Peppe Piromalli e la sua ‘insonnia’ per l’arte: “Si può vivere di sogni”

Tante vite una dentro l’altra, come fossero una matrioska. Abbiamo intervistato l'artista Peppe Pirmomalli tra Reggina, Officina dell'Arte, il cinema, Fabio Mollto e la sua 'insonnia' per l'arte...


Non è mai troppo tardi. Per Peppe Piromalli l’arte è stata una fedele compagna di vita, un hobby nato ai tempi dell’adolescenza e coltivato per più di 30 anni.

Ho cominciato a 15 anni, nella Parrocchia Santa Maria di Loreto. Ero timidissimo, convinto di non saper parlare. Un giorno sono finito per caso sul palcoscenico, era il 1974. Da quel momento lì non sono più sceso…”, sospira l’artista reggino ricordando i suoi inizi.

Tante vite una dentro l’altra, come fossero una matrioska. Alla passione per l’arte infatti, Piromalli ha aggiunto un lungo percorso professionale nel mondo del calcio, precisamente alla Reggina.

E’ stato un viaggio faticoso ma splendido. Rifarei tutto daccapo, giorno per giorno. L’unico rammarico? Esser mancato tanto da casa e gli affetti. Credo di non aver pranzato con la mia famiglia nemmeno una volta in 23 anni. Mia moglie è un angelo che ancora oggi mi supporta e sopporta”.

Reset. Conclusa la lunga esperienza alla Reggina, Piromalli ha dovuto ripartire da zero, inventandosi una nuova vita. Tra le opzioni possibili, ha scelto la più romantica ma al contempo rischiosa…: “A 48 anni mi sono dovuto reinventare, a quel punto ho deciso di gettarmi anima e corpo nel teatro, il mio primo amore”.

Nasce così l’Officina dell’Arte. Il primo progetto, nel luglio del 2014, è già un successo. “Si chiamava ‘Cu sti chiari i luna’, era una rassegna che durava una settimana. Vennero a vederci 7 mila persone in sette giorni, la risposta di pubblico fu clamorosa e inaspettata. Da quella bellissima esperienza è iniziato il nostro viaggio”.

Reggio Calabria ha ‘fame’ di arte e cultura e lo palesa, anche grazie alla qualità di numerosi artisti tra i quali alcuni apprezzati a livello nazionale. “Ce ne sono diversi, ma se devo fare un solo nome dico Fabio Mollo. Ha un talento davvero fuori dal comune, sono orgoglioso di aver lavorato con lui in diverse occasioni”.

Negli ultimi 5 anni, Officina dell’Arte è diventato un punto di riferimento della cultura a Reggio Calabria. Il cartellone degli spettacoli vede la presenza di artisti di calibro nazionale, il Cilea fa registrare in quasi tutte le occasioni il sold-out.

Gli anni al Teatro Siracusa sono stati importanti per crescere i primi passi in questo ambiente, il trasferimento al Teatro Cilea un’immensa soddisfazione. Le difficoltà ci sono, chi dice che con il teatro ‘si muore di fame’ non sbaglia di molto. Ma è questa la vita che ho scelto, che porto avanti combattendo e credendo nei sogni”.

Sogni che Piromalli prova a realizzare, non potendo ‘viverli’ di notte…: “Dormo pochissimo, sin da bambino, mi bastano 2 ore di sonno. Il mio dottore non sa come chiamare questa mia malattia (ride, ndr)”.

Già proiettato al futuro, l’artista reggino pensa ai prossimi obiettivi da raggiungere e dedica un pensiero affettuoso ad un amico e collega che non c’è più.

Scrivere e produrre uno spettacolo da portare in giro per l’Italia è la prossima sfida che voglio vincere. Mi sarebbe piaciuto coinvolgere anche il caro GiacomoBattaglia, ma purtroppo non sarà possibile. La vita ogni tanto ti rifila questi schiaffi, io spero che ci guardi da lassù con il suo sorriso”.

Articolo tratto dalla rivista trimestrale di salute e benessere “Vivi bene” della Farmacia ‘Fata Morgana’ di Reggio Calabria.

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