studio per replicare il progetto in altre parti della Terra. Consentirà, inoltre, l’avviamento anche di altri investimenti infrastrutturali. Non pensiamo che la realizzazione del ponte dovrà essere isolata. Sarà complementare ad altre innovazioni.
Rischio vento forte e terremoti?
“Chi afferma che vento e terremoti possono essere un rischio lo dice o perchè è in malafede o perchè non è informato. Il progetto è stato approvato e c’è la certezza che possa sopportare raffiche di vento potenti e notevoli scosse di terremoto. Basta pensare che fino a raffiche di 200km/h il ponte può mantenere attive le sue funzioni. Il rischio di chiuderlo per motivi atmosferici potrà capitare massimo 3/4 volte l’anno, e solo per un paio d’ore. Per quanto riguarda le scosse sismiche, è stato appurato che resisterebbe anche ad un magnitudo di 8.5 della scala Richter. Il problema legato ai terremoti è riservato ai ponti piccoli, non a quelli grandi. Mi viene da pensare al ponte Akashi-Kaikyo, lungo 3.911 metri che ha resistito a un terremoto di intensità 6,8 della scala Richter.”
Danni all’ambiente?
“Ho ascoltato pareri che boccerebbero la costruzione perchè l’ombra del ponte creerebbe disagi ai pesci. A questo punto direi di non far viaggiare più navi o barche. Non diciamo sciocchezze. Il Ministero dell’Ambiente aveva approvato il progetto.”
Allontanamento costante della Sicilia dalla Calabria
“Questione risolta che va smentita: la Sicilia si allontana di un cm all’anno dalla Calabria. La vita stimata del ponte (prima di ulteriori interventi) è di 200 anni, quindi l’allontanamento delle due terre sarà di circa 2 metri. Facciamo anche 3 per esagerare. I giunti che verranno utilizzati garantiranno spostamenti per 8 metri. Anche in questo caso non ci saranno problemi.”
Quanto costerà?
“Il costo vero del ponte è 4,5 miliardi e mezzo. Il restante (che lo fa arrivare a 7) sono opere complementari (IVA, espropri, e tutte le opere di compensazione). Ci sono anche gli oneri finanziari, di almeno 1 miliardo. Le opere di leasing sono gravate dai tassi d’interesse. Il denaro oggi costa tanto.”
Modifiche rispetto al primo progetto?
“Saranno poche le cose da aggiornare, e mi riferisco all’utilizzo di materiali. I cavi in acciaio (ne serviranno due coppie per parte da 1,22m di diametro) si potrebbero sostituire con cavi in fibre di carbonio, un quarto del peso ma molto più resistenti. Le università di Reggio e Messina furono attrezzate per sperimentazioni; poi non se ne fece più nulla: ennesima occasione persa.”
La mano della ‘Ndrangheta fa paura?
“Il problema non sussiste. Questo problema è stato preso in esame già in passato, era stata messa in piedi una sorta di blindatura. La tracciabilità di tutti i flussi finanziari sarebbe stata controllata e se qualcuno avesse sgarrato, sarebbe stato individuato. Ci vorrà ovviamente un commissario. Non si potrà essere in balia dell’ultimo che arriva.”
Nel frattempo, queste sono le ultime dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli.“Con l’arrivo delle risorse del Recovery Fund secondo me possiamo immaginare una fase di studi e di progettazione per il Ponte sullo Stretto di Messina.”