Ospedali da incubo – A “Le Iene” le differenze tra il Policlinico di Milano e gli ospedali di Reggio e Locri
Che cosa accade nei pronto soccorso degli ospedali da incubo? Le Iene mettono a confronto le strutture del nord e sud Italia. Ecco il video
15 Aprile 2019 - 10:31 | Redazione
Che cosa accade nei pronto soccorso degli ospedali da incubo? Gaetano Pecoraro è andato a vedere e confrontare i pronto intervento in alcune strutture sanitarie del sud e nord Italia.
Il giornalista, inviato de “Le Iene“, già da qualche mese si occupa di mostrare agli italiani come funziona la sanità, in particolare quella calabrese. Con il camice bianco addosso ed il cronometro in mano, Pecoraro ha misurato la durata di visite e esami. Una Tac dopo una caduta in strada? Al Nord ci vogliono 50 minuti dalla chiamata al 118 al referto del pronto soccorso.
Come se la passano invece in Calabria?
“Qui i codici bianchi e verdi (quelli meno gravi) sono chiusi “perché i medici non ci sono”, ci dicono nella struttura. “Se viene un malato con infarto dobbiamo andare a chiedere un favore al medico di turno se ce lo guarda. Dicono che c’è confusione perché ci sono tanti malati, ma qua lavorano con i piedi”.
Pecoraro non si accontenta delle testimonianze di chi vive queste realtà ogni giorno e propone ai telespettatori un esempio lampante delle differenze tra le strutture del nord e quelle del sud.
INCIDENTE STRADALE
AL SUD
Alle 15 arriva l’ambulanza con una paziente: donna con trauma da incidente stradale.
“Non fatela sbarellare deve andare direttamente a Reggio per la Tac”, dicono dall’interno del pronto soccorso.
Già, perché qua i macchinari non funzionano e l’unica soluzione potrebbe essere quella di optare per un ospedale a Reggio Calabria a 100 chilometri di distanza. La paziente è in codice rosso potrebbe avere un’emorragia, un trauma cranico o una frattura. Dall’incidente è passata quasi un’ora e ancora non è successo nulla perché in questo ospedale il medico specialista c’è solo al pomeriggio.
AL NORD
Una donna è stata investita per strada e perde sangue dalla testa. Nel giro di 45 minuti, i medici del pronto soccorso hanno il referto: frattura del bacino, passando per la Tac.
Ambulanze senza attrezzature, pronto soccorso senza posti e Tac. E intanto i pazienti rimangono in coma sulla barella. Gaetano Pecoraro ci porta, ancora una volta, dentro agli ospedali da incubo, per farci vedere come trattano i pazienti.
Il confronto tra il nord ed il sud mette veramente i brividi. Il divario diventa ancor più incalcolabile se si pensa alle spese sostenute annualmente dalle due strutture. Il Policlinico di Milano ha infatti un costo di 430 milioni di euro per 912 posti letto. L’azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria per la metà dei posti ha un costo quasi del doppio (800 milioni).
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