Ponte di Sant’Anna, “sparito” il finanziamento da 70 mila euro per lo studio di vulnerabilità sismica

La 'priorità' del Comune di Reggio è effettuare uno studio per capire lo stato di salute del Ponte: ma era già stato finanziato un anno fa...


Quale futuro per il Ponte di Sant’Anna? L’amministrazione comunale, dopo la caduta di calcinacci di queste settimane, ha rassicurato sullo stato di salute attuale dell’infrastruttura, non nascondendo però i dubbi per il futuro. Abbattimento o riqualificazione: quale il percorso migliore da seguire e con quali tempistiche? L’argomento è stato affrontato in diverse sedute di Commissione Controllo e Garanzia, presieduta dal consigliere comunale di opposizione Massimo Ripepi.

“Qualcuno dovrà rispondere prima o poi. Le interrogazioni sono fatte per questo. Mi assicurerò di presentare un sollecito affinchè questo avvenga. I cittadini sono impauriti e vogliono conoscere la verità”, la sintesi del pensiero espresso da Ripepi.

La consigliera Angela Marcianò aveva menzionato l’esistenza di un progetto alternativo al ponte che prevede la demolizione di quest’ultimo, in favore della costruzione di una rotatoria.

Marcianò ha ricordato che, durante il consiglio comunale del 15 aprile scorso, era stato evidenziato l’inserimento del ponte nel piano triennale delle opere pubbliche per un investimento di 20 milioni di euro nel 2022, non più presente nel 2024.

“E’ un ponte di 60 anni. Sono in corso le valutazioni per il suo futuro” il punto di vista dell’assessore ai Lavori Pubblici Franco Costantino, il quale ha spiegato che il ponte è stato progettato nel 1965 utilizzando la tecnologia dell’epoca, in cemento armato, con una vita stimata di circa 80 anni.

“Un pezzo di questa vita è stato ‘consumato’,” ha detto, aggiungendo che i segni di deterioramento osservati di recente non sono indicativi di una crisi strutturale, ma di un’usura naturale.

“Il ponte va visto in un contesto più ampio di mobilità”, ha dichiarato l’assessore, facendo riferimento anche alla costruzione del nuovo ospedale Morelli a meno di 500 metri di distanza. “Stiamo valutando se mantenere o sostituire la struttura”.

Prima di ogni cosa, fatto salvo che non esistono pericoli imminenti secondo l’amministrazione comunale, è capire nel dettaglio lo stato di salute dell’infrastruttura.

“La prima cosa è far partire l’analisi di vulnerabilità sismica. Assumo la responsabilità di sollecitare quest’opera come urgente e prioritaria”, ha osservato Costantino.

Rispetto alla “priorità”, affermata ad oggi nell’ottobre 2024, dell’amministrazione comunale, in realtà dovrebbe essere superata. Esiste (va) infatti un finanziamento di 70 mila euro proprio dedicato alla ‘Vulnerabilità sismica e risanamento del ponte di Sant’Anna’, come recita una richiesta del 24 luglio 2023.

Il documento, firmato dai dirigenti Vincenzo Postorino e Francesco Barreca, faceva riferimento all’affidamento di “incarichi professionali per l’intervento in oggetto, secondo il prospetto riepilogativo delle variazioni richieste”, ovvero il Mutuo Cassa DD.OO. posizione n.4516185 -cap 2012-imp 10606\2008″, si legge nel documento inviato ormai un anno e mezzo fa al dirigente del settore Finanze ed Economato.

La determina del luglio 2023 era stata successivamente pubblicata sul MEPA (il Mercato elettronico della pubblica amministrazione) dopo l’impegno di spesa, a conferma che i fondi erano disponibili e utilizzabili per lo studio di vulnerabilità sismica.

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Si parla di 15 mesi fa circa, ma che sono un’era geologica per l’amministrazione comunale. Al comando di Palazzo San Giorgio infatti c’era il f.f. Brunetti e non il sindaco Falcomatà (allora sospeso), l’assessore ai Lavori Pubblici era Rocco Albanese e non l’attuale Franco Costantino, l’assessorato al Bilancio infine era in capo a Irene Calabrò e non Mimmetto Battaglia.

Proprio Rocco Albanese, predecessore di Costantino, rassicurava nel marzo del 2023.

“I fondi per riqualificare il Ponte Sant’Anna sono stati già individuati all’interno dei finanziamenti Pon 2021/27. Il prossimo passo sarà quello di individuare un super tecnico cui affidare la perizia per poi partire con la progettazione e, alla fine di questi passaggi, si potranno avviare i lavori.

“Ci sarà un affidamento a tecnico esperto che si occuperà di effettuare la verifica e individuare la tipologia di intervento da eseguire. C’è tutto l’impegno da parte dell’amministrazione comunale a risolvere il problema del ponte di Sant’Anna. Una volta affidato l’incarico solleciteremo i tecnici, mettendo in campo i fondi necessari alla progettazione e si partirà subito dopo aver quantificato l’importo necessario al compimento dei lavori”, affermava Albanese nel marzo del 2023.

Parole seguite da fatti, pochi mesi più tardi, con l’incarico ad un professionista (nello specifico l’arch. Bruno Bagnato) per l’importante studio di vulnerabilità sismica del ponte.

Studio, per l’importo come già evidenziato di 70 mila euro, fondamentale per capire lo stato di salute del ponte, la sicurezza nell’immediato e le migliori strategie da adottare a medio e lungo termine.

Si è perso però oltre un anno, tempo prezioso, e dello studio non c’è traccia. Ad ottobre 2024, come fosse un triste remake, la “nuova” promessa dell’amministrazione comunale. “Priorità ad uno studio di vulnerabilità sismica”. Che oggi sarebbe già concluso con tutte le informazioni del caso, se si fosse dato seguito al finanziamento già individuato nel luglio 2023…