Pentedattilo Film Festival, i corti vincitori del concorso internazionale
04 Novembre 2018 - 20:01 | di Pasquale Romano
La piazza Santi Pietro e Paolo che, in questo week end ha fatto da cornice a concerti e proiezioni di cortometraggi da tutto il mondo, ha ospitato la cerimonia di premiazione della XII edizione Pentedattilo Film Festival, cofinanziato dalla Regione Calabria con i fondi Pac 2014/2020 e prodotto da Ram Film, patrocinato dai Comuni di Reggio e Melito Porto Salvo. Unanime il parere dei giurati nel ritenere alto il livello dei cortometraggi in concorso quest’anno nelle quattro sezioni.
A consegnare i premi i direttori artistici Americo Melchionda ed Emanuele Milasi, la direttrice di produzione Maria Milasi, e la responsabile dei rapporti con i registi, Alessia Rotondo, dichiaratisi molto soddisfatti di questa edizione che ancora riserverà delle altre tappe fino a marzo 2019. Tra queste anche la designazione del vincitore della nuova sezione Cineducational, i cui giurati sono gli studenti che hanno partecipato e che parteciperanno alle matinee in programma anche tra gennaio e marzo 2019, come illustrato dalla coordinatrice Kristina Mravcova.
Ecco i titoli dei corti che i giurati hanno ritenuto i migliori tra quelli in gara: Ce qui nous tient (Francia 2017) di Yann Chemin e Debout Kinshasa (Francia – Congo 2016) di Sebastien Maitre, vincitori ex aequo nella sezione Territorio in movimento, menzione d’onore a Gaze (Iran 2017) di Farnoosh Samadi. “Un uso sapiente della luce, il colore della natura e il suono in presa diretta compongono la profonda poetica del film incentrato su un adolescente che si confronta con il senso di perdita“, così per Ce qui nous tient si è espresso il giurato presente al festival, Alessandro Gordano del MyArt Film Festival che ha anche definito Debout Kinshasa come “Un’opera che trasmette gioia di vivere, nonostante le avversità, arricchita da una fotografia vivida e da un ritmo incalzante”.
Per la sezione Thriller ha vinto il corto Modus Operandi (Polonia 2017) di Remigiusz Biernacki. Di”eccellente struttura narrativa che si alterna su più linee temporale, con un apparato visivo puntale, capace di sottolineare gli elementi fondamentali del genere thriller” hanno parlato i giurati presenti, Demetrio Marra e Francesco Melchiorri, della rivista di cinema dell’Università di Pavia Birdmen. A Silent Campine (Belgio 2017) di Steffen Geypens, per la sezione Thriller, è andata la menzione d’onore.
Per la sezione Animazione, il corto vincitore è stato Il Bacio (Italia 2017) di Adriano Candiago, unico corto italiano premiato. “Abbiamo premiato la bellezza e l’efficacia di un messaggio importante lasciato al pubblico in poco tempo. Questo è un corto che fa riflettere sull’amore, sulla libertà e sulle conseguenze delle azioni e che propone dei personaggi anche legati al Meridione e alle sue tradizioni, ossia i pupi controllati da un puparo”, hanno sottolineato i giurati Francesco Scialò, Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria, Paolo Genovese, del Face Festival, Ninni Donato, galleria Technè di Reggio Calabria. La menzione d’onore, per la sezione Animazione, è stata conferita a Weeds (Usa 2017) di Kevin Hudson.
“Disegni non convenzionali e animazione immaginifica trasportano in un modo colorato in cui anche le ombre assumono significati essenziali. L’intreccio impeccabile tra il mood della musica e le immagini, la commistione ideale tra le dimensioni audio, musica, testo, e video rendono questo lavoro originale, perfettamente armonico e per nulla scontato“, hanno commentato i giurati Pietro Daviddi, direttore di fotografia, Tommy Brunson, musicista, Domenico Modafferi, regista e musicista, nel designare Night Cadet – Never Fall, (Usa 2017) di Jonathan Stroh, il corto vincitore della sezione Music Video, per la prima volta in concorso. A Ultrasound – Kon Tiki (Regno Unito 2016) di Andrew Rutter è andata la menzione d’onore.
Doppio riconoscimento per il corto francese Ce qui nous tient di Yann Chemin e per quello franco-congolese Debout Kinshasa di Sebastien Maitre.
A Ce qui nous tient è stato conferito il premio della Critica Territorio in Movimento (il primo nella storia del Pentedattilo Film Festival), assegnato collettivamente dal circolo del cinema Cesare Zavattini di Reggio Calabria, rappresentato dal presidente del circolo Tonino De Pace e da Martina Mauro. “La rumorosa assenza dei genitori, la silenziosa presenza del cane sottolineano l’isolamento del giovane protagonista in un film in cui convergono sia i primi echi del cinema di Bruno Dumond sia quelli delle opere Francois Truffaut, registi impegnati come Yann Chemin a raccontare il dramma dell’adolescenza“, ha motivato il circolo che ha conferito anche due menzioni d’onore a Debout Kinshasa (Francia – Congo 2016) di Sebastien Maitre (anche vincitore ex aequo della sezione Territorio in movimento), e a Magic alps (Italia 2018) di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi.
