Scuole chiuse, a Catanzaro arriva l’ordinanza di Abramo
Il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo ha disposto, attraverso un'ordinanza, la chiusura momentanea delle scuole di ogni ordine e grado
11 Novembre 2020 - 12:09 | di Eva Curatola
Mentre il Governo nazionale insiste sulla necessità di tenere aperte le scuole, Governatori e sindaci si trovano a fare i conti con un numero di contagi Covid sempre più elevato. Per questo motivo, in tanti, hanno deciso di attivare ulteriori restrizioni.
A Catanzaro, ad esempio, pochi minuti fa, il sindaco Abramo ha disposto la chiusura di tutte le scuole.
L’ordinanza del sindaco Abramo
“A partire da domani, giovedì 12 novembre, e fino a sabato 28 novembre, saranno sospese le attività didattiche in presenza, con conseguente attivazione di quelle a distanza, nelle scuole di ogni ordine e grado di Catanzaro”.
Lo ha stabilito il sindaco Sergio Abramo facendo seguito alla proposta ricevuta dal dipartimento di Prevenzione dell’Asp. Gli alunni delle scuole dell’infanzia, delle primarie e delle prime classi delle secondarie di primo grado torneranno fra i banchi lunedì 30 novembre.
In merito alla decisione, Abramo ha detto:
“Questa sospensione servirà a ridurre le occasioni di contagio e, di pari passo, a garantire il tempo necessario all’Asp per smaltire i tamponi da analizzare e aumentare lo sforzo organizzativo per il tracciamento dei contatti. Mi auguro che queste due settimane siano sufficienti per far sì che la risposta di un sistema, finora gravato da consistenti ritardi, diventi più efficace e tempestiva”.
L’aumento dei contagi in Calabria
Il provvedimento firmato dal primo cittadino ha recepito le indicazioni dell’Asp, che in una nota inviata anche al Prefetto e alla Regione ha sottolineato:
“L’andamento della curva epidemiologica evidenzia un incremento significativo dei nuovi casi di infezione da Sars-Cov2”.
L’Azienda sanitaria ha infatti considerato come questo incremento comporti: “La necessità di screening massivi di personale scolastico, docenti, alunni e personale Ata”. E ha ribadito il “notevole ritardo nella lavorazione dei tamponi nasofaringei e, pertanto, nella trasmissione dei relativi referti”.
Il dipartimento di Prevenzione ha aggiunto:
“La situazione determina un ritardo nella costruzione dei casi positivi”. Per questi motivi è stata suggerita la “sospensione, a tutela della salute pubblica, della didattica in presenza delle scuole in oggetto per un congruo periodo (almeno due settimane) per consentire il graduale smaltimento delle criticità rappresentate”.