Giorno 18 Maggio alle ore 15:00, si presenterà a Cosenza, presso la Sala degli Specchi della Provincia, il comitato promotore del Biodistretto della Sila. A promuovere questo nuovo modello di sviluppo eco-sostenibile che, comprenderà l’area geografica del Parco Nazionale della Sila e la Riserva Mab Sila, è l’AIAB Calabria in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale della Sila e la riserva Mab Sila, i quali utilizzeranno il Biodistretto quale strumento per coinvolgere sempre più le comunità locali verso una progettualità fortemente partecipativa.
Il Biodistretto della Sila comprenderà 73 Comuni, tutti ricadenti nel Parco Nazionale della Sila e nella Riserva della biosfera Riserva della Biosfera “Area MaB Sila”, un’area estremamente variegata, con zone montane, collinari e pianeggianti, di estremo interesse naturalistico e con un patrimonio culturale e agroalimentari che non trova uguali nel Mediterraneo. Ed è proprio al fine di tutelare e valorizzare un patrimonio culturale di così elevato valore che si punta attraverso l’istituzione del Biodistretto della Sila a favorire la coesione e la partecipazione non solo degli attori della filiera agroalimentare biologica ma in generale di tutte le comunità presenti nel territorio: agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni stringono un accordo per la gestione sostenibile delle risorse locali, partendo dal modello biologico di produzione e consumo. Il distretto biologico serve infatti a facilitare rapporti più equi nella filiera, creando nuove relazioni dirette tra produttori e consumatori, grazie a modelli distributivi alternativi quali la filiera corta e i gruppi di acquisto solidale, nonché spronando la Pubblica Amministrazione ad incrementare gli acquisti verdi per mense scolastiche, ospedali e altri servizi pubblici. Nei Biodistretti sono inoltre promossi forum pubblici in cui gli agricoltori, gli altri operatori economici, gli amministratori pubblici, la popolazione, si confrontano con pari dignità e potere decisionale. Non meno importante è la semplificazione in quanto i Biodistretti possono contribuire a rendere meno burocratico, più efficace e inclusivo il sistema di controllo e certificazione del biologico, grazie alla «certificazione di gruppo» e ai sistemi partecipativi di garanzia. Non da ultimo, la speranza è che il Biodistretto possa diventare un volano per favorire l’export dei prodotti agroalimentari locali a livello internazionale. Nei Biodistretti, l’alta concentrazione di aziende biologiche rende più agile il controllo e, spesso, è l’intera comunità che contribuisce a vigilare e garantire la corretta applicazione del metodo di produzione da parte dell’operatore agricolo. L’operatore agricolo a sua volta è molto più responsabilizzato e motivato grazie al riconoscimento pubblico dell’importante ruolo sociale che svolge all’interno della comunità locale. A presentare il Biodistretto della Sila saranno Sonia Ferrari, Presidente della fondazione Mab-Sila, Giuseppe Luzzi, Direttore Ente Parco Nazionale della Sila, Nicola Belcastro, Presidente della comunità del Parco Nazionale della Sila, Salvatore Tozzo, Membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione MAB-Sila, Lina Pecora, Coordinatrice tavolo tecnico sull’agricoltura della Fondazione MAB-Sila.
Seguiranno gli interventi di Alessandro Triantafyllidis, responsabile nazionale Biodistretti che parlerà dei Biodistretti, quali modello per uno sviluppo inclusivo e sostenibile per le aree rurali; Vincenzo Vizioli, Presidente AIAB Federale, Alessandro Barbieri, Valoritalia, con un intervento sul biologico certificato quale opportunità per il territorio, conclude la nutrizionista Paola Trionfi, con un intervento sulla valorizzazione delle produzioni agronomiche locali, modera Pasquale Faenza, responsabile regionale Biodistretti.