Piazza del Popolo, Falcomatà mette la ‘X’: ambulanti esasperati. Quali le alternative per lavoratori e mercato?

Primo venerdì 'nero' senza mercato a piazza del Popolo. Malumori, gesti esasperati e nessun confronto con le istituzioni

piazza del popolo reggio calabria

Ok, a nessuno piaceva piazza del Popolo. Con quei prodotti, il più delle volte squallidi, malmessi, con banchi allestiti spesso con merce contraffatta in cui vigeva, per ben due volte a settimana, disordine e confusione.

Quel mercato non era piacevole, non era attrattivo, ma soprattutto, secondo quanto confermato da Palazzo San Giorgio, non era legale.

Perchè se è vero che dei numerosissimi ambulanti e operatori, solo tre erano in regola, allora è vero che ‘quel’ mercato, così come ha dichiarato il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, “non ha più motivo di esistere”.

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Piazza del Popolo, il Comune mette la parola ‘fine’ al mercato

Il Comune, o meglio il sindaco Falcomatà e la sua Giunta, hanno messo dunque la parola ‘fine’ al mercato di piazza del Popolo. Con una decisione dell’ultimo minuto, d’emblée, senza confronto con gli addetti ai lavori, e senza discussione e alcun dibattito all’interno dell’aula consiliare, l’amministrazione ha messo (definitivamente?) una ‘X’ ad uno dei mercati (piaccia o no) più storici della città.

E i cittadini, che inizialmente ha apprezzato l’iniziativa del Comune nel cambiare la destinazione d’uso di piazza del Popolo da mercato a parcheggio, nelle ultime ore, dopo il terribile fatto di cronaca di questa mattina, hanno nello stesso tempo pensato anche ai tanti lavoratori che, da oggi, si ritrovano senza un minimo di sostentamento economico, non avendo più alcuno spazio alternativo in cui poter svolgere la propria attività.

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Quello a cui abbiamo assistito oggi, con il blocco di una delle vie principali della città da parte di un commerciante che sul proprio camioncino minacciava di darsi fuoco, non è un fatto ‘normale’.

Quel gesto di un uomo evidentemente smarrito, avvilito e scosso dalla paura di perdere quel minimo sostentamento giornaliero, in grado di poter portare soldi a casa per la sua famiglia, non può e non deve passare inosservato.

Se solo il sindaco o l’assessore al ramo avessero incontrato quella gente, forse, non avremmo assistito alla terribile scena di questa mattina. Se solo il primo cittadino o un componente della sua squadra avesse parlato, spiegandone i motivi ai tanti lavoratori di piazza del Popolo, forse, molti di loro avrebbero capito e compreso che ‘quel’ mercato, così come ha funzionato finora non avrebbe avuto vita lunga.

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Ma la paura degli ambulanti deriva soprattutto, oltre che dal mancato confronto con le istituzioni, anche dalla mancanza di valide alternative per il loro futuro e per il futuro del mercato stesso?

Come si intende regolarizzare i numerosi operatori non regolari? Dove, una volta regolarizzati verranno ricollocati? Quali le aree identificate?

Non possiamo credere che il sindaco non voglia il mercato a Reggio Calabria. Ovunque, al mondo, dentro le città, i mercati sono meta fissa e perlopiù apprezzata dei turisti, che trottolano senza fine alla ricerca delle prelibatezze locali, assaporandone poi gusti e tradizioni. Portandoli all’interno delle loro cucine, a migliaia di chilometri di distanza.

Decine di migliaia di turisti viaggiano ogni giorno proprio per vivere le esperienze dei più grandi mercati. Un esempio su tutti: lo storico Borough Market di Londra.

E allora, come si intende migliorare la situazione dei mercati a Reggio Calabria?

Reggio, in una visione di città turistica, non può prescindere dall’offerta dei suoi prodotti enogastronomici, promossi in versione streetfood. La città, accolta l’idea parcheggio, attende fiduciosa un piano di rilancio dei mercati e un’alternativa per le decine di persone che oggi, di fatto, hanno perso il lavoro.