Operazione Ducale, Muraca difende il Pd (e Cardia): “Già emesse condanne mediatiche”

"Si parla come se il fatto fosse accertato ma siamo ancora alle indagini, l’ordinamento prevede 3 gradi di giudizio", evidenzia Muraca. Minicuci attacca il Pd


Ricca di argomenti e di ospiti l’ultima puntata di Live Break. Ospite della redazione di CityNow il consigliere comunale di maggioranza Nino Zimbalatti, in collegamento esterno invece il consigliere regionale del Pd Giovanni Muraca, il consigliere comunale e metropolitano della Lega Nino Minicuci, il presidente di Confesercenti Rc Claudio Aloisio e il presidente di Confcommercio Rc Lorenzo Labate.

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In apertura di trasmissione (Clicca qui per rivedere la puntata) ampio spazio offerto all’inchiesta Ducale, con l’iscrizione nel registro degli indagati dell’assessore comunale Mimmetto Battaglia, del consigliere comunale della Lega Mario Cardia e dell’ex senatore Gianni Bilardi.

Muraca, pur riconoscendo la gravità delle accuse, evidenzia che “la fase è ancora prematura, siamo ancora alle prime indagini, e parlo a tutela di tutti, anche esponenti di centrodestra. È prematuro parlare di intrecci, non c’è ancora la chiusura delle indagini. Si parla come se il fatto fosse accertato ma ricordo che l’ordinamento prevede 3 gradi di giudizio”.

Il già candidato a sindaco Nino Minucuci, dopo l’affondo dei giorni precedenti, torna su quanto già espresso.

“Le risposte devono essere politiche.  L’integrità delle istituzioni è un pilastro fondamentale della democrazia. Senza aspettare l’inchiesta Ducale, dalla vicenda brogli sappiamo già ad esempio che Giustra ha dichiarato di aver inserito nell’urna 50 schede in favore di Falcomatà. Il principio della democrazia è violato, parliamo di morti e allettati risultati tra i votanti.

Il Pd si definisce democratico ma così non è, ha rubato la democrazia a Reggio Calabria e se quanto emerso dalle indagini dell’inchiesta Ducale dovesse essere accertato dovrebbe chiamarsi partito dei disonesti”.

Stuzzicato sulla presenza anche del collega di partito Mario Cardia nel registro degli indagati, Minicuci ribatte. “Cardia se ha fatto quelle le cose, le ha fatte a favore del centrosinistra e di Falcomatà, ricordo che all’epoca dei fatti militava dall’altra parte. Chiunque ha sbagliato deve pagare, questo vale per tutti a prescindere dall’appartenenza politica. Ho già incaricato l’avvocato Nino Foti per la costituzione di parte civile”, ha concluso Minicuci.

Il consigliere regionale del Pd Muraca torna sull’argomento, prendendo le difese dei soggetti politici attualmente iscritti nel registro degli indagati.

“Non tocca a me difendere Mario Cardia che avrà mille difetti ma non mi sembra personaggio in grado di fare accordi con la ‘ndrangheta. Sarei ipocrita a dire una cosa diversa. Come non ho chiesto di fare un passo indietro al consigliere regionale Giuseppe Neri di centrodestra, lo stesso dico rispetto ai consiglieri comunali indagati. Non si può pensare -afferma Muraca con tono deciso- che qualcuno è colpevole, prima ancora che lo decida il Giudice o il Pm”.

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L’attuale capogruppo dem, Giuseppe Sera, è nel registro degli indagati dell’inchiesta Ducale. Il suo predecessore, Nino Castorina, si autosospese dal Pd all’epoca della vicenda brogli. Servirà lo stesso provvedimento per Sera? Muraca non si sbilancia.

“Ritengo che il partito debba essere garantista nei confronti del collega Giuseppe Sera, lo conosco come persona perbene e devo dire che anche quanto espresso dal Gip mi conforta.

Io dico lasciamo lavorare i magistrati in maniera serena, non si può condannare qualcuno in questa fase. Non sappiamo neanche se ci sarà un capo di imputazione o un rinvio a giudizio per gli attuali indagati. Se ci sarà una condanna per scambio elettorale mafioso, sarò il primo a condannare”, il pensiero di Muraca.