Notte bianca 'fantasma', controreplica di Aloisio: 'Evitiamo teatrini'

L'invito alle istituzioni: "Lavoriamo insieme così da raggiungere obiettivi concreti che abbiano come unico scopo la crescita della nostra città"

“Francamente le polemiche, al contrario di quanto pensano in tanti, non mi hanno mai appassionato. Chi mi conosce sa bene quanto per me sia importante la collaborazione, il concetto di rete, la condivisione, che considero le architravi su cui poggiare la visione di un territorio e le strategie da mettere in atto per supportarla”.

Lo ha scritto, in un post su Facebook, Claudio Aloisio, presidente di Confesercenti Reggio Calabria.

“Quindi mi perdonerete se sulla “Notte Bianca” che nessuno ha visto non spenderò altre parole neanche a fronte delle dichiarazioni di Paolo Brunetti e Giovanni Latella.

Ognuno è responsabile di ciò che afferma e se ritiene di percorrere una strada il cui ciglio si affaccia pericolosamente nel dirupo del ridicolo chi sono io per giudicarlo?
Detto questo, quello che invece ritengo assai pericoloso per il nostro territorio è la mancanza dei concetti a cui facevo riferimento. Senza una reale collaborazione tra tutte le parti che compongono la nostra comunità, senza una visione comune sul futuro di Reggio e della sua Area Metropolitana, difficilmente potremo uscire dalle secche di una crisi che non viene certamente risolta da qualche giorno di lustrini e cotillon, utili se parte di una precisa strategia di sviluppo che al momento, come la Notte Bianca, nessuno ha avuto il piacere di vedere. Inutili e autoreferenziali se organizzati “una tantum”.

Quindi se evitiamo teatrini che lasciano il tempo che trovano e ci rimbocchiamo le maniche per lavorare insieme così da raggiungere obiettivi concreti che abbiano come unico scopo la crescita della nostra città, bene. Altrimenti noi, come Confesercenti Reggio Calabria, continueremo a operare come stiamo già facendo, supportati dalle tante aziende reggine, associazioni, semplici cittadini e amministrazioni illuminate, che credono in uno sviluppo sostenibile che parte dal basso per arrivare a risultati che generano ricadute positive sul territorio. Gli altri risponderanno alla loro coscienza e all’opinione pubblica di ciò che decideranno di fare e, sopratutto, di come decideranno di farlo”.