Tra i registi premiati, presenti Yann Chemin, Jonathan Stroh e Remigiusz Biernacki, giunto ieri dalla Polonia. “Credo che la legge sia imperfetta e capace di complicare la vita delle persone. Con il mio lavoro ho voluto indagare questo aspetto che mi sembrava attuale e interessante”, ha sottolineato Remigiusz Biernacki.
“Questo festival è stata un’esperienza molto particolare, caratterizzata da corti molto diversi tra loro e da tanti incontri interessanti. Grazie per questo premio consegnatomi in un luogo splendido e in occasione di un festival veramente speciale”, ha dichiarato Jonathan Stroh che ha realizzato a mano tutti i disegni alla base del video clip vincitore della categoria, ossia Night Cadet – Never Fall.
Due premi inaspettati e per questo davvero particolarmente graditi quelli conferiti a Yann Chemin, regista del corto Ce qui nous tient. “Questo film è davvero molto importante per me. E’ il mio primo film. La storia mi appartiene in modo profondo perché l’avevo dentro da tanto tempo e sono contento di essere riuscito a raccontarla in questo film. Dedico questo premio al giovane attore che ha interpretato il protagonista, Angelo Coutard”.
Impossibilitato ad essere presente perché impegnato a girare un film sulle Dolomiti, il regista de Il bacio (Italia 2017), unico corto italiano premiato, Adriano Candiago che ha inviato un videomessaggio. “Sono davvero contento che il mio corto, reduce da un giro nel mondo, sia approdato a Pentedattilo e abbia vinto questo premio. Spero di incrociarvi di nuovo lungo la mia strada anche con altri lavori“, ha detto il regista.
Assegnati anche dei riconoscimenti artistici dalla direzione artistica e dai selezionatori del Pentedattilo Film Festival Americo Melchionda, Emanuele Milasi, Maria Milasi, Alessia Rotondo: Best Editing a Arkadiuz Iuawaniuk e Maciej Pukzynski per Macbeth; Best Sound a David Merrill per A hand of a bridge; Best soundtrack a Frank Moon per Curing Albrecht; Best screenplay a Kaveh Mazaheri per Retouch; Best Cinematography a Steven Santacruz per Sugar; Best Actor a Loria Mamuka per He said: “Mommy”!, Best Actress a Imogen Morris per Lambeth Lights; Best Director a Fifteen per Sameh Alaa.
Unanimi i giurati nell’attestare l’alto livello dei corti selezionati in concorso quest’anno.
Gli altri giurati delle quattro sezioni sono stati Giuseppe Colella, Napoli Film Festival, Monica Macchi, Nazra Palestine Short Film Festival, per la sezione Territori in Movimento, Carlo Maria Rabai, Riccardo Bellini, Luca Ieranò, Federica Scaglione dal partenariato con Birdmen, per la sezione Thriller.
La premiazione e il concerto chitarra e voce di Tommy Brunson, frontman degli Holy Water Buffalo, che si era già esibito in apertura del festival, e poi ancora le proiezioni dei corti vincitori hanno concluso un’altra intensa sessione di appuntamenti apertasi con l’incontro con i giurati della sezione Thriller ossia i redattori di Birdmen, rivista di cinema dell’università degli studi di Pavia, nella sezione Parole e Cinema.
Proiettati anche la produzione originale del Pentedattilo Film festival, ossia il video musicale, diretto di Emiliano Barbucci e interpretato da Americo Melchionda, della canzone Dave the chair di Charles Winning, presente al festival. Nella sezione New Generation e fuori concorso, proiettato il video In un soffio di piuma, realizzato da studenti degli istituti superiori Piria, Guerrisi e Righi, del liceo classico e del convitto Campanella di Reggio Calabria, dell’istituto Nostro – Repaci di Villa San Giovanni, dell’Ipsia di Siderno e dell’istituto Severi – Guerrisi di Gioia Tauro. Il lavoro è stato realizzato, nell’ambito del progetto Fiere, promosso dal dipartimento Pari Opportunità della presidenza del Consiglio dei Ministri, ed è stato illustrato dalla docente dell’Ite Piria di Reggio Calabria, Felicia Amodeo.
Adesso questa XII edizione del Pentedattilo Film festival rinnova l’appuntamento per le prossime tappe (matinée, workshop e proiezioni) previste tra gennaio e marzo 2019. Nei prossimi mesi sarà anche realizzata una nuova produzione originale targata Pentedattilo Film Festival. Dopo la masterclass di recitazione, con la partecipazione straordinaria di John Strasberg, svoltasi al teatro Cilea di Reggio Calabria lo scorso agosto e che ha aperto il Pentedattilo Film Festival, questa XII edizione si concluderà nel marzo 2019.