Nakamura: ‘La Reggina è…Lillo Foti. Non ho capito nulla ma è stato convincente’
"I tifosi reggini sono istinto e passione. Hanno un amore incondizionato verso la propria squadra"
12 Marzo 2025 - 11:07 | Redazione

Lunga intervista all’ex Reggina Shunsuke Nakamura su Gazzetta dello Sport. Bellissime le parole del talentuoso giapponese nei confronti del presidente Foti e dei tifosi amaranto:
“La Reggina in un flash? Facile, Lillo Foti. Lo vidi per la prima volta in Giappone, era il 2002. A un certo punto mi si avvicinò e mi mise la maglia numero 10 della Reggina in mano. Io ero un ragazzino, la serie A era una sorta di Eldorado. Poi iniziò a parlare in italiano, non capivo niente. In dialetto calabrese? Non lo so, non capivo ma fu convincente. Sono molto affezionato a lui. Ricordo riunioni in cui entrava in sala stampa o negli spogliatoi e iniziava a parlare ad alta voce, lo faceva per spronarci. A volte succedeva anche durante l’intervallo.
I tre anni a Reggio? All’inizio molto strani, gli italiani sono diversi. Quando le cose andavano bene eri un eroe, uscivi in strada e ti assalivano, ti chiedeva autografi, ti offrivano il caffè, ogni cosa. Era difficile persino andare a fare la spesa al supermercato. In Giappone il calcio non è lo sport più popolare, in Italia è una questione di vita o di morte.
Ho amato Reggio e la Reggina sono stato da Dio, anche se quando le cose andavano male i tifosi entravano nel campo di allenamento e si fermavano a parlare con noi per chiederci cosa non andasse e perchè si era perso. Lì per lì avevo un pò di paura, perchè da noi queste cose non si vedono. I tifosi reggini sono istinto e passione, li ho visti disperarsi quando si perdeva e piangere di gioia quando centravamo i tre punti. Solo dopo ne ho compreso il senso, l’amore incondizionato verso la propria squadra”.
