Nicola Calipari, l’eroe reggino che salvò Giuliana Sgrena: al cinema il film “Il Nibbio”
A vent’anni dalla sua morte, un film con protagonista Claudio Santamaria racconta la storia del funzionario del Sismi che sacrificò la propria vita per salvare la giornalista rapita in Iraq
25 Febbraio 2025 - 17:00 | Redazione
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Nicola Calipari, originario di Reggio Calabria, è stato un uomo che ha dedicato la sua vita alla sicurezza del Paese e alla tutela della vita umana. Il 4 marzo 2005, in Iraq, si sacrificò per proteggere Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto che era stata rapita da un gruppo terrorista.
A vent’anni di distanza da quel tragico giorno, la sua storia arriva sul grande schermo con “Il Nibbio”, il film diretto da Alessandro Tonda con Claudio Santamaria nei panni di Calipari e Sonia Bergamasco in quelli di Giuliana Sgrena.
Il film “Il Nibbio”: la vita di un uomo guidato dal senso del dovere
Prodotto da Notorious Pictures, con il sostegno di Rai Cinema e Netflix, il film ripercorre la vita e il sacrificio di Calipari, alto dirigente del Sismi e uomo di straordinarie capacità investigative. Laureato in giurisprudenza, formatosi tra i valori dello scoutismo, entrò in polizia nel 1979 e iniziò una brillante carriera che lo portò a ricoprire ruoli di primo piano nella lotta alla criminalità organizzata e nel contrasto al traffico di droga.
Calipari era noto per il suo approccio umano e intelligente alla professione: quando lavorava all’Ufficio stranieri della Questura di Roma, insegnò agli agenti a dare del lei agli immigrati e introdusse un sistema di appuntamenti per evitare lunghe file agli sportelli. Nel 2002 passò ai servizi segreti, diventando vice direttore operativo del Sismi. In questo ruolo, guidò missioni delicate, tra cui quella che portò alla liberazione delle volontarie italiane Simona Pari e Simona Torretta.
Il sacrificio di Calipari e le ombre sul caso
La notte del 4 marzo 2005, Nicola Calipari stava riportando in salvo Giuliana Sgrena dopo una difficile trattativa per la sua liberazione. Ma durante il tragitto verso l’aeroporto di Baghdad, un soldato americano, Mario Lozano, aprì il fuoco sull’auto in cui viaggiava la delegazione italiana. Calipari si lanciò per proteggere la giornalista e venne colpito a morte.
Il processo in Italia contro Lozano non è mai iniziato: la Corte di Assise e la Corte di Cassazione hanno dichiarato che i tribunali italiani non avevano giurisdizione, basandosi su principi di diritto internazionale. Questa decisione è stata contestata dalle parti civili e dall’opinione pubblica, alimentando il sospetto che Calipari sia stato vittima di un conflitto tra servizi segreti alleati, in disaccordo sulla gestione dei sequestri di persona.
Due fatti sembrano incontestabili: gli americani sapevano dell’arrivo di Calipari e Giuliana Sgrena è viva grazie al suo sacrificio.
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Un film per ricordare un eroe italiano
A vent’anni dalla sua morte, Nicola Calipari riposa nel cimitero del Verano a Roma, accanto agli eroi di guerra. “Il Nibbio” vuole rendere omaggio a un uomo che ha fatto dell’intelligenza, del coraggio e del senso del dovere i suoi principi guida.
Per Reggio Calabria, sua città natale, Calipari è un simbolo di integrità e sacrificio, un esempio di come il valore della vita umana possa essere difeso fino all’estremo sacrificio. Con questo film, la sua storia sarà raccontata a un pubblico più ampio, affinché nessuno dimentichi il suo eroismo.
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