Piazza Indipendenza, la proposta di un avvocato reggino: ‘Un monumento dedicato agli agrumari’

Riceviamo e pubblichiamo l'interessante idea di un professionista reggina sul futuro della piazza

statua agrumari

Riceviamo e pubblichiamo la proposta di un avvocato reggino, Alfredo Rovere, inerente il futuro di Piazza Indipendenza.

Ho letto la proposta dell’avvocato Massimo Canale, che non conosco, riportata da testata on line (Citynow), su Piazza Indipendenza, cuore pulsante di Reggio Calabria, tornata al centro del dibattito cittadino per la quale si sono avanzate nuove idee per darle finalmente una identità definitiva.

L’avvocato ha proposto di intitolare la piazza a Gianni Versace definendolo “un grande reggino”. L’idea ha ricevuto, leggo, l’immediato appoggio del dott. Eduardo Lamberti Castronuovo, che in più, però, ha precisato: “Leviamoci dalla testa l’idea della statua di San Giorgio”.

Da reggino, non residente, stante che, negli anni ‘80, lo dico per i tanti che non mi conoscono, dopo essere stato tirocinante Patrocinatore nello Studio Legale dell’avvocato Antonio Managò prima e poi, per alcuni anni, Funzionario della Procura della Repubblica e del Tribunale civile e penale di Reggio, mi sono trasferito a Roma (volontariamente) e oggi, sono in pensione, da dirigente statale, avvocato.

Ritengo necessario precisare, a scanso di equivoci, che amo Reggio Calabria, la mia terra. Questo sentimento mi porta talvolta a non concordare, in diverse occasioni e questioni e per diverse ragioni, con la “mentalità” del reggino e, sovente, liberamente l’ho manifestato con commenti sui social riportando, ovviamente, poco consenso e condivisione. Ciò evidenziato, considerato che, secondo quanto riportato dalla stampa locale, la statua monumentale (alta 12 metri) proposta dal maestro Nik Spatari, pare essere stata dall’Amministrazione comunale “chiusa nel cassetto”. Che il bando emanato dalla medesima Amministrazione non abbia ottenuto i risultati sperati. Che il posizionamento di una fontana monumentale credo sia da scongiurare (ce ne sono già tante a Reggio); “provocato” dalla richiesta dell’amico dottore Salvatore Diacono, mio compagno di classe al Liceo scientifico e anch’egli reggino della diaspora, di esternare una mia qualche idea per la predetta piazza, ringraziandolo, di seguito passo ad esporre.

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I pareri sulla piazza

Prima però desidero esternare due miei pareri.

Il primo parere: il nome di Piazza Indipendenza

Sono contrario al cambio del nome della piazza. Indipendenza è un nome molto importante per mandarlo in archivio; Reggio ha bisogno dell’indipendenza dai detrattori, dai compari, dalla ‘ndrangheta, dal malaffare, da quanti hanno sempre da dire verso gli Amministratori (a prescindere!). Indipendenza, fatto salvo il significato prettamente storico, equivale, ben sappiamo, a libertà, autodeterminazione, emancipazione, autonomia. Il suo contrario è soggezione, subordinazione, schiavitù, servitù. Quindi non c’è termine più appropriato per Reggio per ricordare l’esigenza dell’appartenenza ai valori culturali (lavoro, studio, dignità, impegno, socialità, solidarietà, solo per citarne alcuni) dai quali non ci si deve assolutamente discostare e che, anzi, devono riscoprirsi, e Dio sa dell’urgenza non più procrastinabile.

Il secondo parere: la statua di San Giorgio

Non trovo opportuna la collocazione della statua di San Giorgio nell’aiuola.

Proposta di un gruppo bronzeo dedicato agli agrumari

Brevemente, perciò, la motivazione della mia proposta con riserva eventualmente di integrarla alla presentazione del bozzetto. Si tratta di un “gruppo bronzeo” di cui ho già consegnato lo “schizzo” ad un’amica architetto con preghiera di “tradurlo” in termini e proporzioni compatibili per una fattibile esecutività. Esso rappresenta un momento lavorativo di quanti (braccianti, operai ed operaie) nei secoli scorsi sono stati coinvolti proficuamente e meritoriamente nell’attività precipua, principale, specifica e peculiare della produzione e della lavorazione degli agrumi, fiore all’occhiello del territorio (non solo reggino ma, bensì, metropolitano, come oggi istituzionalmente è individuato) e, ai nostri giorni completamente dimenticato.

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Ispirazione da Monterey: il legame tra turismo e agrumi

L’idea, devo ammettere, mi è stata suggerita dal ricordo del gruppo bronzeo che ho ammirato, in California, visitando Monterey, città di appena trentamila abitanti, ma che ospita oltre quattro milioni di turisti ogni anno. Nota per gli edifici storici coloniali, per la riserva naturalistica marina, dotata di una grande varietà di specie, e per il Monterey Bay Aquarium, uno dei più grandi acquari dell’America del Nord. La sua economia si basa principalmente sul turismo e sulla pesca. Ed ai pescatori è stato dedicato il Cannery Row Monument che comprende suggestive figure di pescatori ed altri personaggi che si potevano incontrare su Cannery Row durante il periodo d’oro dell’industrie di sardine.

Un monumento che celebra le radici e il turismo reggino

Analogamente, a Reggio Calabria, dunque, ciò che fu una fiorente attività agrumaria durante gli anni d’oro dei secoli scorsi può (anzi, secondo me, “deve”) esserle dato il giusto riconoscimento, che legittimamente le appartiene, diventare momento altamente culturale perché evidenzia le nostre radici ma pone, altresì, l’accento per mettere in risalto la bellezza e le bontà naturalistiche della nostra terra, baciata dal mare, dal sole, dai colori, dal gusto, dalle fragranze e dai profumi dei prodotti (arance, limoni, mandarini, bergamotto) nonché dalle essenze speciali che essi danno (o hanno dato!) e chissà che, come a Monterey, il numero di turisti e di visitatori di Reggio Calabria non si incrementi da toccare (o superare) la cifra che la località americana ha già raggiunto da tempo.

foto Rovere Trib Rm

Alfredo avv. Rovere

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