Maxi blitz antimafia in Calabria: sindaco e altri politici tra i 44 arrestati
Tra le accuse figura anche lo scambio elettorale politico-mafioso e violazioni in materia di stupefacenti
29 Gennaio 2025 - 08:59 | Redazione
I carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e del Ros, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), hanno eseguito un provvedimento cautelare, emesso dal GIP di Catanzaro, nei confronti di 44 indagati. Di questi, 15 sono stati condotti in carcere e 29 posti agli arresti domiciliari.
L’operazione ha coinvolto varie località della costa ionica calabrese, ma anche le regioni Lazio, Piemonte e Lombardia, a dimostrazione della ramificazione del fenomeno criminale oltre i confini regionali.
Indagini e reati contestati
L’inchiesta ha colpito alcune cosche della ‘ndrangheta operanti sulla costa ionica catanzarese. Secondo gli inquirenti, gli indagati sarebbero coinvolti in reati legati all’associazione di tipo ‘ndranghetistico, procurata inosservanza di pena, traffico di armi e numerosi delitti contro la persona e il patrimonio, tutti aggravati dalle finalità mafiose.
Tra le accuse figura anche lo scambio elettorale politico-mafioso e violazioni in materia di stupefacenti, delineando un quadro di profonda infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto socio-economico e istituzionale del territorio.
Arrestati il sindaco di Badolato e membri dell’amministrazione comunale
Tra gli arrestati figurano il sindaco di Badolato, Giuseppe Nicola Parretta, il vicesindaco Ernesto Maria Menniti e il presidente del Consiglio comunale Maicol Paparo. Il coinvolgimento di esponenti politici locali nell’inchiesta conferma le preoccupazioni degli investigatori sulla presenza di legami tra criminalità organizzata e amministrazione pubblica, evidenziando il rischio di infiltrazioni mafiose nella gestione della cosa pubblica.
Un’operazione che si estende oltre la Calabria
L’operazione non si è limitata alla sola fascia ionica della Calabria, ma ha interessato anche il Lazio, il Piemonte e la Lombardia, dimostrando la capacità della ‘ndrangheta di espandere la propria rete di interessi ben oltre i confini regionali. L’inchiesta rappresenta un ulteriore colpo alle organizzazioni mafiose, sottolineando l’impegno della magistratura e delle forze dell’ordine nella lotta contro la criminalità organizzata.
ansa.it