Notte bianca 'fantasma'. Reggio 'Ritenta, sarai più fortunata!'

Idea giusta ma sbagliata 'a monte', nell'atteggiamento e nell'approccio. Una 'partita' giocata male. La colpa? La mancanza di dialogo con imprese e commercianti

Ritenta, sarai più fortunata. La notte bianca 2024 a Reggio Calabria, inserita nella programmazione delle festività Mariane, è stata decisamente un flop. Parafrasando quel concorso di diversi decenni fa in cui solo i più fortunati trovavano sotto il tappo della bibita preferita la scritta ‘Hai vinto’, dopo il fallimento di uno degli eventi principali di Festa di Madonna, possiamo dire agli organizzatori e più in generale alla città “Riprovaci, sarai più fortunata“.

Nata male, a causa dello scarso coinvolgimento delle associazioni di categoria, la notte bianca è finita peggio, con una deludente partecipazione di pubblico e di operatori commerciali più che delusi per l’ennesima occasione persa.

Tanti i passi falsi. La comunicazione di quello che doveva essere uno degli eventi di punta della settimana di Festa di Madonna, è stata perlopiù inesistente. Nessun richiamo pubblicitario in città e in provincia. Nessun programma specifico dell’evento che avrebbe dovuto animare il centro città per l’intera notte. Negozi chiusi, nessuna attività notturna di spicco e pochissimi giovani in centro città.

Flop notte bianca a Reggio, imprese e commercianti: ‘Non sapevamo nulla’

Ma qual è il motivo principale del fallimento della notte bianca? Secondo quanto dichiarato dai presidenti delle più importanti associazioni di categoria (Confcommercio e Confesercenti), che raccolgono le principali imprese e numerosissimi commercianti reggini, il motivo dell’insuccesso è da ricercare nell’assenza di dialogo tra l’amministrazione comunale e gli esercenti.

“Non siamo stati messi assolutamente al corrente di questo evento. È come volere giocare una partita di calcio senza le squadra in campo: non è che la partita diventa deludente, non si gioca proprio”.

Queste le parole di Lorenzo Labate, presidente di Confcommercio di Reggio Calabria. E ancora:

“Non credo nemmeno si possa parlare di un flop. Semplicemente è qualcosa che di fatto in questo momento non c’è”. Così invece Claudio Aloisio, presidente di Confesercenti Reggio Calabria.

Insomma, i due rappresentanti di numerose aziende in città, hanno manifestato tutto il loro disappunto. Eh si, purtroppo, della notte bianca 2024 rimarrà poco o nulla. Perchè di fatto, quella di quest’anno non è stata altro che un contenitore vuoto, una notte bianca ‘fantasma’ al cui interno vi erano solo buoni propositi, senza una vera programmazione.

Notte bianca a Reggio senza dialogo né partecipazione

La notte bianca lascia però l’ennesima amara presa d’atto. Il dialogo e la capacità di coinvolgimento dei cittadini, nella scelta di decisioni importanti, non rappresentano le armi migliori di questa amministrazione. Lo abbiamo vissuto, in questi giorni di festa, prima con i fieristi nella scelta della location delle bancarelle, mal digerita dagli addetti ai lavori. Poi con i residenti di largo Botteghelle che hanno più volte manifestato il proprio dissenso sulla scelta del posizionamento delle giostre grandi nel cuore del quartiere sud oltre ai disagi legati all’impossibilità di transito e parcheggio.

Le decisioni dell’amministrazione comunale dunque, spesso e volentieri, vengono prese senza la partecipazione dei cittadini. E di esempi potremmo elencarne molti, e non solo durante le festività mariane (vedi aumento tariffa parcheggio a 2€, zona Ztl, dehors, piste ciclabili).

Tornando alla notte bianca, l’evento avrebbe dovuto attrarre a sé, così come avviene in tutte le altre città al mondo, migliaia di visitatori. Provenienti anche dalla vicina Sicilia o quantomeno almeno dalla provincia. L’assenza di comunicazione e il vuoto di un programma che non c’era hanno invece generato un fiasco, più che prevedibile.

D’altronde, come si fa a organizzare una notte bianca senza una mappa di eventi in città? Senza il coinvolgimento di giovani, musicisti, associazioni di categoria e cittadini?

Le vie del centro, senza musica e animazione, sono lo specchio di un’evento fantasma. Le porte chiuse del Museo Archeologico Nazionale, poco dopo la mezzanotte testimoniano poi, lo scarso interesse ad intrattenere in città (di notte) reggini e turisti.

L’insuccesso della notte bianca lascia dunque un’amara riflessione. L’abitudine ad intraprendere decisioni e progetti, anche coraggiosi, in solitaria e su un unico binario, senza l’adesione né il coinvolgimento preventivo delle parti in causa, non può che generarne il fallimento.

Preso atto del flop della notte bianca, allo stesso tempo però una città come Reggio, non può abbandonare un’idea che sulla carta dovrebbe essere di per sé vincente. Ecco perchè agli organizzatori e alle parti ‘non coinvolte’, della notte bianca ‘fantasma’, vista l’importanza dell’appuntamento, rivolgiamo un solo e sincero augurio.

“Reggio, ritenta, sarai più fortunata…”.