Panorama d’Italia’. Sgarbi: ‘Fate girare i Bronzi in giro per il mondo!’ GUARDA IL VIDEO!


di Fabiana Tripodi – All’interno del Museo Archeologico di Reggio Calabria si è svolto un evento unico: una lezione sui Bronzi di Riace, “goduta” grazie alle parole coinvolgenti di Vittorio Sgarbi, che tutto d’un fiato, partendo dal tema del viaggio, comune anche a quest’iniziativa #panoramaditalia, ha affascinato tutti i presenti, parlando d’arte e partendo da una premessa “Il petrolio è l’opposto dell’arte, italiana ed universale! Il petrolio è il petrolio e l’arte è l’arte! Usare la metafora del petrolio è una forma puramente mercantile, economicistica, volgare; una cosa, che non è altro che il nero senza forma, si paragona alle forme infinite che l’arte esprime. Paragone impossibile!”Il famoso critico d’arte usa due parole fondamentali : sensibilità e tutela “…non c’è peggior danno al patrimonio che la mancanza di manutenzione. Il patrimonio artistico,come ogni proprietà,deve mantenere il valore aldilà del vantaggio!Non bisogna sfruttare il patrimonio,non dobbiamo pensare che i Bronzi ci portino il danaro…..Le opere non devono produrre,devono Essere; e devono essere in buone condizioni!Un giorno produrranno un qualche beneficio,ma non lo produrranno se non saranno ben conservate”La tutela quindi viene descritta come l’elemento cruciale per valorizzare il bene,il tesoro;conservazione,integrità dei luoghi e lotta alla mafia dell’eolico e del fotovoltaico “..che distruggono il paesaggio calabrese,siciliano,pugliese,guarda caso dove c’è la mafia!”In questo tesoro, a rischio,Sgarbi dà un ruolo di primo piano ai Bronzi,le due sculture più belle della Grecia antica. Parla di uno scenario che si è aperto appena 42 anni fa “..due pagine strappate al libro della Storia dell’Arte che vengono recuperate,sono rimesse dentro al posto giusto”. Un giovane Vittori Sgarbi,venne qui a Reggio Calabria ,ventenne ,per vedere due capolavori di Antonello Da Messina ,due tavolette meravigliose del 1460 ,quando un custode del Museo gli chiese una piccola mancia per mostrargli una cosa totalmente nuova,che ancora non era diventata una notizia . In una saletta c’erano questi due uomini bellissimi ,distesi che ” …dentro di me datai ,avendo molta curiosità per l’archeologia, 475 a. C. ,non avendo nessun dubbio che fossero il punto più alto dell’arte greca dopo il Maestro di Olimpia” e continua “…me ne andai tranquillo pensando che nessuno poteva nascondere dei tesori così meravigliosi ;invece essi rimasero celati ,sconosciuti al mondo ,per altri 8 anni!”Il Sovrintendente Francesco Nicosia,in quegli anni, li fece trasferire a Firenze, dove lui abitava, e li fece restaurare per la prima volta, per poi esporli al Museo Archeologico ; i Fiorentini, e non solo, corsero a vederli, non resistendo a questo “richiamo di bellezza”.Successivamente intervenne il Presidente della Repubblica , Sandro Pertini ,il quale portò queste due meravigliose opere al Quirinale e le fece ammirare per la prima volta in un’ esposizione. Ebbero così il successo universale che tutti conosciamo, per poi ” tornarsene qui ..””Il primo italiano che ha visto i Bronzi di Riace e l’ultimo che ve ne parla ,così come richiesto da Mulè,sono io, che li vidi pubblicati per la prima volta sul Giorno,in prima pagina , per la pubblicità di un villaggio Valtour. Qualche fotografia era uscita abusivamente ed era diventata lo sfondo per la promozione di vacanze in Calabria ,come testimonial di qualcosa che nessuno sapeva cosa fosse ; era il 1976-77 !”Il critico ha solamente accennato al fatto di non essere d’accordo , in generale, e nello specifico ,per il terzo restauro fatto sui Bronzi ;ha parlato di “accanimento terapeutico sulle cose belle “, inoltre ha aggiunto che qui le due sculture si trovano ” in prigionia “,proponendo un tour in tutto il mondo, ogni due anni, nelle stagioni autunnali e invernali.”La scultura greca ,come nessun’altra ,ha una natura profondamente naturalistica e procede in una evoluzione,come quella del corpo umano; questa visione di sviluppo fisico, corrisponde ad uno sviluppo formale dell’arte”, e conclude ” L’arte contemporanea sono i Bronzi di Riace,contemporaneità non corrisponde a coetaneità!”Due le motivazioni da lui esposte: la prima, è che questi due “combattenti/guerrieri “sono stati ritrovati ,e poi conosciuti da tutti solo una trentina di anni fa ; la seconda ,che riguarda anche l arte in genere, è che ” …tra cent’anni, loro ancora ci saranno,mentre noi saremo tutti morti..!”