Cybersicurezza, arriva il progetto Secure per le imprese
Il Ceo di SIED IT Azzarà chiede massima attenzione alle Istituzioni e alla politica. “Le Pmi cuore pulsante dell’economia italiana e calabrese”
29 Gennaio 2025 - 18:33 | Comunicato Stampa
Nel contesto dell’era digitale, le aziende sono chiamate ad adattarsi rapidamente ai cambiamenti tecnologici e alle dinamiche di mercato in continua evoluzione. Investire in ricerca e sviluppo è essenziale per sviluppare prodotti e servizi innovativi che rispondano alle esigenze sempre più complesse dei clienti.
Un esempio significativo di come la digitalizzazione possa essere un fattore di crescita per le imprese è il progetto europeo Secure, lanciato da ultimo per sostenere le PMI europee, che mira a migliorare la cybersicurezza delle stesse attraverso un finanziamento di 16,5 milioni di euro. Questa tipologia di investimenti risulta essenziale per garantire che le PMI siano protette dalle crescenti minacce informatiche e possano competere su un mercato globale sempre più interconnesso.
I numeri parlano chiaro: gli attacchi informatici sono diventati la seconda minaccia globale, subito dopo la crisi climatica. Questo fenomeno non sorprende: man mano che le società diventano sempre più digitalizzate, le vulnerabilità aumentano, attirando attacchi sempre più sofisticati. I recenti episodi che hanno coinvolto banche, porti e aziende in Italia dimostrano come nessun settore possa dirsi al sicuro.
Cybersicurezza e competenze per la competitività
Beniamino Azzarà, CEO di SIED IT, sottolinea l’importanza di un approccio strategico per le PMI in un mondo digitale: “Le PMI sono il cuore pulsante dell’economia italiana e calabrese, e per rimanere competitive è fondamentale che vengano messe nelle condizioni di adottare tecnologie digitali avanzate, come l’intelligenza artificiale, per ottimizzare la gestione aziendale e incrementare l’efficienza operativa.”
Tuttavia, Azzarà evidenzia che, nonostante l’importanza di questi investimenti, le istituzioni e la politica debbano fare di più per supportare le PMI, mentre le imprese devono mettere in conto che formazione e nuove competenze saranno le parole d’ordine per non soccombere.
“Siamo ancora lontani dal colmare il gap tecnologico che esiste tra le PMI italiane e quelle di altre aree dell’Unione Europea – spiega ancora Azzarà –. È necessario un impegno concreto per favorire l’accesso delle PMI alle risorse necessarie per l’adozione di tecnologie come l’intelligenza artificiale e il cloud, strumenti che, se correttamente implementati, possono trasformarsi in vantaggi competitivi significativi. La promozione di una cultura aziendale agile e la formazione continua dei dipendenti sono elementi chiave per affrontare le sfide della digitalizzazione.”
“La sicurezza informatica – conclude Azzarà – va rafforzata con sistemi in grado di resistere alle minacce, soprattutto in un contesto in cui gli attacchi informatici sono sempre più frequenti e sofisticati. Progetti come Secure, che offrono supporto tecnico e finanziario alle PMI, sono fondamentali per rafforzare la sicurezza delle imprese, dei clienti e la loro stessa permanenza sul mercato. È fondamentale che le istituzioni europee e nazionali continuino a investire in queste iniziative, per garantire che le PMI possano proteggere i dati sensibili e restare competitive in un mercato globale sempre più complesso. Così come appare necessario che le stessi istituzioni locali si diano una mossa per accompagnare il processo e non accumulare altro ritardo”.