Spirlì e il cancro: 'Lo hanno stanato a Milano, chiedo più coscienza e professionalità'

L'ex presidente facente funzioni della Regione Calabria, in un post su FB, chiede maggiore rispetto nel sistema sanitario

“Sanità, considerazioni di un malato “incompreso”. Sono “in ballo” con uno sconosciuto dal 4 marzo”.

Così l’ex presidente della Regione Calabria Nino Spirlì racconta la sua malattia.

“Ho fatto sei giri di polka negli ospedali della Calabria (Polistena PS e GOM di RC). Ho sopportato ben cinque interventi, cinque anestesie totali, otto fra RMN e TAC, con contrasto e non, quattro ERCP con telecamera incorporata, una sessantina di prelievi di sangue…Lui, il cancro, era accomodato. Comodo comodo. Parlava un’altra lingua, probabilmente. Perché, con gli stessi strumenti calabresi (dischetti di ogni passaggio), a Milano lo hanno stanato. Ripeto probabilmente, parlava Lumbàrd…”.

Spirlì conclude il suo messaggio.

“Non ho rancori, né rabbie, ma faccio mio il pensiero di molti: perché? Leggo, anche in queste ore, di violenze sui medici. Inorridisco, ma penso: saranno persone che non sono così pazienti come noi, a menare le mani? E, poi, chi è più violento di chi? A tutti chiedo più coscienza, attenzione, professionalità, verità, lealtà, rispetto del giuramento di Ippocrate per gli uni, per le regole dell’educazione e dell’umanità per gli altri”.