Piazza Garibaldi possibile parco archeologico. Fatta luce sui ritrovamenti

L'alternativa del parcheggio è potenziare l'area del Tempietto


L’incontro organizzato dagli “Amici del Museo” presso il MArRC  si è rivelato ancora una volta un momento di confronto e dialogo al fine di capire cosa piazza Garibaldi secerne nel proprio sottosuolo ed anche da stimolo per valorizzare tale ricchezze. Ma andiamo con ordine.

La dottoressa Maria Maddalena Sica (responsabile per la Soprintendenza degli scavi archeologici di piazza Garibaldi) è sicura di ciò che è attualmente è stato tutelato da una strato di sabbia. Il “podium” risalente ad un periodo che va tra il I secolo a.C.  e il III secolo d.C. è assimilabile ai resti esistenti a Taureana di Palmi. Ciò vuol dire che ci sono tanti motivi per portare avanti la campagna di scavi che potrebbe portare ulteriori eccezionali scoperte che se messe a sistema diventerebbero un polo d’attrazione turistico e culturale.

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Attualmente c’è un dialogo serrato tra Comune e Ministero delle Infrastrutture e Trasporti su mandato del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. Il dirigente Grandi opere, architetto Nino Cristiano, sta infatti esercitando una continua richiesta sul suddetto Ministero.

La richiesta è che l’intervento venga rimodulata da “costruzione parcheggi” a “riqualificazione”, si attende la firma del Ministero che nel frattempo darà il via per indagare ulteriormente l’area.

Il finanziamento di 11 milioni (esattamente 11.914.846,39) sarà così suddiviso: 2.367.707,71 euro dei fondi di cui la legge 472/99 (“Interventi nel settore dei trasporti”) verranno utilizzati per realizzare un “parcheggio area adiacente piazza Garibaldi” mentre 9.547.138,68 euro (fondi legge 246/89 – ex decreto Reggio) saranno utilizzati per la “riqualificazione piazza Garibaldi”, messa in sicurezza degli scavi e valorizzazione dei resti archeologici”.

L’auspicio è la campagna di scavi possa procedere e soprattutto che tutti gli attori, di questa vicenda che ci trasciniamo da anni, possano ragionare all’unisono e soprattutto contemporaneamente e celermente perché la piazza possa diventare un biglietto da visita per l’intera città di Reggio Calabria.