Incendio Calabria Motori, Aloisio (Confesercenti Rc): ‘Serve una rivoluzione culturale’
"La ’Ndrangheta non è qualcosa “che riguarda altri”. Riguarda tutti. Direttamente o indirettamente", le parole di Claudio Aloisio
10 Aprile 2025 - 17:20 | Redazione

“Un incendio doloso ha colpito una concessionaria a Campo Calabro. Pochi giorni prima, un altro incendio, seguito dopo poche ore da diversi colpi di pistola sparati contro le vetrine, ha danneggiato un colorificio a Gallico. I criminali, senza alcuno scrupolo, hanno aperto il fuoco intorno alle 19:00, con le strade piene di persone e auto.
Tra i problemi atavici del nostro territorio, molti dei quali generati da uno Stato patrigno che non ha mai voluto risolvere veramente la “questione meridionale”, uno spicca tra tutti per gravità e intensità ed è assolutamente autoctono: la ’Ndrangheta”.
Claudio Aloisio, presidente di Confesercenti Rc, attraverso un post sui social si sofferma sull’incendio avvenuto all’interno della concessionaria Calabria Motori a Campo Calabro.

“Non possiamo continuare a parlare di sviluppo e turismo. Non possiamo continuare a sentirci vittime di ingiustizie e disattenzione, se non abbiamo il coraggio di fare autocritica. Profonda. Radicale.
Perché la ’Ndrangheta non è qualcosa “che riguarda altri”. Riguarda tutti. Direttamente o indirettamente.
La ’Ndrangheta non danneggia solo chi subisce il pizzo, chi intimidisce, chi costringe a comprare da tizio o assumere caio. La ’Ndrangheta danneggia tutti noi. Da secoli.
Questa organizzazione criminale, oggi attiva in tutto il mondo e con un fatturato annuale pari al PIL di un piccolo Stato, mantiene ancora le sue basi e i centri decisionali qui, nella nostra provincia. Qui, dove continua a controllare il territorio con mano ferrea, condizionando ogni possibilità di crescita.
E chi non si adegua, chi prova a reagire, si ritrova l’attività data alle fiamme. O peggio”, le parole di Aloisio.
Prosegue il presidente di Confesercenti Rc.
“Tutto questo si ripercuote su un’economia fragile, zavorrata da questa palla al piede che frena ogni slancio, ogni idea, ogni sogno.
E si riflette anche su di noi. Su ognuno di noi. Che, da sempre, conviviamo con una sottocultura che condiziona il nostro modo di agire. Che ci rende passivi, disillusi, cinici. E che ci spinge, troppo spesso, a cercare la scorciatoia, l’amico, il favore, per ottenere ciò che dovrebbe essere un nostro sacrosanto diritto.
I risultati, pur importanti, raggiunti dalle forze dell’ordine, da soli non sono sufficienti. E non potranno mai esserlo, se non cominciamo noi a fare qualcosa di concreto. Una volta per tutte.
Basta chinare il capo, basta girare la testa dall’altra parte, basta accettare prevaricazioni, basta cercare l’amico per ottenere il favore, basta abituarsi al brutto, all’inefficienza, all’inettitudine, alla strafottenza.
Se vogliamo cambiare davvero la nostra terra, dobbiamo cambiare noi. Nelle piccole cose, nei gesti quotidiani, nelle scelte che facciamo ogni giorno.
Solo così possiamo creare terra bruciata intorno a questi cialtroni. Solo così possiamo fare la differenza”, conclude Aloisio.
