Reggio, 41 anni fa la tragica morte dell’ing. Musella: il ricordo della figlia
Il 3 maggio 1982 una bomba al tritolo disintegrava la vita di un uomo e quella della sua famiglia
03 Maggio 2023 - 16:17 | di Redazione

Il 3 maggio 1982 Reggio Calabria viveva una delle pagini più tristi e crudeli della propria storia. Una strage in pieno centro cittadino inondò di fumo nero la città che tremò come scossa da un terremoto. Il tritolo disintegrava la vita di un uomo: Gennaro Musella.
I resti del suo corpo dilaniato restarono sparsi sull’asfalto. Una macchia al muro di un palazzo restò indelebile per anni a ricordare quel massacro. A quell’ora, erano le 8:20 del mattino, la via Apollo, oggi via Gennaro Musella, pullulava di studenti. Si sfiorò la strage.
L’ingegnere Musella pagò con la vita l’ardire di aver denunziato le irregolarità in una gara d’appalto: quella per il costruendo porto di Bagnara Calabra.
“Certe morti – ha spiegato la figlia Adriana – non possono appartenere soltanto al privato ma diventano patrimonio pubblico. La memoria di alcuni fatti e alcuni uomini va trasmessa per rendere loro giustizia nelle coscienze della gente, quella giustizia che il più delle volte viene negata dai tribunali.
La storia di questa strage è indissolubilmente legata a quella di Reggio Calabria ed è pietra miliare nel percorso della criminalità organizzata. Il delitto Musella,infatti, scaturisce da un’associazione tra mafia siciliana e ndrangheta calabrese, per la prima volta legate da patto criminale”.
Nel 41esimo anniversario dalla scomparsa del padre, Adriana Musella è tornata a parlare di quel tragico giorno:
“Molti anni sono passati da allora, ma il dolore di una famiglia resta in memoria. Non si può archiviare la barbarie.
Nell’annivversario della sua uccisione, Gennaro Musella è stato ricordato presso la chiesa di San Paolo Apostolo a Reggio Calabria. La celebrazione eucaristica, dedicata nella sua memoria ed a quella di tutte le vittime della mafia, è stata presieduta dall’arcivescovo Fortunato Morrone, presidente Commissione episcopale calabra.
“Io e la mia famiglia – ha concluso Adriana Musella ringraziamo con affetto l’Arcivescovo Fortunato Morrone, per avere onorato la memoria di mio padre con la sua presenza. Lo ringraziamo per la sua grande sensibilità e per esserci stato accanto.
Riteniamo che la Chiesa abbia un grande compito nella sensibilizzazione delle coscienze e Reggio Calabria un grande Arcivescovo. Ringraziamo ,altresì i rappresentanti delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine intervenuti alla cerimonia insieme a tutti gli amici che a noi si sono uniti nella preghiera”.
