Polemica Fedez a Reggio, don Gattuso: 'Pensiero personale, non è una crociata'

"Dico con molta serenità che è stato sbagliato il giorno e il luogo: Fedez chiamatelo quando volete, ma non associatelo a questa festa" così il parroco

La polemica sul concerto di Fedez in occasione delle Feste Mariane a Reggio Calabria torna alla ribalta dei media nazionali.

Questa volta è il programma Mediaset “Mattino Cinque News” ad intervenire con il proprio inviato Raffaele Auriemma nell’intervista a don Giovanni Gattuso, la voce critica della Diocesi reggina sui festeggiamenti civili pianificati dall’amministrazione comunale.

Dichiara don Giovanni Gattuso:

“Vi ringrazio per la possibilità di poter esprimere meglio questo mio pensiero un poco ‘strumentalizzato’ in questi giorni dalla stampa. Questa non è una crociata né nei confronti del sindaco o dell’amministrazione comunale, né di Fedez. È un pensiero personale, non di tutti i parroci della Diocesi nè tantomento della nostra Chiesa locale di Reggio Calabria. È un pensiero mio personale e di un altro confratello, don Giovanni Zampaglione, e abbiamo fatto presente al sindaco in maniera molto pacifica in nostro dissenso. Non contro Fedez ‘persona’, per la quale preghiamo e siamo molto vicini sperando in una sua conversione, ma come artista collegato ai festeggiamenti religiosi. È vero che l’amministrazione comunale organizza degli eventi civili, ma sono pur sempre collegati a una festa Mariana”.

Prosegue il parroco:

“C’è una grande devozione dei reggini nei confronti della Madonna che qui veneriamo col titolo di Madre della Consolazione e che si perde nella notte dei tempi: pensate che la prima processione dell’effige della Madonna della Consolazione è datata 1636. L’amministrazione comunale è libera di invitare chi vuole e quando vuole, però secondo me e l’altro confratello non è opportuno collegare la presenza dell’artista Fedez a questa festa. Io dico con molta serenità che è stato sbagliato il giorno e il luogo: Fedez chiamatelo quando volete, ma non associatelo a questa festa. C’è la libertà di espressione artistica, ma nel caso di Fedez offende il nostro credo e la nostra religione. Qui si tratta di blasfemia, questo aspetto è forse passato sottobanco.  Non parliamo di un artista libero di esercitare la propria fede: può essere ateo, agnostico o credere in altre divinità. Qui si tratta di una persona che manca di rispetto alla nostra fede. Lei pensi a questi giorni di festeggiamenti mariani, soprattutto martedì prossimo faremo la Messa solenne col nostro Arcivescovo e tutta la città è invitata. Noi andremo in chiesa a pregare e poi corriamo il rischio di bestemmiare la Madonna durante i festeggiamenti civili in piazza? Mi sembra un’assurdità”.

Conclude così il parroco ai microfoni di Mattino Cinque News:

“Ci sono tanti altri cantanti, a me piacciono Mengoni, Tananai, ma non è una crociata. Sono sicuro che è stata una leggerezza, è mancato secondo me il confronto: se si fosse dialogato prima, conoscendo il sindaco Falcomatà che è persona disponibile e aperta, sono certo che avremmo risolto in partenza questo problema. È stato molto garbato, mi ha anche chiamato dopo aver ricevuto la lettera, ci siamo sentiti e mi sottolineava il perchè io non l’avessi chiamato prima. Ma io non sapevo niente. Non mi ha dato ragione ma mi ha detto che ne avremmo potuto parlare prima”.