Conoscere l’Aspromonte Geopark: alla scoperta della ‘Valle delle grandi pietre’

Leggende, monaci basiliani e rocce ciclopiche: la Valle delle Grandi Pietre è il volto più suggestivo dell’Aspromonte

Pietra Cappa 800

Il Parco Nazionale dell’Aspromonte è un gioiello unico nel panorama mondiale per la sua straordinaria formazione e conformazione geologica e per le sue caratteristiche storiche e culturali. A certificarlo è, ormai dal 2021, l’UNESCO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, che da ottant’anni identifica, protegge, tutela e trasmette ai posteri i patrimoni culturali e naturali di tutto il mondo.

Nell’aprile del 2021, il World Heritage Committee dell’Unesco ha ufficialmente inserito il Parco dell’Aspromonte nella rete mondiale dei Geoparchi UNESCO, riconoscendo un particolare pregio alla sua geologia determinata da una evoluzione geodinamica e sismotettonica risalente a oltre 500 milioni di anni fa e ancora in corso.

Un’origine antica: dall’Alpide all’Aspromonte

L’Aspromonte, infatti, altro non era che un pezzo della catena alpina staccatosi dalla Spagna, dall’Italia nord-orientale, dalla Sardegna e dalla Corsica attraverso due cicli orogenici. Spostandosi verso sud-est, si unì al territorio preesistente della Calabria citeriore.

L’UNESCO ha attribuito al Parco Nazionale dell’Aspromonte lo status di Geoparco per il suo patrimonio geologico di particolare rilevanza scientifica, rarità, valore estetico ed educativo, generato da un peculiare processo geodinamico e sismotettonico.

Biodiversità e paesaggi scolpiti dal tempo

All’interno del suo territorio si trovano siti di interesse archeologico, naturalistico, storico e culturale di pregio. Nel suo ecosistema convivono circa 1500 specie vegetali e animali, che crescono e vivono liberamente in un territorio caratterizzato da un sistema di montagne, altopiani e terrazze marine, attraversato da fiumare.

I corsi d’acqua hanno modellato la roccia nel tempo, generando passaggi e cascate spettacolari, contribuendo alla formazione della cosiddetta “Valle delle Grandi Pietre”.

La Valle delle Grandi Pietre e il monolite Pietra Cappa

La Valle delle Grandi Pietre interessa una porzione di territorio aspromontano che va da S. Luca e Natile Vecchio fino a Canolo e Samo. Il paesaggio, definito “dolomitico”, è caratterizzato dalla presenza di pinnacoli, torri e pareti calcaree scavate dalle cascate.

In questo scenario si erge Pietra Cappa, il monolite più alto d’Europa. Il suo nome deriverebbe dall’appellativo medievale “Gauca”, cioè “pietra vuota”, per via delle numerose grotte circostanti, frequentate nell’antichità dai monaci basiliani.

Leggende e misteri tra le grandi pietre dell’Aspromonte

LA ROCCA DEL DRAGO

Numerose leggende gravitano attorno a Pietra Cappa. Una narra che Gesù, in cammino con i discepoli, chiese loro di raccogliere massi per fare penitenza. Pietro, raccogliendo solo un ciottolo, vide il suo masso trasformarsi in una pagnotta più piccola delle altre. Gesù, con un tocco, fece lievitare il suo sasso fino a trasformarlo nel monolite che oggi conosciamo.

Un’altra leggenda racconta che a Pietra Cappa risiedesse la Decima Legione Fretense, quella che annoverava il legionario che trafisse con la lancia il costato di Cristo. Secondo un’ulteriore narrazione, da qui partirono i monaci che fondarono l’Ordine di Sion, ai quali sarebbe stata rivelata la presenza del Sacro Graal.

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Asceteri, Rocca del Drago e le Caldaie del Latte

Dopo Pietra Cappa troviamo le Rocce di San Pietro, grotte scavate nella roccia dai monaci basiliani giunti in Calabria nell’Alto Medioevo. In cerca di luoghi solitari, si dedicarono alla contemplazione secondo la Regola di San Basilio.

Nella zona di Roghudi si trovano due grandi e singolari formazioni: la Rocca del Drago, che ricorda una testa con occhi scolpiti nella pietra, e le “Caldaie del Latte”, conformazioni simili a pentole dove, secondo la leggenda, il drago custodiva il suo nutrimento.

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Un paesaggio identitario scolpito nella roccia

La Valle delle Grandi Pietre si completa con altre formazioni calcaree di notevole suggestione: Pietra Tonda, Pietra Lunga, Pietra Stranghiolo, Pietra di Febo, Pietra Castello. Questi elementi completano e rafforzano l’identità unica di un paesaggio che è allo stesso tempo naturale, mistico e culturale.

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