Ponte Calopinace, ritardi e polemiche senza fine. Per l'ass. Costantino è tutta colpa della ditta

L'assessore Costantino spiega cosa è successo in questi anni nella nona Commissione tra toni accesi e interventi incisivi

Si è da poco conclusa a Palazzo San Giorgio di Reggio Calabria, la riunione della Commissione Consiliare Controllo e Garanzia, avente come tema centrale la costruzione del ponte Calopinace.

La seduta, caratterizzata da toni accesi e interventi incisivi, ha visto la partecipazione di esponenti politici e rappresentanti di comitati locali, nello specifico il Comitato Ferrovieri Pescatori, rappresentato dalla presidente Malara.

Castorina: “Necessaria un’azione risarcitoria”

Il consigliere Antonino Castorina ha aperto la discussione sottolineando la necessità di identificare i responsabili degli errori nei calcoli relativi alla misurazione dei pontili, che hanno causato ritardi significativi nella realizzazione dell’opera.

“Chi ha sbagliato deve pagare”, ha affermato Castorina, ribadendo che il ponte è diventato il simbolo delle opere incompiute della città. Ha inoltre espresso preoccupazione per l’eventualità di dover indire una nuova gara, il che comporterebbe ulteriori ritardi, aggiungendo che la questione non riguarda schieramenti politici, ma l’interesse della città.

Ripepi: “Il ponte sul Calopinace è diventato una barzelletta”

Massimo Ripepi, consigliere d’opposizione e Presidente della Commissione, ha insistito sulla necessità di tenere più sedute per comprendere a fondo cosa sia realmente accaduto con il progetto del ponte. Ha criticato la gestione del cantiere, definendolo “una barzelletta“, e ha sottolineato l’importanza di vigilare sugli atti per evitare ulteriori problemi.

Costantino e la relazione del progetto: “Non si possono commettere errori”

L’assessore Costantino ha replicato alle critiche mosse da Ripepi, in un comunicato stampa che ha preceduto la riunione odierna:

“Dopo aver dato la mia disponibilità a partecipare alla Commissione – come è giusto che sia – vengo classificato tra i bugiardi. Non mi sembra un comportamento corretto, ma ciò non modificherà il mio atteggiamento nei confronti di questa commissione”.

La nota di Ripepi è stata più volta tirata in ballo dai consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, occupando buona parte della discussione.

Costantino, comunque, ha offerto un resoconto dettagliato della situazione e degli sforzi intrapresi per risolvere le problematiche relative al ponte. Una relazione a lungo attesa dai cittadini che, probabilmente, avrebbero voluto ottenere queste delucidazioni prima di oggi.

“La gara d’appalto è stata indetta nel 2020, con la consegna dei lavori il 15 marzo 2021. La ditta incaricata, Torchia Srl di Cariati, avrebbe dovuto completare i lavori entro 180 giorni.

Tuttavia, già dal 19 aprile si è registrata l’assenza di maestranze nel cantiere, il che ha portato all’emissione del primo ordine di servizio. Nei mesi successivi, l’appaltatore è stato destinatario di ulteriori quattro ordini di servizio, fino ad arrivare al mese di giugno.

La direzione lavori – ha precisato Costantino – ha svolto il suo compito, verificando lo stato del cantiere. Tuttavia, l’azienda ha realizzato, in quel periodo, solamente i pali a nord ed una recinzione non ritenuta neanche adeguata alla delimitazione e messa in sicurezza di un’area cantiere, salvo poi fermarsi con i lavori con la scusa che la trave necessaria non reperibile in commercio, e richiedendo una variante al progetto. Questa attività ha causato una perdita di tempo significativa, aumentando la sollecitazione della palificata lato sud da 90 cm a 1 metro e 20.

Il termine contrattuale previsto era tra ottobre e dicembre 2021.

Da gennaio 2022 a dicembre 2023 si è dovuta predisporre una variante tecnica, poiché l’originario finanziamento non era più sufficiente, e si è dovuta cambiare la linea di finanziamento.

Io sono arrivato a gennaio 2024 ed ho cercato di trovare una soluzione. Ho fissato un incontro formale alla presenza del sindaco, il cui verbale sottoscritto prevedeva la liquidazione entro 7 giorni e la comunicazione e trasferimento dell’ordine di travi e appoggi sismici, oltre ad un cronoprogramma aggiornato. Per questo motivo ho indicato la data di fine estate come fine dei lavori, perché la ditta aveva assunto degli impegni che, evidentemente, non sono stati mantenuti e l’appaltatore si è reso irreperibile.

Al momento è stata avviata una diffida e messa in mora, e entro 10 giorni potrà essere avviata una rescissione in danno. Tuttavia, se l’appaltatore dovesse provvedere a mantenere fede all’accordo (entro i restanti 2-3 giorni), io sarei favorevole ad accogliere travi e appoggi sismici che ci consentirebbero di risparmiare tempo nella realizzazione del progetto. Non si possono commettere errori”, ha ribadito Costantino.

“Ci sono poi altri ordini di servizio, in totale 11 fino al 2023. L’incontro con me è avvenuto il 13 febbraio 2024 con l’obiettivo di superare le difficoltà per il completamento dei lavori’.

Durante la seduta, Giuseppe Sera ha espresso il proprio accordo con l’assessore Costantino, pur criticando la decisione di accettare la variante al progetto, definendo le imprese coinvolte come “SS dei lavori pubblici” per la loro capacità di maneggiare le carte burocratiche.

“L’ing. Costantino ci ha offerto una relazione magistrale sui lavori pubblici. Bisogna stare attenti a tutte le carte che escono dall’amministrazione ed alle interlocuzioni.  Io mi sento pienamente convinto della buona gestione del procedimento, altra cosa è per il viale Europa, un cantiere aperto da 9 anni e non si capisce quando si arriva a definizione. Convocherò l’assessore al più presto in 3ª commissione per discuterne. L’ingegnere Costantino tutto è tranne che bugiardo”.

Carmelo Versace ha ribadito che i ritardi sono imputabili esclusivamente alla ditta e ha lodato l’impegno dell’assessore nel cercare di risolvere problemi che affliggono la città da decenni:

“Se ci sono dei ritardi sono imputabili alla ditta che non ha adempiuto ai suoi impegni. L’assessore Costantino sta donando il suo tempo alla città cercando di risolvere problemi che vanno avanti da 30 anni.

Io non so se il problema sia stato la variante, ma so che avete fatto benissimo a rescindere il contratto. Se serviranno altri 1100 giorni, così sarà. Non credo saremo così sfortunati da incappare in un’altra ditta inadempiente. L’arch. Doldo e gli uffici stanno provando a mettere in carreggiata un settore che da decenni non cammina”.

Armando Neri ha sottolineato la tensione crescente tra la cittadinanza, desiderosa di vedere finalmente completata l’opera, e ha espresso speranza che le questioni burocratiche vengano risolte al più presto.

“Dal punto di vista tecnico non mi posso esprimere, perché non lo sono. Dal punto di vista amministrativo, spero che gli uffici porranno in essere le carte necessarie affinché non siano i cittadini a dover pagare le imperizie della ditta aggiudicatarie.

Oggi abbiamo compreso un po meglio le ragioni per cui ancora non camminiamo su quel ponte. Il futuro di quest’opera qual è?”.

La seduta si è conclusa con la consapevolezza delle difficoltà che ancora gravano sul completamento del ponte, ma anche con l’impegno condiviso di tutti i presenti nel superarle per il bene della città. Il futuro del ponte sul Calopinace resta incerto, ma la Commissione continuerà a vigilare affinché si arrivi a una soluzione concreta e definitiva.