Reggio, piste ciclabili: oltre al danno la beffa. Ma che hanno fatto i cittadini per meritare questo?
L'ultima stravagante 'trovata': la pista si inserisce sulla corsia riservata agli autobus, è larga meno di un metro e le linee sono sbilenche
19 Febbraio 2024 - 11:27 | di Vincenzo Comi
E’ l’ennesima occasione sprecata. Il progetto delle piste ciclabili in città, tra bike line e ciclovie, è miseramente fallito, sul nascere. Le poche idee confuse degli uffici tecnici di Palazzo San Giorgio hanno generato ritardi e imprecisioni nell’esecuzione dei lavori con dietrofront e continui cambi di marcia.
E nonostante le centinaia di lamentele e preoccupazioni dei reggini, ci si ostina ancora, a distanza di mesi dall’inizio di lavori, a realizzare pezzi di ‘pseudo-piste’ ciclabili scarificando e macchiando l’asfalto qua e la, generando disagi tra i residenti delle aree interessate. L’amministrazione comunale, che evidentemente naviga a vista, i cui uffici tecnici hanno più volte negato un confronto con stampa e cittadini, prosegue così i lavori, sperperando denaro pubblico, come nulla fosse.
Prima il flop di Pentimele, poi del Calopinace (con un dietrofront del cantiere) e della ridicola ciclovia del Ponte della Libertà fatta di curve a gomito, zig zag tra alberi, dislivelli, sali-scendi dal marciapiede più che pericolosi. Adesso l’altra pessima figura di Via De Nava.
Questa volta il risultato è rappresentato da due strisce bianche non del tutto dritte che costeggiano l’intero marciapiede e che occupano la carreggiata riservata agli autobus. Non solo. Le due strisce sono distanti tra loro poco meno di un metro (occhio dunque a non avere le spalle troppo larghe, si rischia di non entrare).
Battute a parte, qui il problema è molto serio. Anche perchè ricordiamo come lo stesso sindaco Falcomatà aveva dichiarato, proprio ai nostri microfoni, commentando i lavori delle piste ciclabili:
“Sono una vergogna“. E alle parole del primo cittadino sono seguite poi quelle del vice sindaco Versace, che le ha definite “Un obbrobrio“.
Gli errori evidenti e l’ammissione di colpa dell’amministrazione non sono bastati. Perchè a quanto pare, si va avanti, con figuracce, una dietro l’altra.
Ma è possibile che i cittadini non abbiamo contezza di ciò che accade? Che non ci sia un programma dettagliato di intervento dei lavori? Che non sia stato comunicato nulla ai residenti? E’ possibile che nessuno controlli e verifichi l’andamento dei lavori? Che nessuno accerti la reale fattibilità dell’opera?
Reggio, ahinoi, non è una città a misura di bicicletta. Non lo è mai stata, per una serie infinita di problemi. La struttura urbana non consente purtroppo ‘semplici’ e ‘banali’ interventi come quelli a cui stiamo assistendo. Per realizzare percorsi ciclabili virtuosi, che siano sicuri e funzionali, serviva al contrario ben altro, concordando i vari step di intervento, prima di tutto con i residenti delle zone, che avrebbero certamente avvisato gli uffici tecnici delle tante criticità e perchè no dato anche dei suggerimenti preziosi.
E invece la superficialità con cui sono stati fatti i lavori rattrista e testimonia non solo la totale incompetenza degli uffici tecnici ma anche la noncuranza ed il disinteresse mostrato nei confronti dei cittadini.
Quella che doveva essere un’opportunità per Reggio, in termini di miglioramento della mobilità sostenibile, si sta inesorabilmente trasformando in una criticità.
Con buona pace dei reggini che credevano nella realizzazione di un’opera intelligente, in grado di coniugare mobilità ed energia green.