Santo Palumbo e la sua ‘pazza’ vita: “Ho realizzato tutti i miei sogni”

Il reggino Santo Palumbo è personaggio atipico, travolgente e multiforme, impossibile da definire. Ex calciatore, cabarettista, comico, professionista...

santo palumbo

Senza regole. Fuori dagli schemi, da ogni possibile classificazione. Fuori anche dalla Calabria, suo malgrado. Il reggino Santo Palumbo è personaggio atipico, travolgente e multiforme, impossibile da definire.

Ex calciatore, cabarettista, comico, professionista nel settore vendite e anche imprenditore nel settore della gelateria. Innumerevoli abiti per un solo individuo, come è possibile? “Non riesco a spiegarmelo bene nemmeno io. Forse è perché non ho mai fatto distinzione tra realtà e sogno, riuscendo a realizzarli tutti. Probabilmente il segreto è questo, vivere tutto come se stesse già accadendo”, rivela ai microfoni di Citynow.

Potendo tornare indietro, non cambierebbe nulla lasciando al loro posto anche i momenti meno belli. “Devo ringraziare mia moglie (l’ex miss Calabria Maria Misericordia, ndr) senza di lei tutto questo non sarebbe accaduto. E’ una grande donna, che da anni mi sopporta e supporta. La conobbi al concorso di Miss Italia, fu un colpo di fulmine. Dopo un anno avevamo già un figlio…” ricorda sottolineando l’importanza della donna che è al suo fianco.

Numerose le vite vissute da Santo Palumbo: la prima è stata in campo, da giocatore. Serie C con le maglie di Benevento e Pisa, poi un brutto infortunio ha fatto da ‘consigliere’ suggerendogli il ritiro anticipato. “Da piccolo fare il calciatore era il mio sogno, in parte l’ho realizzato. Proprio in ospedale, dopo l’infortunio, è nata l’idea di far ridere”.

Nasce cosi la collaborazione con Roberto Aloisio, il duo per diversi anni si esibisce in Calabria e fuori dai confini regionali. Un progetto nato per caso, nel 2003, li porta a vincere nel 2007 il Festival del Cabaret di Torino e a partecipare a decine di serate per il concorso di Miss Italia. “L’adrenalina del palco è incredibile, nient’altro riesce a darmi le stesse emozioni. Dopo l’esperienza con Roberto mi sono ‘tuffato’ in solitaria, non è stato semplice”.

Santo mira in alto, e punta a ‘Zelig’ e il gemello ‘Facciamo Cabaret’, istituzioni della comicità italiana. Anche in questo caso, fa centro…: “Ma credo mi abbiano preso per sfinimento, mi sono presentato cosi tante volte che alla fine hanno ceduto (ride, ndr). Sul palco di Zelig le gambe tremano, cosi come nei camerini ti assale l’ansia quando vedi appese le foto di mostri sacri della comicità. A Zelig ho capito cosa significa la Comicità con la C maiuscola”.

Nel 2018 riprenderanno le trasmissioni del celebre programma comico, possibile ci sia l’istituzione di un canale tematico ad hoc, ‘Zelig Tv’, con comicità e nuovi progetti 24 ore al giorno. “Ogni settimana ci riuniamo e proviamo gli sketch in vista del ritorno dalla storica Via Monza, non vedo l’ora. In parallelo però, negli ultimi anni ho intrapreso un percorso professionale parallelo”.

Santo Palumbo si avvicina al mondo della gelateria e anche in questa occasione (nemmeno a dirlo) punta in alto, osservando e ‘rubando’ i trucchi del mestiere da Enzo Pennestrì, maestro e titolare della gelateria ‘Sottozero’ di Reggio Calabria. “E’ un professionista serio e un grande amico. Quando vivi lontano dalla città, capisci quali sono quelli veri e lui lo è. Mi ha trasmesso la passione per il gelato che ho messo in pratica aprendo una gelateria a Milano, ‘Cremeria Rossi’, che ci sta dando grosse soddisfazioni”.

Felicità e positività innata, che Santo Palumbo vorrebbe anche per la sua terra: “Servirebbe una bella scossa per superare i problemi che affliggono il territorio. Provo un immenso dispiacere perchè le potenzialità sono infinite, ma non vengono sfruttate a dovere. Reggio Calabria dovrebbe vivere solo di turismo ed enogastronomia, nient’altro. Invece tutte le eccellenze che abbiamo ce le rubano imprese del nord e noi facciamo la figura degli scemi”.

Non esistono ricette con la cura immediata ma solo possibili soluzioni. Una però, tradisce comica che anima l’ ‘indefinibile’ Palumbo: “Reggio Calabria deve e merita di essere rilanciata come un marchio da esportare in tutto il mondo. Ci sono stati periodi nei quali la nostra immagine all’esterno era apprezzata e seguita con interesse, dovremmo ripartire da lì. Quasi quasi mi candido a Sindaco, riuscirei a risolvere tutti i guai…(ride, ndr)”. Dovesse puntarci davvero, la fascia tricolore non sarebbe poi cosi impossibile…