Op. Ducale, Minicuci scrive ai consiglieri: 'Le dimissioni un atto per il bene di Reggio'

"La democrazia non si ruba" la lettera aperta del consigliere comunale di opposizione

Antonino Minicuci “consigliere comunale e candidato sindaco sconfitto al ballottaggio per brogli” invia una lettera aperta al Sig. Presidente del Consiglio comunale, ai consiglieri comunali di maggioranza ed al consigliere comunale di minoranza Pazzano.

“Cari colleghi,
mi rivolgo a voi in un momento di grande preoccupazione per la nostra città.
Reggio Calabria è stata travolta da un’ondata di scandali che hanno minato la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Le recenti indagini della magistratura hanno portato alla luce infiltrazioni mafiose all’interno del nostro comune e sembra ormai imminente l’arrivo di una commissione di accesso ministeriale per verificare queste gravissime accuse.

È innegabile che questa situazione richieda azioni coraggiose e responsabili da parte di chi, come voi e come noi, ha il compito di rappresentare i cittadini e tutelare il bene comune. La presenza della ‘ndrangheta nelle istituzioni locali non può e non deve essere tollerata.

Anche oggi, sulla stampa, leggiamo che è stato arrestato dai Ros un dipendente del settore patrimonio della città metropolitana di Reggio Calabria, Francesco ARANITI, del clan Araniti, detto “U parenti”, mentre l’altro personaggio chiave dell’inchiesta Daniel Barilla’, genero del boss Araniti, è agli arresti domiciliari, anche lui scelto a lavorare in comune da FALCOMATA’.
Vi ricordo inoltre che un altro Araniti lavorava in Comune ed è stato licenziato dal precedente Segretario Generale che è andata via.

C’è, mi dicono, in Procura, una sentenza del Tar Calabria, sezione di Reggio Calabria, inviata per la discarica di Sambatello.

La Commissione d’accesso interrogherà i vari consiglieri che hanno approvato i vari atti e ci potrebbero essere conseguenze gravi, ex legge Severino, legge 97/2001 articoli 3 e 4 e d. Los 33/2023.

Ci saranno, poi, le domande risarcitorie davanti al GIP, tra le quali la mia, ma soprattutto quella dell’Avvocatura dello Stato, per milioni di euro. Cui prodest dicevano i latini. Ogni giorno che passa poi, senza un’azione decisa, aumenta la sfiducia ed il senso di abbandono tra i cittadini.

Vi invito, pertanto, a riflettere profondamente sulla situazione attuale ed a considerare la possibilità di presentare le vostre dimissioni.

Questo gesto per quanto doloroso, sarebbe un atto di grande responsabilità ed un segnale forte di rispetto verso i Cittadini e le Istituzioni che rappresentiamo.
Dimettersi ora significherebbe anteporre l’interesse collettivo alla difesa di posizioni individuali (poltrone) e contribuire a ristabilire un clima di fiducia e legalità.

Sono consapevole che questa decisione non è facile, ma sono convinto che sia necessaria per il bene di Reggio Calabria.
La nostra città ha bisogno di voltare pagina, di ricostruire la propria immagine e di riprendere un cammino di sviluppo e legalità. Le vostre dimissioni, insieme a quelle delle opposizioni che, ricordo, avevano presentato una mozione di sfiducia al Sindaco, in questo momento, rappresenterebbero un atto di grande coraggio ed integrità.

È una questione di civiltà: la democrazia non si RUBA. LA QUESTIONE MORALE di cui parlava tanto Berlinguer a Reggio non esiste più. Confido nella vostra capacità di comprendere la gravità del momento e di agire di conseguenza.

La storia giudicherà severamente chi ha scelto di restare in silenzio di fronte a tali situazioni, ma ricorderà, con rispetto e gratitudine, chi ha avuto il coraggio di fare la cosa giusta”.
“.