Palamara e il ‘sistema’: ‘Processo a Scopelliti coincide con i cambiamenti alla Procura di Reggio’

"Scopelliti -ricorda Palamara- a quei tempi era riconosciuto dalla magistratura associata e inquirente, poi mutano gli equilibri e c'è un diverso approccio"

Scopelliti Malara

Centinaia di presenze a Roccella Ionica, dove Giuseppe Scopelliti e Luca Palamara hanno parlato di giustizia, politica e magistratura, rapporti che talvolta diventano intrighi perversi, partendo dalle dirette esperienze vissute.

“Io sono libero dal sistema“ il titolo dell’incontro, caldo e scomodo, che è una fusione dei libri di entrambi: “Io sono libero” di Scopelliti, presentato in diverse tappe negli ultimi mesi dall’ex Sindaco e Governatore, e “Il sistema” di Palamara.

Luca Palamara, ex magistrato ed ex membro del Consiglio Superiore della Magistratura, è stato il più giovane presidente dell’ANM da maggio 2008 a marzo 2012. Dal settembre 2020 è il primo presidente nella storia dell’ANM ad esserne stato espulso.

Nel suo libro ‘Il sistema’, come dichiara lo stesso Palamara dal palco di Roccella, si racconta come “Nell’ambito dei processi che hanno riguardato la politica, in alcuni casi si è andati avanti, in altri no. Senza entrare nel merito dei processi, io parlo del contesto che riguardano alcuni processi come ad esempio Berlusconi, Renzi e Salvini, ma ci può entrare anche il processo di Scopelliti.

Come avviene il passaggio dalla magistratura alla politica? Perché gli ultimi tre procuratori nazionali antimafia sono andati direttamente in politica? Cosa c’è dietro? Due magistrati su tre sono andati al Pd, uno al Movimento 5 Stelle”, ha affermato l’ex magistrato.

Palamara, nel corso dell’evento, è entrato più nello specifico delle dinamiche reggine.

“Fino a quando c’è stata una gestione della Procura di Reggio le cose andavano in un modo, poi sono cambiate. Io ero molto presente sul territorio e parlo per quanto era di mia diretta esperienza.

L’attentato a Salvatore Di Landro colpì molto, era conosciuto come un magistrato integerrimo, nessuno poteva mai pensare a qualcosa di simile. E poi ci fu il rinvenimento dei bazooka.

Scopelliti -ricorda Palamara- a quei tempi era riconosciuto dalla magistratura associata e inquirente, poi mutano gli equilibri e c’è un diverso approccio alle dinamiche riferibili a Scopelliti”.

Non lo afferma apertamente e in modo inequivocabile, ma è chiara la teoria alla base delle parole di Palamara: anche il processo nei confronti di Scopelliti avrebbe avuto una matrice politica,  con le correnti interne alla magistratura (soprattutto quelle più ideologizzate) capaci di influenzare la comunità dei magistrati e indirizzare i processi in un verso piuttosto che in un altro.

Dichiarazioni, quelle dell’ex magistrato, che colpiscono e fanno sorgere alcuni dubbi, perchè rilasciate da chi viveva, operava e respirava quotidianamente l’ambiente della magistratura, comprese le dinamiche legate a Reggio Calabria.

Di sistema ha parlato anche Scopelliti, affermando di essersi sentito “accerchiato da un sistema che tende a metterti in difficoltà. Sulla mia vicenda giudiziaria qualche quotidiano, uno in particolare, ha fatto quattordici prime pagine e almeno quarantacinque articoli. E’ stato un processo mediatico, che ha consentito a qualcuno di diventare giornalista su testate nazionali, in barba ai danni fatto al territorio.

A Reggio Calabria avevo messo alla porta il sistema perverso della borghesia mafiosa, e questo ha consentito a chi voleva colpirmi di farlo con troppa naturalezza. La mia è stata una condanna esemplare perché in genere vengono mandati a processo tutti coloro che hanno approvato il bilancio e gli amministratori si vedono inflitte pene di poco più di un anno. A me invece la corte ne ha dati sei“, ha spiegato l’ex governatore.

Ieri pomeriggio Scopelliti è stato di scena a Bova per un altro appuntamento dedicato alla presentazione del suo libro ‘Io sono libero’, con al suo fianco il sindaco di Bova Santo Casile, il giornalista Rai Giuseppe Malara e il prof. Giuseppe Bombino.