Nuovo progetto per il NOEL. Dal 2020 nuova piattaforma in riva allo Stretto – FOTO
Nel settembre del 2020 sarà allestita a pochi passi dal Lungomare una piattaforma sperimentale visibile al pubblico
11 Settembre 2019 - 11:18 | Redazione
NOEL e Mediterranea ancora insieme.
Il Laboratorio Naturale di Ingegneria Marittima di Reggio Calabria e l’Università reggina stringono un importante accordo che porterà alla realizzazione del progetto “The Blue Growth Farm“.
Presentato questa mattina presso la Sala Santa Barbara della Direzione Marittima di Reggio Calabria (all’interno del Porto di Reggio Calabria) “The Blue Growth Farm” è un progetto coordinato da RINA che vede in un ruolo fondamentale la collaborazione con il NOEL che ha la responsabilità scientifica di effettuare test approfonditi su una struttura innovativa e verificarne le potenzialità.
“L’idea nasce dalla Comunità Europea che ha l’esigenza di espandere il mercato della cultura alle tecnologie di esposizione che vuole dimostrare in ambito reale. L’acquacultura ad oggi è un’esigenza prospettica al 2050 e quindi questo è un grande contributo che diamo alla Comunità Europea – spiega Fabrizio Lagasco, coordinatore “The Blue Growth Farm” – Il progetto ha avuto avvio il primo giugno del 2018 e terminerà a settembre del 2021″.
Il Laboratorio NOEL condurrà test sperimentali su un prototipo in scala ridotta, che sarà allestito nel settembre 2020, di piattaforma sperimentale visibile al pubblico. Un’ottima occasione per sensibilizzare la comunità sui temi dell’impatto ambientale dell’allevamento ittico e incoraggiare l’accettazione sociale di questo tipo di attività, presentando una risposta concreta alla necessità di soddisfare la domanda di prodotti alimentari e di energia sostenibile, rispettando allo stesso tempo l’ambiente marino.
“E’ un progetto europeo di altissimo livello ed il NOEL ha un ruolo di protagonista – spiega ai nostri microfoni il prof. Felice Arena, direttore NOEL e referente Università di Reggio Calabria progetto “The Blue Growth Farm” – Sono passati 30 anni dal primo esperimento del prof. Boccotti. In questi anni abbiamo fatto tantissimi studi e tante esperienze che ci hanno portato oggi ad essere protagonisti in un progetto europeo ospitato da Reggio Calabria”.
La base della ricerca parte dal presupposto che, per soddisfare l’aumento della popolazione mondiale (che nel 2050 potrebbe toccare i 9 miliardi), il futuro dell’industria ittica non può che passare dagli allevamenti. Secondo l’ultimo rapporto FAO (l’Organizzazione ONU per il Cibo e l’Agricoltura), il consumo di pesce pro capite a livello mondiale supera i 20 kg all’anno; solo qualche decennio fa, negli anni ‘60, la media era poco meno di 10 kg a persona.
Il settore dell’acquacoltura ha contribuito in modo considerevole a sostenere l’impennata della domanda di pesce, aiutando a ridurre il numero di animali selvatici catturati dai pescherecci. Ma anche quest’attività non è priva di aspetti problematici: ad esempio, gli allevamenti sulla terraferma o in prossimità della costa devono far fronte ad innumerevoli vincoli economici, socio-politici ed in particolare ambientali, laddove il rischio di eutrofizzazione indotto sull’area costiera ne impedisce l’ulteriore crescita. Una possibile soluzione è lo sviluppo di allevamenti offshore in mare aperto, dove la qualità dell’acqua, a causa delle maggiori correnti marine, è più salubre.
“Non siamo nuovi a questo tipo di iniziative – spiega il Rettore dell’Università Mediterranea Marcello Zimbone – Oggi comunichiamo l’avvio di un progetto che abbiamo proposto alla Comunità Europea. La nostra iniziativa ha successo in un settore, quello dell’ingegneria marittima, in cui siamo leader in campo internazionale. Le attività finalizzate allo sfruttamento dell’energia delle onde vengono oggi riproposte per una riutilizzazione in campo ittico”.
L’ampio pontile, che consente di ospitare un complesso assieme di sistemi e mezzi integrati, verrà realizzato assemblando cassoni di cemento prefabbricati resistenti alla corrosione e a basso indice di manutenzione. Questi elementi costruttivi, una volta concluso il loro ciclo di utilizzo sulla piattaforma, potranno essere riutilizzati in altre attività marittime, così da garantire un valore aggiunto alla sostenibilità ambientale dell’iniziativa.
Ulteriori informazioni sul progetto “The Blue Growth Farm” sono disponibili sul sito web www.thebluegrowthfarm.eu.