Piazza del Popolo, parla Falcomatà: ‘Dialogo tra Ente e ambulanti. Il sindaco? Non può essere sempre presente…’
Il sindaco conferma la volontà di chiudere temporaneamente il mercato e annuncia il progetto di riqualificazione della piazza
13 Febbraio 2025 - 10:15 | di Redazione
![falcomatà commissione ()](https://www.citynow.it/wp-content/uploads/sites/5/2025/02/falcomata_commissione-2.jpeg)
Il sindaco Giuseppe Falcomatà, dopo essere stato chiamato varie volte dal presidente della Commissione Controllo e Garanzia Massimo Ripepi a relazionare sulla chiusura del mercato di Piazza del Popolo, e dopo diverse assenze per impegni istituzionali, nella riunione di Commissione di questa mattina, ha partecipato in presenza all’incontro all’interno di Palazzo San Giorgio, davanti ai consiglieri di maggioranza e opposizione.
La querelle su piazza del Popolo prosegue ormai da mesi. Da un lato la volontà dell’amministrazione comunale di sospendere il mercato di piazza del Popolo. Dall’altro la necessità da parte degli operatori e dei commercianti di lavorare e di poter svolgere la propria attività in legalità e nel rispetto delle regole.
La decisione, secondo l’opposizione, è stata presa senza consultare nessuno, senza rispetto per le istituzioni, lo Statuto, il Comune e soprattutto per i lavoratori e le loro famiglie. A dichiararlo il Presidente della Commissione Controllo e Garanzia, Massimo Ripepi.
Il sindaco Falcomatà, invitato dal presidente Ripepi a spiegare la strategia e il progetto dell’amministrazione su piazza del Popolo, ha chiarito i motivi che hanno portato alla chiusura del mercato.
“E’ una questione politica e non ritengo per questo non obbligatoria la mia presenza. Si tratta di scelte discrezionali della pubblica amministrazione. Ricordo che la scelta di sospendere il mercato è temporanea. Su piazza del Popolo l’amministrazione ha avviato le interlocuzioni con il Demanio e con la Soprintendenza perchè è di proprietà dell’Agenzia del Demanio e c’è un vincolo anche della Soprintendenza. L’idea dell’amministrazione è quella di avviare i lavori di riqualificazione della piazza in modo che la piazza abbia una funzione sociale, turistica e di socialità. Così come negli anni è stato fatto per piazza De Nava, piazza Duomo, per il Tempietto e di tanti altri punti in città.
Rispetto alla convocazione – continua Falcomatà – sottolineo come vige la regola non scritta del garbo istituzionale. Abbiamo condiviso un giorno utile perchè il sindaco ha impegni istituzionali e personali.
Non è bello che gli impegni personali del sindaco siano stati resi pubblici in un momento molto delicato.
L’assessore Lanucara si è incontrata sei volte con gli ambulanti. Per noi è importante rispettare le leggi e le regole. E’ evidente che i commercianti, al pari di tutti gli altri, camminino sul solco del rispetto delle regole. Con gli operatori che mantengono la licenza si sta avendo un dialogo continuo”.
Il presidente Ripepi risponde al primo cittadino ponendo ponendo una domanda:
“Il garbo purtroppo non può esserci perchè c’è un atteggiamento ostile da parte dell’amministrazione. Il garbo deve essere bilaterale. Tornando a piazza del Popolo, come fa il sindaco prima ancora di discuterne in aula Battaglia a decidere di chiudere il mercato di piazza del Popolo senza un confronto con gli altri consiglieri?
La vicenda, che ricordiamo tocca numerose famiglie, ha portato gli operatori commerciali a protestare numerose volte davanti a Palazzo San Giorgio.
“Parlare prima ai cittadini? Non sono d’accordo – conclude Falcomatà – L’amministrazione ha una struttura e i consiglieri sono tutti espressione del sindaco. C’è un dialogo tra Ente e operatori commerciali. Il sindaco non può essere sempre presente. Quando si parla di dialogo si tratta di dialogo con l’ente, non col sindaco”.
Quale la volontà dell’amministrazione di piazza del Popolo?
“L’amministrazione non può non dialogare con chi legittimamente rivendica un diritto ma l’amministrazione non dialoga invece con chi persevera nell’abusivismo e nella illegalità. Ci sono le possibilità di riorganizzare anche in zone limitrofe il mercato. Ci sono altre espressioni della nostra città che ci dicono che ci si può riorganizzare in modo pulito. Così come avviene a piazza Orange e piazza Carmine. La nostra città ha il dovere di migliorare le proprie condizioni così come è avvenuto in passato”.