‘Ducale’, no all’arresto di Neri. Il vice ministro Cirielli: ‘Felice per lui. Non mi sarei autosospeso’

Anche il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi si è soffermato sulla vicenda. 'Rinnoviamo la fiducia e l'amicizia a Peppe Neri'

Neri Giuseppe

Respinta la richiesta del pubblico ministero che chiedeva l’arresto per diversi indagati nell’operazione Ducale. Il Procuratore Generale ha rigettato il ricorso presentato dalla Procura di Reggio Calabria con cui si chiedeva la detenzione per i politici coinvolti nell’inchiesta Giuseppe Neri (difeso dagli avvocati Nico D’Ascola e Antonino Curatola) e Giuseppe Sera (difeso dagli avvocati Sergio Laganà e Giuseppe Zampaglione).

Fratelli d’Italia esprime soddisfazione per quanto deciso dal Procuratore Generale. Il vice ministro Edmondo Cirielli, al termine dell’audizione a Palazzo Campanella, ai microfoni di Rtv si è detto contento per l’esito positivo nei confronti del consigliere regionale di Fratelli d’Italia.

“Rimango sempre garantista. Il consigliere Neri è un amico, aveva deciso di autosospendersi, io non lo avrei fatto. Non possiamo lasciare alla magistratura il ruolo della democrazia, gli eletti sono eletti.

Mi fa piacere poi che la magistratura abbia dimostrato finora che è una persona libera e che quindi Neri possa svolgere la sua attività. Poi rimaniamo garantisti, deve essere sempre il nostro paradigma”, le parole di Cirielli.

Anche il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi si è soffermato sulla vicenda.

“La decisione della Cassazione su Giuseppe Neri conferma che egli è estraneo a tutte le accuse mosse. Non abbiamo mai perso la fiducia in un consigliere regionale perbene che dall’inizio del procedimento a suo carico si è autosospeso dal ruolo di capogruppo di Fratelli d’Italia al consiglio regionale ed ha sempre mantenuto un profilo basso, difendendosi nel silenzio. Rinnoviamo la fiducia e l’amicizia a Neri e nel contempo la fiducia nella magistratura”.

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