Ospedale di Locri, soggetto entra e imbratta i muri con escrementi
"Esprimiamo ferma condanna per l'assurdo e spregevole gesto verificatosi ieri in un'ala dell'ospedale di Locri", le parole del sindaco Calabrese
05 Ottobre 2019 - 17:50 | Comunicato Stampa
Un soggetto per ora ignoto, nella tarda serata di ieri, ha imbrattato con escrementi i reparti di rianimazione e chirurgia dell’ospedale di Locri. Il gesto è stato denunciato dal sindaco Giovanni Calabrese che lo ha definito «assurdo e spregevole».
Secondo quanto si è appreso, dai filmati delle telecamere interne, si vede un soggetto col volto coperto dal cappuccio di una felpa che prima fa un giro per i reparti e poi torna con un sacchetto ed imbratta le corsie.
«Esprimiamo ferma condanna per l’assurdo e spregevole gesto verificatosi ieri in un’ala dell’ospedale di Locri». Episodio deprecabile che ha creato turbamento e dispiacere tra il personale ospedaliero al quale va la nostra sincera vicinanza e solidarietà.
Giovanni Calabrese, il primo cittadino di Locri, che insieme alla sua Amministrazione, si sta battendo per ridare dignità all’ospedale civile, è preoccupato sempre di più.
«Preoccupa – chiosa Calabrese- il fatto che all’interno della struttura ospedaliera si possa accedere e commettere indisturbati qualsivoglia azione. Non si può non garantire sicurezza e tranquillità al personale che già opera in condizioni di estremo disagio, costretti a turni massacranti e adesso, anche, vittime di atti vandalici e riprovevoli che scalfiscono la dignità umana».
«Ho ritenuto necessario- fa sapere il sindaco- informare dell’accaduto il Signor Prefetto Meloni, commissario presso l’azienda ospedaliera di Reggio Calabria, che ha immediatamente avviato una indigene interna e ha garantito massimo impegno finalizzato alla tutela dell’incolumità degli operatori ospedalieri e dei cittadini che si recano in ospedale».
«Esprimiamo fiducia nelle forze dell’ordine che hanno avviato le indagini auspicando che l’autore del deprecabile gesto venga individuato nel più breve tempo possibile».