Operazione Ducale, Minicuci: 'L'interesse personale sopra il bene della città'

Dimissioni subito, questo il chiaro messaggio del consigliere. "Hanno umiliato e messo in ginocchio un'intera città"

“Nel 2020, durante il mio comizio conclusivo a piazza Duomo, dissi chiaramente ed a gran voce chi non mi avrebbe votato: i mafiosi”.

Lo ha detto il consigliere leghista Nino Minicuci, già candidato sindaco di Reggio Calabria alle ultime comunali.

“Invero, non sono mai sceso a compromessi pur di vincere, non sono ricattabile, io, non ho mai barattato la mia libertà con qualche momento di gloria personale, avendo ben chiaro in mente che quella scelta avrebbe condizionato in negativo l’immagine ed il buon nome di un’intera città.

Dall’ultima inchiesta che si è abbattuta come una mannaia, l’ennesima, su questa amministrazione di sinistra, è chiaro l’intendimento degli attori protagonisti, Falcomatà in primis, di anteporre le ambizioni personali, da raggiungere con ogni mezzo, anche losco dicono i giudici, al bene della Città, al bene di Reggio Calabria.

Lo spaccato di realtà che viene fuori è inquietante e desolate. Hanno umiliato e messo in ginocchio un’intera città.

Brogli elettorali, la campagna elettorale fatta, secondo quanto dicono i carabinieri ed i magistrati inquirenti, con gli ‘ndranghetisti, fatta anche al cimitero e con gli allettati (questa è un’esclusiva unica nel panorama nazionale del PD di Reggio Calabria).

Il disastro senza precedenti dal punto di vista amministrativo che ha portato la nostra amata città a regredire, ed malo modo, in tutti gli indicatori di qualità della vita.

Hanno dimostrato insomma di perdere, amministrativamente parlando, anche quando sembra vincano grazie agli “aiutini” poco leciti.

La cosa grave è che la loro inettitudine, la loro incapacità, la loro arroganza nell’amministrazione della cosa pubblica, la stanno pagando e la pagheranno solo e soltanto i cittadini, solo e soltanto Reggio Calabria.

Il modus operandi di questa maggioranza, con a capo un Sindaco spregiudicato, ha affossato la nostra città.

Il rigore di logica, associato ad un minimo di pudore e senso delle istituzioni, vorrebbe che si dimettessero ancora prima dell’insediamento della commissione di accesso.

È bene sia chiaro a tutti che, una volta insediata la commissione, non potrà essere evitato lo scioglimento del comune anche se si dimettessero il sindaco o i consiglieri comunali.

Spero che le dimissioni ci siano ed anche in fretta perché, altrimenti, verrà deturpata ulteriormente e definitivamente l’immagine della nostra città.

L’ arroganza delle scelte, compresa la nomina del figli del capondrangheta di Sambatello, i compromessi per la conquista del potere, le ambizioni personali, l’incapacità amministrativa e la mancanza di visione politica sono state le caratteristiche peculiari della peggiore amministrazione dal dopoguerra ad oggi.

Mettetevi una mano sulla coscienza e, se davvero volete fare il bene di Reggio Calabria, dimettetevi subito”.

Antonino Minicuci già candidato sindaco nel 2020 al comune di Reggio Calabria